il programma passo per passo – parte 13) sistema scolastico, università e formazione

il programma passo per passo – parte 13) sistema scolastico, università e formazione

Continua l’esposizione del nostro programma con la parte dedicata a sistema scolastico, università e formazione, anche questo un tema in cui si intrecciano fortemente legislazioni ed indirizzi nazionali, ma con non marginali possibiltà normanti ed operative a livello regionale.

Affermato come principio che l’istruzione scolastica serva in primis alla formazione umana del discente, alla creazione di una coscienza critica e di un razionale approccio alla realtà che non si enuclei mai rispetto alle relazioni sociali ed alla naturale cura di esse, e solo in secondo luogo alla formazione pre-lavorativa in quanto tale, in relazione ai dimensionamenti scolastici ed alle riforme di recente approvate, diamo di seguito alcuni punti programmatici:

I. Dichiarazione programmatica della Regione Basilicata sulla necessità della presenza di plessi scolastici di base in ogni comune lucano come garanzia dei diritti di cui all’art. 3 della costituzione italiana, primo e secondo capoverso, e sua introduzione nel futuro statuto regionale.

punto che crediamo chiaro e da cui discendono, come in altre parti, altri punti programmatici a questo enunciato conseguenti

II. Introduzione dell’obbligo regionale di frequenza scolastica fino ai 18 anni.

punto questo che deve naturalmente tenere di conto quanto alla legislazione nazionale in materia di obbligo scolastico, ma che ci sembra possa indicare la strada di una necessaria sempre maggiore istruzione dei cittadini in età scolastica in accordo all’enunciato alla premessa della presente parte 13)

III. Varo di un piano di censimento e rientro dall’analfabetismo di base e dall’analfabetismo di ritorno (o funzionale) da sostenersi nei plessi scolastici attualmente presenti sul territorio.

è questo un punto di assoluto impegno, necessitando non solo l’analfabetismo in quanto tale, ma la sua variante dell’analfabetismo funzionale che alcuni studi dimostrano affliggere circa il 65-70% della popolazione nazionale e così lucana, cioè l’incapacitàalla piena comprensione critica di un testo scritto, pur in presenza della capacità di leggere, e la sempre maggiore incapacità di potere e sapere esprimere pensieri relativamente complessi nell’architettura del proprio linguaggio, una piaga sociale che rischia di precipitare non solo nell’incapacità all’orientamento nelle offerte di lavoro e nella presa d’atto dei diritti e dei doveri, ma nella mancanza di strumenti critici di giudizio di una realtà sociale sempre più complessa…a tale scopo crediamo che un censimento statistico e puntuale da realizzarsi attraverso questionari specifici del fenomeno faccia da base ad un piano di rientro dallo stesso che coinvolga l’intero territorio in un “ritorno a scuola” nei plessi scolastici attualmente presenti e con modalità tarate sulle esigenze nell’utilizzo del personale di cui al punto V)

IV. Introduzione di due ore settimanali di educazione ambientale in ogni scuola lucana di ogni ordine e grado, con particolare riferimento alle pratiche di raccolta differenziata di cui alla parte del programma rifiuti, e di educazione alimentare.

crediamo che questo punto abbia, ben inserito nella programmazione scolastica dell’obbligo aiuti non solo ad una maggiore sensibilità e conoscenza ambientale dei discenti, sia in senso lato come educazione alla cura dell’habitat naturale ed antropico, sia in senso più specifico per il miglioramento delle pratiche di partecipazione attiva a quanto alla parte 3) ciclo dei rifiuti per formare classi di cittadini consapevoli del tema…il punto dell’educazione alimentare ci sembra del tutto chiaro nelle sue implicazioni di voler raggiungere una sempre maggiore consapevolezza di base verso il tema allo scopo di impedire quei fenomeni di distorsione dell’alimentazione alla base di molte patologie fisiche e psichiche legate all’alimentazione come fattore privato e sociale

V. Utilizzo, previa riqualificazione, del personale docente e tecnico espulso dalla recente riforma dell’ordinamento scolastico per la gestione dei punti II) e III).

i numeri riguardanti il personale espulso o in via di espulsione dal sistema scolastico regionale sono noti e nella più generale critica alle politiche nazionali della scuola che tendono allo sfascio del sistema pubblico, riteniamo che proprio su tale personale, motivato e competente, possa non solo basarsi quanto al punto III in tema di rientro dall’analfabetismo funzionale ed al punto IV) in tema di educazione ambientale ed alimentare, previa qualificazione da raggiungersi presso l’agenzia regionale di formazione vedi punto X parte 6) istituzione ed amministrazione) nell’istituzione di corsi professionali in tal senso, ma in ogni attività formativa continua la cui necessità dovesse ravvisarsi, prevedendosi per essi un trattamento retributivo a carico delle attività della formazione professionale, in un budget complessivo annuale per le retribuzioni e previdenza individuabile in euro 3 milioni di euro annui da reperirsi per intero nel bilancio della formazione previo rassetto funzionale della stessa

