nella nostra regione abbiamo un patrimonio naturale ancora in gran parte incontaminato e libero da presenze antropiche che occorre mettere a frutto senza invaderlo di cemento, di divertimentifici e di uno sfruttamento senza senso delle sue risorse ambientali, ma valorizzando il suo “vuoto” per ciò che esso è realmente, una occasione unica per coniugare l’inconsueto di un territorio dove il tempo e lo spazio assumono dimensioni di unicità nel panorama italiano ed europeo ed un luogo di conservazione di stati primigeni della natura, coniugati sia turisticamente che a livello di una produzione agricola naturale che assurgerebbe a “marchio di qualità” che fa la differenza

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