referendum contro la chiusura dei tribunali…

Riorganizzazione uffici giudiziari, sì al referendum

10/09/2013 14:09 Il Consiglio regionale ha deciso di proporre l’abrogazione delle norme che comportano la chiusura del tribunale di Melfi. Si al rendiconto per l’esercizio finanziario 2012 dell’Arpab

ACR La Regione Basilicata proporrà la richiesta di referendum abrogativo delle disposizioni dettate dalla legge 148 del 14/09/2011 e dei decreti legislativi 155 e 156 del 7/9/2012 sulla riorganizzazione degli Uffici giudiziari operata dal Governo. Lo ha deciso oggi all’unanimità il Consiglio regionale della Basilicata tornato a riunirsi dopo la pausa estiva.
Alla base della richiesta, proposta dai consiglieri Alfonso Ernesto Navazio (Gruppo Misto), Agatino Mancusi (Udc), Franco Mattia (Pdl), Franco Mollica (Udc), Michele Napoli (Pdl), Nicola Pagliuca (Pdl), Gianni Rosa (Gruppo Misto), Alessandro Singetta (Gruppo Misto) e Rocco Vita (Psi), la considerazione che la riorganizzazione operata per la Basilicata “comporta una inaccettabile concentrazione del ‘servizio giustizia’ presso il tribunale avente sede nel capoluogo di Provincia, con conseguente soppressione dei tribunali di Melfi e quella della sezione distaccata del Tribunale di Matera avente sede in Pisticci”.
Per l’Assemblea “la soppressione risulta in grave contrasto con il principio di prossimità stabilito dal Trattato di Lisbona, ove si prevede che l’Amministrazione (anche della giustizia) sia esercitata il più vicino possibile ai cittadini e che il mancato rispetto del richiamato principio non può assolutamente trovare giustificazione in un presunto risparmio, astratto e ipotetico”. Una riorganizzazione non accettabile per i firmatari del quesito “anche in considerazione delle difficili condizioni orografiche, logistiche e infrastrutturali (carenza di collegamenti stradali e ferroviari) del territorio lucano”.
Nel quesito con cui avviare l’iter del referendum abrogativo delle disposizioni concernenti la nuova organizzazione delle circoscrizioni giudiziarie si sottolinea la necessità che “la Regione Basilicata raccolga la giusta istanza proveniente dal territorio del Vulture – Melfese e si faccia promotore verso altre Regioni maggiormente interessate alla citata riforma della geografia giudiziaria”. Illustrando il provvedimento in Aula, il consigliere Navazio ha parlato di “una identità territoriale da salvaguardare. E’ una delicata questione, fatta passare come una facile azione di spending review”. “La proposta di referendum della Basilicata – ha aggiunto – segue quella già perfezionata da Abruzzo e Campania e precede quelle in itinere in altre regioni, fra cui la Puglia”.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Singetta, Mollica, Castelgrande, Mattia, Giordano, Pagliuca e Romaniello. I delegati regionali designati dall’Assemblea per seguire la procedura sono il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale, Santochirico e Mollica.
Successivamente l’Aula ha approvato a maggioranza, in sede di controllo una variazione al bilancio di previsione dell’esercizio 2013 dell’Ente Parco Regione Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane (con 13 voti favorevoli di Pd, Gruppo Misto, Udc, Sel, Pu e Psi, 6 contrari del Pdl e Rosa del Gruppo Misto e l’astensione di Navazio del Gruppo Misto) e dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Potenza (con 13 voti favorevoli di Pd, Gruppo Misto, Sel, Pu e Psi, 6 contrari del Pdl e Rosa del Gruppo Misto e l’astensione Autilio dell’Idv, Mancusi dell’Udc e Navazio del Gruppo Misto).
Approvato infine, sempre a maggioranza (con 13 voti favorevoli di Pd, Gruppo Misto e Sel, 5 voti contrari del Pdl e di Rosa del gruppo Misto e l’astensione di Autilio
dell’Idv, Navazio del gruppo Misto e Scaglione dei Popolari uniti) il rendiconto per l’esercizio finanziario 2012 dell’Arpab.

—————————————————————————————————————

il tribunale lucani non si toccano!!!…sono decisamente d’accordo con la proposta di referendum per abrogare questa legge che non solo non ha tenuto conto delle speciali condizioni in cui versano alcuni territori, come appunto la basilicata, ma ha aperto margini di trattative separate con altre regioni che hanno ottenuto proroghe e sospensioni derivanti forse da maggior peso contrattuale…

ma la legge (e quindi i diritti) non è uguale per tutti i cittadini?

ed allora contro questa mancanza di riguardi per il nostro territorio, come recita l’art 75, primo comma  della nostra costituzione “È indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.”