simonetti e le proposte di legge

continuo a copincollare dal sito istituzionale:

TRE NUOVE PROPOSTE DI LEGGE DI SIMONETTI (PRC)
 
03/12/2008 15.24.25
[Basilicata]
  (ACR) – “In questi giorni ho fissato i cardini di tre proposte di legge, la prima riguardante la disciplina nella ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali, congiuntamente al collega consigliere di Forza Italia verso il Pdl, Sergio Lapenna”. Lo riferisce la presidente del gruppo regionale del Prc, Emilia Simonetti.
“Gli obiettivi della proposta di legge – spiega Simonetti – sono di mantenere e garantire i requisiti di controllo affinché la Regione possa concedere le previste autorizzazioni con maggiori informazioni oltre ad aumentare il valore delle royalties. Infatti, la Conferenza delle Regioni il 16 novembre 2006, ha approvato il ‘Documento di indirizzo delle Regioni Italiane in materia di acque minerali naturali e di sorgente’ con il quale si stabilisce un canone da calcolare sull’effettiva utilizzazione dell’acqua attraverso l’individuazione di un canone dell’emunto o dell’imbottigliato. In sostanza, di tutto il giro di milioni di euro la Regione Basilicata, ricava solo pochi spiccioli. Attualmente, l’importo ricavato dalle royalties non serve neanche a coprire i costi che la Regione sostiene per effettuare i controlli sanitari, le misurazioni delle superfici da dare in concessione e soprattutto per smaltire tutta la plastica in cui l’acqua è acquistata dai consumatori ed anche per questo ultimo motivo che bisogna favorire l’imbottigliamento in vetro il cui smaltimento è meno costoso. Le quote delle royalties – aggiunge Simonetti – realmente irrisorie rispetto agli alti guadagni del prodotto imbottigliato, devono essere pertanto aumentate (attualmente sono di 0,30 centesimi per ogni 1000 litri) ed essere almeno in linea con quanto accade in altre regioni italiane e di quanto stabilito in sede di conferenza di Regioni il 16 novembre 2006 nel documento di indirizzo in materia di acque minerali naturali e di sorgente secondo cui il canone da applicare può variare tra un minimo di 0,50 ad un massimo di 2,00 euro ogni mille litri o frazione di utilizzato o emunto”.
“L’acqua – sostiene la consigliera del Prc – è un bene ancora più prezioso del petrolio, poiché le risorse idriche in tutto il mondo cominciano a scarseggiare e sono progressivi i fenomeni di desertificazione che riguardano anche la nostra regione. E’ cosa opportuna dedicare all’acqua e ai ricavi che, dalle concessioni si possono ottenere, la stessa attenzione e la stessa intransigenza che si sta riservando alle royalties del petrolio. La seconda proposta di legge riguarda le nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava con l’obiettivo principale di dotare la Regione di strumenti adeguati per poter svolgere il ruolo pianificatorio in materia di attività estrattive di cava e di recupero delle aree escavate e di riutilizzo dei residui recuperabili dalle attività dell’edilizia.
Il “Piano regionale delle attività estrattive” (Prae) che disciplina la coltivazione delle cave, deve rispondere al fabbisogno di materiale della regione, ma deve essere anche volto a ridurre al minimo il consumo del proprio territorio rispondendo alle esigenze e alle richieste locali. E’ frequente – precisa Simonetti – che si sottostimi il proprio fabbisogno, lasciando alla Regione lo scomodo compito di inserire nuovi ambiti estrattivi o di aumentare la produzione relativa agli ambiti esistenti. Conseguentemente la Giunta regionale si trova a dover compiere delle scelte che vanno contro quelle che sono le esigenze e le richieste locali. Un aspetto innovativo è sicuramente l’istituzione del contributo stabilito per metro cubo di materiale estratto, dovuto dal titolare dell’autorizzazione, da versare al Comune, che consente di attuare anche interventi infrastrutturali e opere di tutela ambientale di indubbia utilità”.“La terza proposta di legge, in ordine di tempo, da me presentata – prosegue Emilia Simonetti – riguarda la regolamentazione di opere ed attività petrolifere e una nuova strategia di sviluppo globale, a partire dalla previsione di una moratoria che riguarderà tutte le opere e le attività petrolifere sul tutto il territorio regionale, anche per informare adeguatamente la popolazione sull’eventuale ricaduta inquinante causata dalle estrazioni petrolifere. La moratoria potrà servire a ridefinire democraticamente la strategia di sviluppo globale delle aree, all’interno delle quali, superando la ristretta logica della ricerca delle compatibilità, si parta da una più approfondita analisi costi-benefici per stabilire se e con quali modalità e tempi, programmare l’utilizzo della risorsa petrolifera in regione, anche perché la risorsa petrolifera è destinata nel breve – medio termine ad essere sostituita da altre fonti energetiche, come attestano le varie stime degli esperti e l’aumento della ricerca delle stesse compagnie petrolifere verso il settore delle energie rinnovabili”.

