bocconi avvelenati del bush-ismo

Scarpe e insulti contro Bush: il

giornalista rischia 7 anni di carcere.

 

Muntazer al-Zaidi, il giornalista iracheno di 28 anni che ha lanciato due scarpe contro il presidente americano uscente Gorge W. Bush, durante la conferenza stampa congiunta con il premier Nouri al-Maliki, rischia sette anni di carcere.Solo un’ammenda se considerata aggressione – Lo ha detto all’agenzia Ansa il legale dell’uomo, Tariq Harb, avvocato penalista ed esperto legale iracheno: “In base al codice penale iracheno, se viene riconosciuta la premeditazione dell’atto, al-Zaidi potrebbe esser condannato anche a sette anni di carcere”, ha detto confermando poi, che nella tarda serata di ieri dopo l’accaduto, è stata subito aperta un’inchiesta dalle autorità giudiziarie di Baghdad. “Se invece il suo gesto viene considerato come una semplice aggressione, ha agginto l’avvocato, “il giornalista se la caverà con un massimo di due anni di carcere o, addirittura, solo col pagamento di un’ammenda pecuniaria”.Avvocati pronti a difenderlo – Ci sono oltre 200 avvocati iracheni e di altri Paesi pronti a difendere, a titolo gratuito, Muntazer al-Zaidi. Ad affermarlo è stato Khalil al-Dulaymi, ex avvocato del defunto presidente iracheno Saddam Hussein. Raggiunto telefonicamente ad Amman dalla tv panaraba al-Jazira, il legale ha precisato che “assieme ad oltre 200 avvocati iracheni e di altri Paesi mi sono offerto di difendere gratuitamente il nostro eroe Muntazer al-Zaidi. La nostra linea difensiva si baserà sul principio che gli Stati Uniti occupano l’Iraq e che quindi ogni forma di resistenza è legittima, compreso il lancio delle scarpe”. Al-Zaidi da ieri sera si trova in custodia cautelare e attende ora la fine dell’inchiesta e l’apertura del processo.Anti americano e anti Bush – Stando però a ciò che hanno riferito i colleghi del giornalista dell’ufficio di corrispondenza dalla capitale irachena di Al-Baghdadia, l’emittente televisiva con sede al Cairo per la quale Zaidi lavora da tre anni, non si tratterebbe di un gesto impulsivo dettato dalla rabbia, ma piuttosto di un’azione premeditata, un’ intenzione che aveva da tempo e della quale aveva reso partecipi anche i colleghi. Se e quando ne avesse avuto l’occasione, avrebbe preso Bush a scarpate perché, hanno spiegato alcuni giornalisti: “Muntazer detestava l’America, detestava i soldati americani e detestava Bush. “Quando ci ha comunicato che intendeva compiere un atto del genere, non abbiamo avuto dubbi che lo avrebbe fatto davvero”, hanno aggiunto.La sua emittente chiede il rilascio – Un gesto che è costato al professionista l’arresto immediato, e per la cui revoca ora la tv Al-Baghdadia fa appello alle autorità irachene “in nome della democrazia e della libertà di espressione che il nuovo regime (iracheno) e le autorità americane hanno promesso al popolo iracheno”. Nel documento dei colleghi di Muntazer al-Zaidi, si legge anche che: “Tutte le misure prese contro Muntazer saranno considerate come atti di un regime dittatoriale”.La sua famiglia in carcere sotto Saddam – L’anti-americanismo del reporter iracheno, laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Baghdad e descritto dai superiori come un “uomo senza preconcetti, orgoglioso del suo essere arabo”, in passato gli era già costato un paio di altri arresti da parte delle truppe Usa. Nessuna nostalgia comunque della dittatura di Saddam Hussein: “Non ha alcun legame con il vecchio regime”, hanno assicurato i colleghi, “e sotto Saddam la sua famiglia fu anche arrestata”.

Un grave insulto condiviso da molti – Il gesto del contestatore è stato accolto con grande favore da molti connazionali, in particolare tra i seguaci dell’imam radicale Moqtada al-Sadr, che hanno inscenato manifestazioni di protesta contro la sua incarcerazione tanto a Baghdad quanto nella città santa sciita di Najaf. Zaidi ha voluto insultare Bush nel modo peggiore possibile: l’imporre a chicchessia il contatto con le suole delle scarpe è infatti considerato nel mondo arabo e musulmano una delle peggiori offese, e il fatto che il presidente Usa sia stato apostrofato come “cane” ha ulteriormente aggravato l’insulto, poiché si tratta di un animale ritenuto impuro. “Ecco il tuo bacio d’addio, cane”, ha in effetti urlato l’aggressore. “Sei responsabile della morte di migliaia di iracheni!”.

beh, certo che da noi un fotografo tirò un cavalletto e se la cavò con una sadica tiratina d’orecchie ed il magnanimo perdono del lider maximo della repubblica delle media-banan-set, ma i tempi stanno cambiando anche da noi…un consiglio per chiunque abbia voglia di cimentarsi alla balistica critica anti-berluska…tirategli una bella biondona!!!…non si arrabbierà e vi farà sottosegretari!!!