il programma passo per passo – parte 10) energia e politiche energetiche

il programma passo per passo – parte 10) energia e politiche energetiche

passiamo alla decima parte del nostro programma, energie e politiche energetiche, partendo dalla considerazione di alcuni dati di fatto, le estrazioni petrolifere in atto, quelle immediatamente future, quelle con cui avremo probabilmente a che fare nel prossimo futuro, l’approvazione del PIEAR e delle successive modificazioni/integrazioni allo stesso ed i profondi dubbi che riguardano proprio quest’ultimo nella sua applicazione.

Crediamo quindi che in Basilicata non vi sia alcuna necessità di ulteriori produzioni energetiche, anche a fronte di un calo della richiesta energetica globale e regionale sia per effetto della crisi che del risparmio energetico generato dai miglioramenti produttivi, così da non giustificarsi alcun aumento annuo del fabbisogno regionale e ciò nonostante il problema della produzione energetica si ponga fortemente sia rispetto alle indicazioni UE (tra cui Burden Sharing), sia alla necessità di soddisfare quel fabbisogno attraverso la produzione locale da fonti rinnovabili, fonti che nonostante escamotage di legge che considerano rinnovabili fonti di produzione energetica quali la termo-valorizzazione di rifiuti, le bio-masse ed in ogni caso tutti procedimenti fondati sulla combustione, crediamo vadano riportate alla loro essenza di fonti rinnovabili in quanto tali e non inserite in piani energetici ulteriori in forma di Piano Energetico Nazionale che riguardi questa regione.

Valido quanto già espresso sul nucleare nella parte ambiente del presente programma.

I. Blocco immediato degli effetti (moratoria energetica) e rimodulazione del PIEAR, sia dal punto di vista quantitativo, che qualitativo, ed in ogni caso in accordo al seguente punto II), così da realizzarsi solo in accordo ai principi della auto-sufficienza energetica tarata sulle reali necessità certificate sui consumi integrati degli ultimi due anni, sulla realizzazione di piccoli impianti in/off grid a gestione comunale od inter-comunale, sulla rete corta regionale, sulle reali capacità produttive nel rispetto del territorio e della sostenibilità e del non consumo di territorio, sull’intervento pubblico prevalente nel settore energetico.

si tratta, in sintesi, delle nostre idee di realizzazione di un piano energetico regionale realmente attinente alle necessità del territorio, quindi organizzato sulla auto-produzione volta al raggiungimento della auto-sufficienza energetica, elemento questo di non secondaria importanza dal momento che la nostra regione con le sole estrazioni di idrocarburi attuali (val d’agri) e di prossima realizzazione (tempa rossa), maggiorate degli effetti del memorandum, portano ad un 9% circa del totale del fabbisogno energetico del paese (calcolato in barili di petrolio equivalente), troppo per una piccola regione dagli equilibri delicati come la nostra…evidente quindi che nel tarare ulteriori produzioni energetiche si rendesse necessario considerare quanto già in atto, avendo invece stabilito nel PIEAR un ulteriore aggravio territoriale…la nostra idea è un sostanziale ribaltamento produttivo che in primis pone la necessità di conoscere in dettaglio il consumo energetico aggregato e settore per settore, quindi disaggregato per zone omogenee sul territorio regionale, la costruzione di piccoli impianti ad energie rinnovabili strettamente tarati sui consumi accertabili e gestiti dalle comunità, dove possibile anche non connessi in rete, individuando ogni tipologia produttiva sulla base delle reali possibilità del territorio non solo a produrre una o più tipologie energetiche, ma anche ad ospitare gli stessi impianti per evidenti ragioni di ordine vocazionale, ambientale ed economico…l’idea finale sarebbe di arrivare ad una compartecipazione dei cittadini alla produzione attraverso l’auto-produzione domestica da immettere in rete soddisfatte le esigenze proprie

II. Dichiarazione di intenti che stabilisca l’energia prodotta e producibile in loco come “bene comune regionale”, assoggettandola ai principi di gestione pubblica dell’acqua (vedi parte del programma acque) e legge regionale che sancisca la non realizzazione di impianti di energia rinnovabile fondati sui processi di combustione e/o cogenerazione e sull’uso delle tecnologie nucleari.

punto assolutamente in linea con quanto esposto in più parti del programma, ma sul quale vogliamo ribadire la centralità della produzione energetica che al pari dell’acqua deve essere gestita secondo canoni da “bene comune” e, nelle more della legislazione nazionale trattata come bene senza rilevanza economica primaria…legislativamente poi si intende stabilire che le energie prodotte da processi di combustione non sono considerabili come energie rinnovabili ed in modo particolare normare, entrando in contenzioso con lo stato, sul divieto dell’uso delle tecnologie nucleari sotto qualsiasi forma nella produzione di energia

