Comunicato stampa di Comunità Lucana

questa nota stampa non è stato inviata al sito istituzionale di basilicatanet ed al giornale basilicata 24

Il tempo della maturità per amore di questa regione

La nostra analisi delle primarie sinteticamente è riassumibile in un “ci siamo stati per testimoniare che esiste una idea diversa di questa nostra regione e che, volendo, si può cambiare”, a cui si è frapposto in antitesi un “stringiamoci a coorte” che non ha lasciato molto spazio alla normale dialettica che vuole più che candidati a contendersi una primazia, confronto e contaminazione a vicenda di programmi, di cui i candidati stessi sono testimoni e garanti.

Ciò a significare che quelle nostre migliori intenzioni palesate per tempo e rese note agli altri candidati di rendere queste primarie un dialogo continuo ed arricchente tra gli stessi, tutti insieme a confrontarsi in pubblico in pochi e significanti appuntamenti baricentrici alle aree, e gli elettori (e mi piacerebbe dire il popolo) come danti causa di un nuovo approccio dialogante alla costruzione partecipata di un futuro che per forza di cose deve essere diverso da ciò che lo ha preceduto, è stata disattesa da una corsa al serrare i propri ranghi che non ha giovato affatto né alla competizione, né all’area politica che ne ha consentito la nascita come momento di partecipazione popolare.

Se quindi è innegabile che i 55.000 lucani che si sono recati ai seggi sono un numero che potrebbe far entusiasmare sullo stato della democrazia lucana, la prima domanda che si pone è: ma siamo sicuri che ad esprimere quella partecipazione non siano state più che la volontà entusiasta dei cittadini di volere e potere partecipare, quelle stesse filiere di interessi comuni che sono alla base del dissesto e la cui “pressione” connaturerebbe di una sorta di coazione quella stessa partecipazione massiccia?

Ovvio che se è valida la seconda ipotesi costituente la domanda, un ragionamento serio pur andrebbe fatto sulla consistenza delle stesse in rapporto allo scontro delineatosi tra i due principali contendenti e ai ticket che tale consistenza metterebbero sulla bilancia del programma del candidato presidente, un ragionamento che si deve supporre si farà nel merito di una partecipazione a dir poco bizzarra di forze e votanti che per nulla appartengono al recinto seppur ampio del centrosinistra “a porte girevoli” e non nei postumi dello scontro titanico.

Scontro che ha visto l’unico programma compiuto e dettagliato, quello rappresentato dal sottoscritto, ridotto alla pura testimonianza dei pochi voti che si sono sottratti sia al gioco della polarizzazione pro /contro (ho personalmente ricevuto decine di messaggi di elettori che si scusavano per una scelta che sentivano obbligata), sia alla contrarietà di molti nostri simpatizzanti che forse poco hanno compreso che la decisione di partecipare alle primarie è nata e maturata nell’unica sede possibile e democratica, il nostro coordinamento regionale, dopo una analisi stringente e che è stata “motivo” dell’intera nostra campagna elettorale, la necessità di una nuova ed ampia condivisione anche con forze sino ad oggi aspramente criticate per mettere in campo strategie comuni di salvezza per una terra che già da oggi, come avverto da anni ormai, deve fare i conti in primis con l’aumento delle estrazioni di idrocarburi.

Strategie che sarebbe folle considerare imponibili al partito principale della regione dall’esterno con la forza di numeri che non abbiamo e non avremo, stante l’ipocrita killeraggio che sul sottoscritto da anni ormai si esercitano sia i movimenti del “tutto, subito e niente per poter continuare ad esistere”, sia quei nuovi arrivati che costruiscono cattedrali di fango populista distorcendo il lavoro sin qui faticosamente e quasi in solitaria fatto dal sottoscritto per “aprire” temi finora mai aperti per codardia, ignoranza o puro calcolo da alcuno e di cui forse si dovrebbe ringraziare piuttosto che infamare con vigliaccheria.

Considerazioni queste mie di una ormai palese ed evidente distanza siderale dal mondo movimentista e rabbioso-viscerale che mi spingono oggi a voler “ibernare” sino a fatti nuovi il partito della Comunità Lucana, salvo ratifica del direttivo regionale, e aderire al Partito Democratico, in esso riportando “tutti” i contenuti delle nostre battaglie con stile equilibrato e sogni ancora vivi e vegeti.

E ciò non solo a motivo di quella distanza ormai incolmabile e che tocca anche aspetti personali che per loro natura dovrebbero essere alieni alla politica, ma per un sentire lato di vicinanza ad un partito che oggi, nella bufera del paese, è ad un bivio anche nella nostra terra, se essere partito di potere o il soggetto propulsore e plurale, alla luce dei suoi numeri, di un grande movimento di cambiamento e di crescita democratica, sociale ed economica che è ormai nei fatti irrinunciabile ed a cui il sottoscritto, uomo di sinistra non subalterna e non subalterno, crede di poter apportare il proprio contributo fattivo, critico, “nuovo”, già a partire dalla prossima assemblea regionale di domenica, avendo nel frattempo chiesto il rilascio della tessera di iscrizione al segretario cittadino di Potenza.

E’ dunque il tempo della maturità per amore di questa regione, ma che si cambi e subito per lo stesso amore il progetto del Partito Democratico per la nostra terra, a cominciare dal programma e dalle liste.

Miko Somma

(segretario regionale di Comunità Lucana nelle forme che essa assumerà di concerto con le decisioni del direttivo regionale)

 

 

2 pensieri su “Comunicato stampa di Comunità Lucana

  1. Buon viaggio a te recente aMiko mio, presentatoti in 17′ di un’intervista rilasciatami proprio in qualità di candidato alle recenti primarie. Conosciuto meglio davanti a quel buon bicchiere di rosso di Taverna, assaporato nell’attesa di inviare il file via mail in redazione. Sono certo che starai sorridendo nel ripensare alla “scena del ventaglio” mentre con il mio zeppo portatile provavo a convertire il file per ridurne lo spazio. Sono certo che questo tuo passo trova ragione solo nell’amore per la Basilicata. L’amore si sa, spesso induce a pazzie. L’augurio è che di quella che credo ai più parrà una follia, tu possa un giorno raccontarne l’elogio.
    Paolo Sinisgalli

  2. ci sono scelte, caro paolo, che non sempre si capiscono subito…a presto per un altro bicchiere consumato in allegria e buona compagnia e magari un’altra intervista da spedire di notte con l’ausilio di un ventaglio 🙂

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