orrore nervino

 

Siria: attivisti, centinaia di vittime in attacco con gas letali

La denuncia e’ stata fatta con foto e video dagli attivisti. Damasco smentisce tutto

Milletrecento morti – tanti i bambini – uccisi dalle truppe di Assad con il gas nervino in un bombardamento del regime di Bashar el Assad sui sobborghi di Damasco. Questa la denuncia dei ribelli siriani, subito smentita da Damasco, che ha riproiettato il conflitto siriano in primo piano.

Se confermato, mancano infatti ancora verifiche indipendenti, si tratterebbe del piu’ grave attacco con armi non convenzionali al mondo degli ultimi 25 anni. Ed e’ stata immediata la richiesta della comunita’ internazionale di fare chiarezza, visto tra l’altro che a Damasco da tre giorni ci sono gli ispettori delle Nazioni Unite.

L’opposizione siriana ha diffuso immagini agghiaccianti di file ordinate di cadaveri, che non mostrano segni di ferite e che ricordano quelle dell’attacco scatenato nel 1988 dal dittatore iracheno Saddam Hussein contro la citta’ curda di Halabja, dove perirono migliaia di civili. Il bombardamento sarebbe stato compiuto con gas nervino nelle prime ore di oggi su sobborghi di Damasco in mano ai ribelli.

Secondo gli attivisti locali, le località colpite dall’attacco sarebbero Ayn Tarma, Zamalka, Hamuriya, Arbin, Saqba, Kfar Batna e Duma, nella regione a est della capitale conosciuta come la Ghouta Orientale, e Daraya e Muaddamiya, a sud. Tutte distanti pochi chilometri dall’albergo di Damasco dove alloggiano gli ispettori dell’Onu arrivati domenica per indagare sull’uso di armi chimiche.

Nel mondo le reazioni sono improntate a vivo allarme, ma anche a prudenza, con l’eccezione della Lega Araba, che ha parlato di un “crimine odioso”. In attesa di una riunione d’emergenza nelle prossime ore del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il segretario generale, Ban Ki-moon, si e’ detto “scioccato”, ma ha sottolineato che le Nazioni Unite “stanno cercando di saperne di piu'”.

A questo scopo i Paesi della Ue e gli Stati Uniti hanno chiesto che gli ispettori dell’Onu gia’ presenti in Siria possano avere accesso immediato nelle localita’ colpite dal presunto attacco di oggi. E il capo della missione, lo svedese Ake Sellstrom, ha detto di essere impegnato in discussioni con le autorita’ di Damasco anche su questo punto. In base ad un faticoso accordo raggiunto con il governo siriano nelle settimane scorse, invece, il compito degli esperti sarebbe solo quello di appurare se agenti chimici siano stati usati in altre tre occasioni a partire dallo scorso dicembre, ma senza stabilire chi ne abbia fatto eventualmente uso. In due casi ad essere sotto accusa e’ lo stesso regime, in un terzo sul banco degli imputati sono i ribelli.

La Russia, grande sponsor del regime di Assad, si e’ mostrata scettica rispetto alle accuse dell’opposizione, dicendo di sospettare ”una provocazione pianificata in anticipo”. Tuttavia, ha aggiunto il portavoce del ministero degli Esteri, Aleksander Lukashevich, anche Mosca chiede ”un’indagine imparziale”.

chiediamo scusa all’ansa per l’articolo che abbiamo prelevato pur consapevoli del copyright riservato, ma simili notizie devono trovare il maggior risalto possibile

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non so di chi sia la colpa, chi abbia mai potuto compiere una strage simile, ma è ora di far cessare questo orrendo ed assurdo conflitto che dura da troppo tempo e troppe vittime e profughi ha già fatto nell’indifferenza quasi completa che a questo dramma viene rivolta da una diplomazia troppa attenta ai difficili equilibri di una zona “difficile”, in una ipocrisia che ormai rasenta l’assurdità vista tutta l’attenzione che è stata ed è rivolta alla crisi egiziana (attenzione del tutto giusta e giustificata), mentre è solo quando l’enormità del confitto in corso non può essere taciuta che si riaccende l’attenzione su una guerra civile dai contorni inquietanti vista la scomodità del regime di assad e le troppe contraddizioni logiche e democratiche di un vasto e forse troppo variegato fronte di opposizione…ed il gioco alla disinformazione ed alle reciproche accuse per sviare dalle responsabilità ci sta tutto ed in tutte le più terribili implicazioni che questo comporta…ma non è questo il punto…il punto sono quei morti ordinati in file che nessuno potrà dire che non esistano e che a mio avviso richiedono che si rialzi il velo sulla siria e si arrivi in tempi rapidissimi ad una soluzione