le cause e gli effetti…noi ci saremo!!!

la rapida e per molti versi “non dovuta” caduta della presidenza de filippo, impone delle riflessioni a “freddo” (tanto per non cadere in quelle facilonerie di giudizio ormai tipiche delle viscere esposte alle intemperie), sia sulle cause che l’hanno determinata oltre ai fatti giudiziari in sè, cause storiche ed attuali, sia sugli effetti che questa crisi provocherà nell’ovvietà di una corsa alle urne per elezioni anticipate assolutamente non previste o prevedibili (se non dal sottoscritto che da alcuni mesi sottolineava un voto anticipato ad ottobre-fine settembre), data questa che pare confermarsi anche in considerazione di un voto estivo che porrebbe forse problemi in termini di partecipazione, ed i cui esiti appaiono quanto mai poco o per nulla scontati, persino per il partito-regione, il policefalo pd pigliatutto…

le cause di questo crollo che a mio avviso è ormai sistemico, quindi riguarda gli assetti consolidati della gestione del potere in questa regione, sono ovviamente sia di natura storica, attenendo certo a percorsi che oltrepassano l’apparire stesso alla vita politica del presidente attuale (ed ormai ex) e sono quelle che tante volte abbiamo denunciato come la vera natura intrinseca dell’impossibilità al buon governo della nostra regione,  quei familismi imperanti composti su clan e famiglie politiche più o meno allargate oltre i territori-feudo, familismi che hanno necessitato e necessitano ancora di “foraggiamenti continui a ringraziamento”, corrispettivi cioè di pagamento a quel consenso di stampo quasi medioevale (se volete anche proto-mafioso) proprio da queste organizzazioni-clan fornito a chiunque volesse raggiungere le stanze della presidenza della giunta, la stanza dei bottoni per intenderci, previo accordi ben stabiliti in una sorta di cupola del potere non necessariamente coincidente con segreterie politiche…

“corrispettivi di pagamento” ovviamente insistenti principalmente sull’eterno ricorso alle casse pubbliche ed ai favoritismi di filiera consentiti dalla e sulla gestione di partite di finanziamento principalmente di natura comunitaria (psr, fondi fesr e via discorrendo), sia in chiave di aiuto diretto, sia in chiave appaltistica, ma anche ed in via più puntuale e personale dai tanti “semafori” nell’accesso posti a guardia tanto delle poche possibilità occupazionali pubbliche e persino private, tanto della scarsa imprenditorialità che in una regione ancorata nei fatti alla commessa pubblica rende vitale l’appartenenza a filiere di consenso per “mandare avanti la baracca”, in ogni caso  esplicitamente postulandosi in quelle casse la malta cementizia di tenuta del sistema basilicata…

ma ovviamente alle cause storiche si affiancano le cause attuali che risiedono in una composizione delle maggioranze politiche in regione che esulano completamente dalla condivisione di sia pur minimi programmi sui quali costruire vere e proprie maggioranze di programma, per arrivare alla formula recitata lucan-cencellianamente del “potere per il potere, ossia io ti dò perche tu mi dia” sui quali si è edificata la bizzarria dell’attuale composizione di maggioranze più o meno variabili, ma sempre costruite su misura della necessità di tenere stretto il potere nelle solite mani…e naturalmente potremmo anche aggiungere all’elenco delle cause attuali alcune variabili di natura “promiscua” quali la gestione dei fondi delle royalties che appaiono (o sono apparse, fino all’intero impiego delle stesse nelle pieghe del bilancio più o meno ordinario) l’unica fonte sulla quale era ancora possibile costruire “ritagli” ulteriori di corrispettivi…  

da un lato quindi cause storiche, forse anche antropologiche, sulle quali non vi è mai stato alcun serio tentativo di intervento culturale per attutirne i disvalori immediati e di lungo termine che esse hanno creato e creano sui processi gestionali della regione, ma dall’altro cause attuali, in buona parte figlie di processi degenerativi, se possibile, di quelle stesse cause storiche che si individuano nel cosidetto “familismo amorale moderno”, in parte queste ultime una conseguenza diretta di quella “caduta dei valori” che affligge ormai l’intera classe dirigente e politica del paese (ed ovviamente il paese stesso, pur  giocando alcuni pericolosamente alla favola del popolo buono e dei cattivi politici) e sulle quali l’effetto metastasi si è reso evidente persino nella “piccineria etica” nella quale è affogata quasi una intera consiliatura che davvero ci rammarichiamo di scoprire, salvo il sacrosanto accertamento giudiziario,  che “rubava spiccioli” mostrando tutta la sua “anima pezzente”, eppur boriosa di quel privilegio dei furbi che è l’agire in un clima nel quale sembra che tutto sia consentito…

ma conoscere le cause se ci aiuta forse a comprendere la natura più profonda del male che oggi mostra i suoi effetti in questa caporetto etica prima ancora che politica, non è ancora la medicina per guarire da quel male e credere che la medicina passi solo per il ricorso alle urne significa non aver compreso affatto che la natura di quel male è ben più profonda della bandiera di un partito oligarchico-padronale e della sua cortigianeria dei miracoli…la natura del male è intima e risiede nel rapporto personale in aspettativa di un privilegio tutto proprio che ogni cittadino lucano ha sinora posto inconsiamente o meno a guardia del proprio consenso, nella coazione di quello stesso “io ti dò perche tu mi dia” che non è francamente possibile ed onesto pensare sia racchiusa soltanto nelle ristrette cerchie del potere politico e delle loro pessime abitudini al guadagnar consensi con l’utilizzo della promessa eternizzata di un interesse che prima o poi questi finiranno per mostrare al datore del consenso, ma di cui è tanto, troppo intriso l’animo stesso del cittadino lucano vittima e carnefice al tempo stesso di una relazione psichica e antropo-culturale che deve essere recisa al più presto, se si vuole che la prossima bandiera che sventoli al governo della regione non sia quella del gattopardo o quella dei masaniello, ma quella di una rinascita sociale della intera società lucana che è preludio persino alla ri-nascita economica…    

e solo compreso ciò che da quel male probabilmente potremmo cominciare a guarire anche attraverso questo voto anticipato, se la corsa ad esso riuscirà a connotarsi come l’occasione di una crescita culturale collettiva fondata sulla competizione tra le idee e non più sulle convenienze dello stare da una parte o dall’altra, una competizione reale per una volta sulla quale innestare una condivisa cultura del buon governo che non può e deve essere confusa nè con la spiccia ragioneria bilancista, nè con l’autoreferenza di qualche savonaroliano “tutti a casa”…

come spesso ho scritto occorrono programmi, idee, visioni che ci aiutino a traguardare oltre la legittima e sacrosanta rabbia o lo sconforto pessimista o peggio ancora oltre l’indifferenza che è forse l’esito peggiore di questa malattia lucana, programmi, idee, visioni anteposte ad ogni altra considerazione di parte e sui quali dibattere nel confronto e non chiudersi nell’auto-referenza…

oltre la rabbia, lo sconforto o l’indifferenza cominciamo quindi dai programmi…

COMUNITA’ LUCANA e personalmente il sottoscritto, anche ripensadoci e ripensandosi in nome di un interesse superiore che dobbiamo alla nostra terra, ci saranno ed a partire dal quel nostro programma, punta più avanzata e globale ad oggi esistente di un pensare ad un’altra lucania che deve diventare prassi e che offriamo alla collaborazione di chi vorrà con noi senza pregiudizi costruire la nuova regione in cui vorremmo vivere e di cui sentirci finalmente orgogliosi…

miko somma