il programma passo per passo – parte 17) politiche culturali e connettività

il programma passo per passo – parte 17) politiche culturali e connettività

Siamo alla diciassettesima parte del nostro programma, politiche culturali e connettività, dedicata ad argomenti spesso confinato in un limbo di secondarietà rispetto ad altri, ma le cui conseguenze dirette sulla fruizione del più ampio vivere civile sono direttamente proporzionali alla qualità dell’offerta culturale stessa e di quella sempre maggiore connettività tra i cittadini e le istituzioni auspicabile in un territorio che presenta diversi e per alcuni versi irrisolvibili problemi di comunicazione diretta.

Crediamo così che una visione della cultura resa spettacolo, quindi evento, e non percezione di un più ampio movimento di crescita culturale collettiva non coinvolga la società lucana in un processo di maturazione e presa di coscienza collettiva che vada oltre il tempo libero, per divenire una lente di giudizio, uno strumento critico che implementi una “cultura dell’essere” e così crediamo che la connettività non possa essere ridotta a mero fatto tecnico di cablaggio o connessioni, ancorché necessari entrambi, della regione, ma debba divenire uno sforzo teso ad una parificazione reale di opportunità economiche, lavorative, sociali e culturali che attraverso l’abbattimento del cosiddetto “digital divide” ed un sempre migliore accesso alle reti può dare il suo fattivo contributo, soprattutto in una regione dalla difficile orografia del territorio e dalle comunicazioni imperfette.

N.b. alcuni punti sono da integrarsi con punti specifici previsti in altre parti del nostro programma (es. scuola e formazione)

I. Interdizione dell’APT (vedi anche parte istituzione) dalla programmazione culturale ed annullamento della politica dei grandi eventi e dei grandi attrattori, in particolar modo su siti ambientalmente rilevanti, ed avvio di una politica della frequenza culturale dei piccoli eventi per il raggiungimento di un’eccellenza nazionale nella loro proposizione.

abbiamo già chiarito in altre parti del nostro programma quale debba essere il ruolo dell’apt nella gestione del turismo e nel superamento della attuale filiera di comando totalmente nelle mani del presidente della giunta che delega funzioni dipartimentali ad un’agenzia il cui controllo riguarda ormai solo il bilancio e non la programmazione nel merito, ma è sulla politica dei grandi attrattori che rimarchiamo una netta volontà di annullarla o ridurla…e ciò nella considerazione che pur avendo il grande evento una capacità mediatica maggiore, i suoi costi e la difficoltà a raggiungere agevolmente la regione rischiano di rimanere fatti isolati e dal costo troppo alto rispetto ai benefici territoriali…siamo piuttosto a favore di un approccio ad una politica culturale e degli eventi basata sulla continuità durante tutto l’anno e nell’intero territorio regionale di una serie qualificata di piccoli eventi culturali, particolarmente affidata a giovani, ma promettenti artisti, ricercatori, curatori, studiosi, in grado di portare eccellenza nella continuità stessa dell’attrazione e nella ricerca di talenti anche in sinergia con il progetto dei “villaggi dell’arte” (vedi parte VIII – turismo, punto XI) sino a lanciare l’immagine della regione come “incubatore d’arte giovane”

II. Delega alla cultura trasferita dall’assessorato alla formazione alla Presidenza della Giunta in uno specifico Ufficio Cultura e creazione di una Commissione Culturale mista tra presidenza della giunta, Ufficio Cultura, assessorati competenti ed esperti esterni dei vari settori, rappresentanti della consulta dei sindaci, a parere consultivo obbligatorio.

tale passaggio istituzionale intende sottrarre la delega all’assessorato alla formazione, riportandolo in delega presidenziale, ma sotto il controllo esecutivo di un ufficio preposto e nel controllo consultivo di una specifica commissione-consulta allargata per estendere la partecipazione ad un momento che deve essere sentito come un obiettivo programmatico comune nella partecipazione di esperti dei vari settori

