perchè un progetto politico lucano è necessario

si avverte un fermento che attraversa questa regione ed una brezza leggera ne porta ovunque il sentore, diffondendo un aroma sottile che si chiama voglia di cambiare e di dire che in questa terra non tutto può andare sempre allo stesso modo e che forse ci si può provare a prendersi le proprie responsabilità…ovunque è un fiorire di iniziative, di comitati e di cittadini che chiedono conto di qualcosa, che dicono di no ai progetti scellerati di chi mercifica il diritto alla vita o che crede che la vita stessa sia una merce da barattare con qualche elemosina chiamata compensazione ambientale o con le solite promesse di lavoro, ovunque si avanza dietro quei dinieghi una nuova coscienza del “fare” – altro che il partito del non fare, come qualche topo gigio o qualche caimano bollano questa primavera! – un fare rispettoso della vita e dell’ambiente, un fare convinto che si possa costruire un mondo nuovo a partire da ciò che è il buonsenso stesso ormai a suggerire, “non possiamo continuare a distruggere questo pianeta in nome della bramosia di denaro e di potere e qualcosa possiamo farla già da oggi

in questa stagione di pensieri ed idee la lucania ci era già entrata con scanzano e con melfi, con quella lotta contro l’arroganza dei poteri forti che aveva piegato alle ragioni del popolo e dei lavoratori uno stato-azienda ed un’azienda-stato, ma passati alcuni anni scontiamo tutti come in assenza di una mobilitazione continua certi progetti ritornano e ritornano peggiori di prima, più devastanti e si chiamano petrolio, nucleare, discariche, acque, giustizia, assetti violati del territorio, rifiuti tossici nascosti ovunque e rifiuti tossici che sono sempre stati visibili, nel più totale silenzio-assenso di una politica che non rappresenta più alcuno di noi, ma auto-rappresentandosi nell’ideologismo dell’impresa e degli oligopoli che qualcuno ancora si ostina a definire libero mercato, crea le cause e gli effetti dell’attuale disastro economico, sociale ed ambientale, effetti gli uni concatenati agli altri, in una sequenza di cui è divenuto impossibile scorgere il principio in una idea folle di sviluppo continuo e di consumi da sostenere che porta alla morte di una società

come definire la situazione lucana, stretta tra le contraddizioni di un centrosinistra troppo legato agli affari ed alle cordate di interessi, alla politica clientelare, ai balletti di poltrone e nomine, alle crisi ad personam, all’inefficacia o all’inettitudine dei suoi esponenti e le ipocrisie di un centrodestra che ideologicamente consegnerebbe una regione intera e la sua gente alle erinni sanguinarie di quei processi globali di mercificazione del territorio pur di sedere a via anzio ed agitare lo scettro di un potere locale che odora di tecno-feudalesimo?…non la definiamo e fino ad ora l’abbiamo solo passivamente subita!!!

ma quel fermento sa di una voglia del sociale lucano di tornare protagonista – anzi! – di diventarlo per la prima volta,  senza padri nobili o cavalcatori di tigri, e forse domani, continuando a dire di no, non subiremo più, cominciando proprio da quei no a costruire una regione dove vivere non significa morire poco per volta

mettiamo insieme le nostre forze e forse quei tanti no diventeranno un si, il si alle energie rinnovabili, alla raccolta differenziata, al risparmio energetico, alla democrazia partecipativa, al biologico come unico modo di produrre in agricoltura, alla legalità, alle filiere corte, alla pace, al rispetto dell’uomo per l’uomo e per l’ambiente, alla gestione oculata dei territori, al rispetto delle vocazioni, ad una economia che non esclude, alla salute collettiva ed individuale come diritto e come progetto, all’acqua-bene comune, alla famiglia come punto di incontro delle tre generazioni ed alla società come approdo a quell’io-sociale mortificato dall’io-egotico del pensiero unico…un si alla lucania ed alla comunità lucana!!!

abbiamo allora bisogno di un progetto politico lucano, si strettamente legato al territorio, ma in dialettica continua con il mondo più ampio che non si ferma ai nostri confini, ma che è dentro noi in quanto italiani, europei, cittadini del pianeta ed esseri umani che fanno parte indissolubilmente della natura, un progetto politico lucano che si faccia discussione partecipata nella società ed agire comune negli intenti…non di fronde ambiental-intellettualoidi o di populismi identitari spicci questa terra ha bisogno, ma di un entusiasmo che nasca dal sentire che non siamo soli e dal sapere che ognuno di noi può fare la differenza se stiamo insieme e se insieme andiamo avanti verso una regione più sana…oltre le appartenenze preconcette c’è una terra che è la nostra terra, una terra che necessita di quella democrazia reale a cui realmente ed unicamente apparteniamo, un’appartenenza come valore fondante di una società in cui ci sono sempre più parti in dialogo e sempre meno “prezzi da pagare”

ecco perchè un progetto politico lucano è necessario

miko somma