VI. Estensione generale del tempo pieno scolastico per le scuole dell’obbligo.

misura che dovrà studiarsi non solo nelle potestà regionali e comunali in materia, ma nella parte finanziaria per il reperimento di idonee risorse regionali e comunali da cumularsi in un fondo unico di gestione ai fondi provenienti dallo stato

VII. Re-introduzione della distribuzione di prodotti di prevenzione dentale e delle malattie ossee presso le scuole dell’obbligo e delle visite mediche annuali.

punto che crediamo chiaro e per il quale crediamo che i fondi disponibili nel bilancio della sanità regionale siano del tutto bastevoli in una ottica di riorganizzazione del servizio stesso che liberi meno di un 1 milione di euro dai bilanci della stessa per la loro destinazione a tale servizio

VIII. Piano regionale dei trasporti scolastici aderente alle reali necessità e concertato con l’ausilio della consulta dei sindaci (vedi parte istituzione).

punto che crediamo chiaro nella più generale riorganizzazione del servizio di trasporto locale che in tema di scuolabus integri le attività ad oggi esercitate dai comuni

IX. Piano regionale per gli asili-nido e le scuole materne.

l’intento di questo punto è di arrivare ad una copertura del 100% tra disponibilità del sistema e necessità della popolazione in 3 anni, attraverso la massima sinergia da realizzarsi tra sistema scolastico pubblico ed istituzione

X. Commissariamento e riforma dell’Ardsu ed introduzione di un piano-casa studenti.

riteniamo da doversi superare l’attuale struttura del diritto allo studio affidata ad un ente di cui è chiara la composizione politica del consiglio di amministrazione e nel quale maggiore peso dovranno avere le strutture studentesche in ordine alla gestione dei fondi di supporto individuali al diritto allo studio individuati nella concessione di pacchetti di voucher studenteschi compresivi di spese di alloggio, vitto, acquisto materiali didattici, tasse e costi, trasporto, etc da spendere in strutture convenzionate direttamente con l’assessorato regionale competente per conto delle strutture scolastiche ed universitarie…il varo di un piano casa studentesco in grado di dotarsi sia di alloggi gratuiti o a prezzi calmierati (case dello studente) in numero bastevole ad almeno un terzo del corpo studentesco totale, sia di strutture abitative da affittarsi a prezzi convenzionati, andrà raggiunto in piena collaborazione e sinergia con l’ater unica attraverso specifiche previsioni annuali di spesa ed, ove possibile, nella ristrutturazione del patrimonio edilizio ad oggi esistente

XI. Creazione dell’ufficio unico di orientamento alle specializzazioni ed ai master universitari con accensioni di convenzioni dedicate tra l’ente regione e gli istituti formativi

punto che crediamo chiaro

XII. Creazione dell’Ufficio Rientro Universitario per l’orientamento delle offerte lavorative in regione ai laureati lucani.

crediamo oggi più che mai necessario la creazione di uno specifico ufficio di orientamento alle offerte lavorative che aiuti tutti i neo-laureati lucani, particolarmente chi raggiunto un titolo di studio o di specializzazione presso università fuori regione od estere al ritorno in regione…tale ufficio, il cui lavoro andrà organizzato in sinergia con le consulte ed i consorzi previsti al presente piano, sarà posto sotto diretta responsabilità del presidente delle giunta regionale e normato dal consiglio regionale sia nelle funzioni, sia nella composizione, sia negli specifici indirizzi nella previsione per ogni concorso pubblico diretto o presso agenzie, consorzi, società pubbliche di una quota non inferiore al 15% (e per materie specifiche anche maggiore in virtù delle competenze richieste) riservata al rientro post-universitario

XIII. Contributo regionale per l’avvio di una facoltà universitaria di scienze delle energie rinnovabili e di una facoltà di scienze del ripristino ambientale.

crediamo che i tempi siano maturi per l’avvio di questi corsi presso l’università di basilicata nella specifica previsione di un sempre maggiore numero di specializzati in settori a forte valenza di programmazione regionale

XIV. Rimodulazione del sistema formativo, a partire dal punto X) della parte del programma istituzione, sulle reali vocazioni offerte dal sistema economico lucano e revisione di tutte le convenzioni con gli enti formatori attuali.

appare ovvia, sia per le ragioni finora esposte di razionalizzare l’offerta formativa che conduce alla necessità di avere sia un unico soggetto pubblico responsabile della gestione rispetto ai due attuali, sia per le ancor più evidenti ragioni riguardanti l’altissimo numero di soggetti privati accreditati che influiscono notevolmente sulla capacità di spesa efficace del sistema nella dispersione dell’offerta stessa, sia ancora per la scarsa efficienza di un sistema formativo non in grado di condurre alla riqualificazione professionale ed alla sostanza della formazione stessa, trovare un altro lavoro per i soggetti somministrati, la rimodulazione dell’intero comprato verso la ricerca di una formazione del tutto legata alle reali vocazioni, alla oggettiva richiesta occupazionale ed ai risvolti della programmazione economica regionale