III. Annullamento della Film Commission e rientro delle sue potestà nell’Ufficio Cultura (vedi punto precedente).

punto che crediamo chiaro nell’intento di evitare mercanteggiamenti di natura poco professionale e doppioni dell’esperienza apt, riportando la competenza specifica per il cinema nel controllo dello specifico ufficio di cui al punto precedente

IV. Avvio di un censimento ed istituzione di una Banca Dati regionale sul patrimonio culturale, artistico, storico-archeologico, paesaggistico, glottologico e delle tradizioni, letterario, cine-teatrale della regione Basilicata in collaborazione con sovrintendenze, enti specifici anche a carattere europeo o nazionale, enti locali ed associazioni culturali e pubblicazione di un bollettino mensile degli eventi redatto dall’Ufficio Cultura ed a cura della Commissione di cui al punto II).

punto che crediamo chiaro nella necessità di provvedere, in cooperazione con enti già esistenti ad un censimento globale del patrimonio materiale ed immateriale di cui al dettato del punto, da acquisire come dato-origine per ogni operazione di conoscibilità, programmazione e promozione (in sinergia con le politiche turistiche) per evitare le frammentazioni che finora hanno caratterizzato questi settori e nell’intento di renderlo disponibile ai cittadini lucani ed all’offerta culturale e turistica in generale…proponiamo inoltre la redazione di un bollettino mensile, cartaceo e via web, degli eventi per riassumere la programmazione e renderne più semplice la consultazione e più razionale l’offerta e la partecipazione turistico-culturale conseguente

V. Creazione di un Fondo Unico per la Cultura e lo Spettacolo con capitolati specifici e di pubblica consultazione attraverso un sito web dedicato.

punto che crediamo chiaro ed utile a riassumere attraverso il fondo ed il sito web una politica culturale finora poco chiara nei meccanismi di attribuzione delle contribuzioni finanziarie e materiali

VI. Apertura del Museo Regionale delle Arti Moderne e Contemporanee, del Museo Glotto-Etnografico Regionale, avvio e potenziamento di una messa in rete delle biblioteche provinciali, comunali e private, in ordine alla costituzione di una Biblioteca Lucana Diffusa, avvio del progetto della rete dei “villaggi dell’arte” di cui al punto XI) del programma turismo.

la figura dei musei di cui al punto, integrata dalla e nella rete museale nazionale, provinciale e privata non deve essere vista come statica e referente alla sola domiciliazione in un luogo fisico chiuso del nostro relativo patrimonio, ma dinamica, quindi in grado di innescare relazioni funzionali reali tra politica culturale e turistica, e ciò insieme alla messa in rete delle biblioteche lucane, attraverso una catalogazione comune accessibile dal web in un sito specifico utile a stimolare circuiti organizzati di turismo della ricerca e dell’arte e di una residenzialità della stessa anche legata a specifiche strutture da pensarsi locate presso i villaggi dell’arte

VII. Studio di fattibilità ed avvio a cura della Regione Basilicata di un progetto di banda larga su tutto il territorio regionale in completamento e sviluppo delle reti esistenti, finanziato attraverso fondi di programmazione europei.

punto che appare chiaro anche in relazione a progetti già esistenti di ampliamento della connettività a banda larga, ma dei quali intendiamo sviluppare la rete sino a comprendere tutto il territorio regionale

VIII. Acquisizione diretta delle reti da parte della Regione Basilicata ed azzeramento dei canoni di utilizzo della banda larga per tutti i cittadini e le imprese operanti in regione.

punto che appare chiaro, pur dovendosi definire in concreto quali possano essere le modalità di acquisto delle reti o i relativi canoni collettivi a carico dell’ente da stipularsi con le imprese fornitrici in un più generale passaggio alla digitalizzazione amministrativa che fungerebbe da volano a questo proponimenti

IX. Obbligo per i comuni, gli enti locali e gli uffici pubblici di provvedere alla messa a disposizione dei cittadini di almeno un punto “wireless” per sede ed, in concertazione con l’ente regione, di più punti “wireless” di accesso alla rete nell’ambito urbano.

