il forum ambientalista sul termovalorizzatore materano

PROVINCIA MT, FORUM AMBIENTALISTA SU TERMOVALORIZZATORE
 
09/10/2008 18.12.00
[Basilicata]
“Davvero non si ha pace nel Materano. Sembra che il destino cinico e baro abbia decretato la necessità di far fronte alla mancata raccolta differenziata dei rifiuti attraverso la costruzione di un termovalorizzatore in una delle province italiane che ha uno dei tassi più bassi di RSU prodotti”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Gianni Palumbo, della direzione nazionale del Forum Ambientalista.

“L’idea di praticare la via del termodistruttore – continua Palumbo – è inaccettabile e perdente non solo perché non si giustifica nel ciclo dei rifiuti ma anche e soprattutto perché in questa regione, e quindi nelle sue due province, non si è fatto quasi nulla affinché dai proclami si passasse alla pratica della riduzione del conferimento dei rifiuti, alla raccolta differenziata, al riuso. I cittadini, singoli o organizzati, non potranno permettere che l’assenza della programmazione porti gli Enti pubblici all’esito di costruire un termodistruttore. Perché non è il fato a volerlo ma la mancanza di capacità politica e pratica di dare nuovi e diversi strumenti per risolvere il problema. Non può essere ancora una volta il mercato, con l’affidamento alla filiera industriale dei rifiuti, l’esito di questa complessa questione. La vicenda campana è l’emblema del fallimento delle politiche che volgono lo sguardo alla filiera industriale come soluzione, perché la soluzione è collocata proprio ad un punto cardinale opposto che parla di riuso, riduzione, riciclo. Certo il riuso, la riduzione, il riciclo non garantiscono affari ai potentati economici dell’industria della “monnezza”, non determinano un iperguadagno per gli investitori di borsa che portano al tracollo dell’economia. Invece di essere attenti ai richiami del mercato e prima di arrivare ad un punto di non ritorno sarebbe utile che i nostri Amministratori pensassero, perché in Basilicata siamo ancora nella condizione di farlo, a soluzioni diverse e meno onerose per la salute, per la natura, per le tasche della collettività”.