31/05/2013

occorre uscire presto fuori da questo paradosso che, ponendoci di fronte ad una modernità invasiva che tende a ridurre tutto, persino gli uomini, il loro tempo, le loro  relazioni ed i loro sogni a valore-merce, trasforma chi vuole riduzioni dei diritti in nome di una supposta competitività in un progressista e chi combatte per presidiare i diritti stessi in un conservatore…

i termini progressista e conservatore non si misurano in denaro, PIL od indici di produzione, ma nella bilancia tra la felicità umana, che il termine diritto riassume, e la competizione naturale che abbiamo traslato nel mercato

miko somma