punto che naturalmente integra nell’obbligo quanto già realizzato o programmato, intendendosi queste attività da accelerarsi e completarsi in tempi ragionevoli e nella diffusione pressoché totale della modalità di accesso wireless presso gli uffici pubblici e presso più postazioni negli ambiti urbani

X. Redazione di un piano regionale ed obbligo per gli uffici pubblici regionali e subordinati di provvedere ad uno studio di fattibilità conseguente per l’avvio concertato del tele-lavoro.

il tele-lavoro, pur dovendosi di molto ridurre il suo portato nella logica stessa dell’organizzazione burocratica del lavoro, è strumento che crediamo possa affermarsi nella redazione di un graduale e ragionato piano specifico di attuazione che ne renda possibile la concreta realizzazione al fine di diminuire il carico pendolare gravante sul sistema trasporto verso i luoghi di lavoro senza inficiare la qualità e quantità della produzione nei pubblici uffici e contemporaneamente rendere conciliabile il lavoro stesso con incombenze familiari e private (allevamento e cura della prole in assenza o difficoltà di accesso a strutture di asili nido o scuole materne, assistenza a disabili ed anziani nell’ottica della domiciliazione familiare, piccole e non gravi contestualità infortunistiche concertate con il sistema sanitario e le rappresentanze sindacali) che ad oggi richiedono congedi specifici e costi a carico degli enti…appare ovvio che tale piano dovrà strettamente interconnettersi con il piano trasporti, l’effettivo sviluppo delle reti a banda larga ed una concertazione partecipata ed ampia sull’organizzazione del rapporto di lavoro

XI. Piano per la messa in rete dedicata di tutte le strutture scolastiche ed universitarie presenti sul territorio regionale per un progetto di inter-disciplinarietà scolastica e di lezioni ed attività seminariali e para-scolastiche a distanza (Università Telematica della Basilicata).

crediamo che anche questo punto sia chiaro nella volontà di stimolare maggior inter-disciplinarietà anche nelle evidenti difficoltà logistiche e di costo del sistema scolastico ed universitario e nella volontà di aprire a tutta la società lucana la possibilità di frequenza di corsi ed attività specifiche…tale punto, pur nell’appartenenza logica ad un altra parte del nostro programma, si è trattato in questa parte per l’ovvia rilevanza che tale piano ha in rapporto allo sviluppo di una sempre maggiore connettività sul territorio regionale

XII. Studio di un progetto di fattibilità del voto elettronico certificato in riferimento ai referendum di cui ai punti I) e II) della parte del programma partecipazione.

il voto elettronico, pur essendo pratica diffusa in alcuni paesi, pone una serie di riflessioni sulla sua opportunità, sul suo ipotetico o reale controllo attraverso immissioni fraudolente nelle reti dedicate, persino sulla delocalizzazione immateriale del luogo di espressione democratica (crediamo che ne svuoti in parte la reale percezione di diritto), e tuttavia riteniamo che uno studio relativo agli strumenti di partecipazione popolare indicati debba mettersi in cantiere allo scopo di aumentare sia la diffusione e partecipazione allo stesso, sia la frequenza e le materie oggetto di parere popolare

XIII. Messa a disposizione al pubblico in un sito web dedicato ed interattivo dei dati puntuali del tele-rilevamento in ordine al dissesto idrogeologico, all’erosione della costa, alle portate dei fiumi e degli invasi naturali ed artificiali, all’andamento meteo-climatico e più in generale dei dati di carattere ambientale e di sicurezza della cittadinanza, in collaborazione con il centro di geodesia di matera, strutture consimili, dipartimento regionale alla protezione civile, ARPAB e centri di monitoraggio (vedi anche la prossima parte del programma protezione civile e sicurezza).

punto che crediamo chiaro anche in rapporto alla lettura di quanto alla parte seguente