III. Liquidazione immediata della Società Energetica Lucana e sua trasformazione in ente pubblico a carattere non economico di produzione, gestione e distribuzione energetica od in alternativa in società ad azionariato di cittadinanza.

riteniamo che la società energetica lucana abbia dei pericolosi tratti privatistici che intendiamo inabilitare o con la liquidazione della società e l’affidamento delle sue competenze ad un ente di diritto pubblico (agenzia regionale dell’energia o ad una società ad azionariato di cittadinanza sul modello di quanto previsto sulla trasformazione di acquedotto lucano

IV. Istituzione di una Autorità Energetica regionale indipendente e della Commissione Mista Consiliare sull’Energia, costituita sulla base dei principi di quanto alla analoga commissione mista citata nella parte del programma industria e politiche industriali e con essa relazionante.

autorità energetica che vigilerà su ogni aspetto riguardante la gestione e produzione di energia sul territorio regionale, non solo per quanto attiene la produzione ex PIEAR, ma ogni tipologia di produzione energetica, anche non a carattere regionale, sul territorio della regione, con specifica autorità sui tracciati degli elettrodotti anche a carattere nazionale

V. Istituzione di una commissione di esperti che individui le possibilità di produzione energetica da fonti rinnovabili di ogni comune lucano, stabilisca il fabbisogno prevedibile in rapporto ai piani di sviluppo, individui in modo concertato con le popolazioni locali le fonti utilizzabili, le dimensioni degli impianti (vedi punto I).

punto strettamente connesso a quanto esposto al punto I) per ciò che attiene l’individuazione e la taratura di plessi energetici locali

VI. Realizzazione a cura della Regione Basilicata degli impianti di produzione energetica e consegna della gestione diretta degli stessi ai sindaci, in collaborazione con l’ente energetico al punto III) e l’autorità energetica al punto IV).

VII. Tariffazione energetica regionale per la parte di competenza dell’ente energetico sulla base del costo lordo reale di produzione.

ove per costo lordo di produzione si intende il costo generale della produzione, gestione, manutenzione, distribuzione, costi del personale ed oneri senza alcuna redditività da capitale investito

VIII. Esclusione alla realizzazione di impianti energetici superiori a 200 kw sulla base di procedimenti di DIA o procedimenti semplificati, esclusione dell’utilizzo di terreni agricoli e/o soggetti a vincolo ambientale-paesaggistico per la realizzazione di impianti energetici, ad eccezione dei casi di comprovata irrealizzabilità degli impianti previsti sulle superfici edilizie esistenti o su aree ex aree industriali (vedi parte industria punto VIII).

il punto è in linea con quanto stabilito sull’auto-sufficienza energetica regionale da perseguirsi attraverso impianti dal basso impatto sulle matrici ambientali e/o paesaggistiche, nell’abbattimento di ogni procedura semplificata ove sussistessero diritti privati acquisiti

IX. Regolamentazione puntuale della possibilità di utilizzo e produzione di bio-masse o materie prime agri-energetiche solo per impianti off-grid di stretta auto-sufficienza locale (vedi punto II) o di uso privato in termo-camini a recupero energetico.

il punto ha lo scopo di regolamentare un utilizzo residuale e locale delle bio-masse incentrando il loro utilizzo sul reale fabbisogno e sulle condizioni di approvvigionamento locale ed al tempo stesso di normare sull’utilizzo delle stesse in termo-camini ad uso domestico atti al recupero energetico

X. Azzeramento delle domande di realizzazione di nuove centrali eoliche pervenute presso la Regione Basilicata fino a rimodulazione del PIEAR.

punto chiaro e conseguenziale alle finalità di rimodulare il PIEAR nella sua parte predominante, l’eolico, ove riteniamo che domande per la realizzazione di oltre 2000 mw siano insostenibili per il territorio, nelle più generale critica a tutto lo strumento adottato

XI. Opposizione in ogni sede ad ogni progetto esterno di realizzazione di impianti energetici fondati sui processi di combustione di idrocarburi, cdr e simili e bio-masse nell’intero territorio regionale, compresa ogni forma di centrali o strutture attinenti a trasporto, stoccaggio, trattamento degli stessi, con rilettura critica dei pareri positivi espressi precedentemente dalla Regione Basilicata e negazione degli stessi sulla base dei principi di auto-tutela e precauzione.

punto che riguarda in modo prevalente gli impianti già autorizzati o da autorizzare le cui domande sono in giacenza presso gli uffici regionali

XII. Avvio immediato delle procedure di opposizione in ogni sede legale ed amministrativa a procedimenti di allocazione di strutture energetiche autorizzate in Regione Basilicata sulla base di disposizioni legislative nazionali che contrastino con i punti espressi in questa parte del programma ed in ognuna delle precedenti.