06/06/2013

viviamo in una regione dove quasi chiunque ha un pezzettino di terra ereditato dalle proprie famiglie e che, viste le ridotte dimensioni per via degli spezzettamenti dei fondi originari generazione dopo generazione, non viene coltivato o messo a frutto per anti-economicità…ora pensare a forme di sostegno tecnico pubblico a coltivatori non professionali (quindi niente denari che confliggerebbero con le pur assurde regole della pac, ma consulenze, lavori di aratura-fresatura, accesso a strutture mercantili pubbliche con un marchio regionale) per la loro coltivazione potrebbe portare non solo all’utilizzo di superfici agricole ad oggi abbandonate (con evidenti migliorie della manutenzione del territorio), ma creare condizioni reddituali ed occupazionali che non necessitano di costosi interventi pubblici ed i cui effetti sono immediatamente visibili
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