urca, non sapevamo di aver tale legislatore…”ho fissato i cardini”…ed insieme al consigliere lapenna!!!…niente di strano per carità nella collaborazione anche con un pdl-forzaitaliota, ma come questo appaia concludente ai fini della coerenza sia dell’uno che dell’altro, occorrebbe chiederselo anche alla luce della perfetta integrazione nella pdl di un personaggio come ciarrapico, che oltre ad essere ciò che è politicamente (e già questo basterebbe!!!), è anche un personaggio che grazie al senatore andreotti che gli faceva da garante ed ai soliti salottini buoni della politica romana ha gestito le acque minerali di fiuggi e molte altre ad un canone veramente risibile per due decenni e passa…qualcosa di simile alla gestione monopolistica dei rifiuti romani (altro personaggio) o alla storiella allegra dei palazzi affittati alle camere per importi multi-milionari che pur avrebbero dovuto comportare un riscatto da parte di queste a costo zero e che non è ancora avvenuto (altro personaggio ancora…o lo consideriamo all’opposizione, visto che fa riferimento all’udc?)…che la simonetti non lo sappia, lo sappia e passa-annante (perdonatemi per la stupidaggine) o abbia di fatto realizzato quel dialogo politico bipartizan che manca in tutto il paese lo lascio al libero giudizio…comunque sia se aumentare i canoni è cosa del tutto doverosa, bisognerebbe chiedersi qualcosa sulla concessione coca-cola e se non sia meglio affidare la gestione delle fonti a qualcosa di locale, che sò un consorzio di comuni del vulture od una società regionale, qualcosa che insomma gestisca le fonti non come un affare da assoggettare alle logiche assurde e dissipatrici di energia di un mercato assolutamente folle, ma come un patrimonio da gestire con grande oculatezza e nell’ottica della sua conservazione attraverso il monitoraggio continuo dell’emunto rispetto alla rinnovabilità delle fonti, detto in altri termini, stabilire sulla base della media pluviometrica degli anni precedenti e sugli indici di riempimento della falda quanto sia prelevabile e non “mungere” allo sfinimento qualcosa che non sarà eterno se le logiche di prelievo sono quelle della richiesta del mercato

sulla seconda proposta mi pare che emilia simonetti voli bassissimo…impedire il consumo del territorio è una operazione che richiede principi sull’edificabilità che stabiliscano a monte la necessità del recupero dei manufatti esistenti e la limitazione all’essenziale dei nuovi, vincolando eventuali diritti edificatori alla necessità della accorta programmazione del territorio sulla scorta del principio di conservazione dell’ambiente naturale…far pagare un tot al metro cubo oltre ai canoni concessori è operazione utile, ma non esaustiva di una materia che richiede maggiore attenzione a rendere minori gli appetiti delle lobbies dei costruttori…a proposito, consigliera simonetti, a tramutola (pz), dove lei ha un cognato in giunta, esiste una cava al margine del perimetro del parco…vogliamo dire qualcosa o la coesistenza, come per il petrolio, è data per scontata?

terzo punto…dolente!!!…molto dolente!!!…consigliera, alcuni esponenti del suo partito (a titolo personale o a titolo partitico lo lasciamo stabilire ai lettori, dal momento che era presente un segretario provinciale che non ha chiarito molto la sua posizione) in una riunione a satriano di qualche giorno fa dichiaravano di voler cominciare una raccolta di firme a sostegno di una legge regionale di iniziativa popolare…dopo solo qualche giorno dal cilindro rifondazione viene fuori una proposta di legge vera e propria che, al di là della sua approvazione o solo esame, ci pare una forzatura rispetto ad un percorso che ci era stato descritto come diverso ed a cui ci eravamo comunque opposti come comitato no oil lucania…ma il punto non è certo capire quali siano le bizzarrie nevrotiche ed i merletti elettorali delle segreterie prc al riguardo (cosa di cui francamente me ne infischio!…mica è burluskismo dire me ne infischio?)…il punto è capire a cosa serve una legge regionale sulle estrazioni future (quindi diamo per scontato che ci saranno e che andranno limitate per voi) quando il problema posto dal 1441 ter è lo sganciamento delle prerogative regionali dai processi decisionali sui permessi e sulle modalità di concessione degli stessi?…la sua proposta mi pare acqua tiepida…facciamo una legge inutile tanto per dire che qualcosa facciamo…non ci siamo e ben altro conto avrebbe avuto una posizione di chiaro appoggio del prc regionale e di altri partitini di sinistra alla petizione lanciata da questo comitato che il problema delle estrazioni attuali se lo poneva eccome, chiedendo al primo punto la moratoria sulle estrazioni attuali fino a quando il sistema di tutela ambientale non fosse stato attivato e partecipato dalle popolazioni e dalle associazioni ambientaliste, ma questo appoggio pubblico non è mai avvenuto, nonostante la sua personale firma alla petizione…senza polemiche, ma il problema era l’indipendenza che il comitato no oil lucania ha sempre ribadito rispetto a tutti, ecco la verità…bene, dimostri anche lei indipendenza!!!…tanti saluti!!!