il bambino della democrazia e l’acqua sporca del malaffare

stamane sull’unità il senatore sposetti (pd) conferma in una lucida intervista sull’unità quanto io stesso vado affermando da molto tempo, che l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, cioè rappresenta un risparmio risibile che lui afferma essere di circa euro 1,50 a cittadino, a fronte però di restringimenti “censitari” della rappresentanza che di fatto sarebbe consentita o a chi possiede già capacità finanziarie per una campagna elettorale o a chi possiede già relazioni tali da poter mettere in campo un fund raising in grado di raccogliere finanziamenti…

e se nel primo caso è evidente la sperequazione del diritto alla rappresentanza in favore di chi ha già fondi propri sufficienti, nel secondo caso appare ancor più grave il pericolo di derive lobbyste sempre più dirette e che, se pur fossero eventualmente regolate da leggi, nella pratica poco impedirebbero quel pesante condizionamento dei candidati da parte di gruppi di pressione esterni…

inseguire quindi la piazza e la vulgata sul costo della politica ha dei rischi molto alti per il sistema democratico che pure si regge proprio sul diritto di ogni cittadino a poter essere parte attiva ai processi politici ed in favore del quale la legge italiana, come del resto quella di quasi ogni paese occidentale, con il finanziamento pubblico attua scelte precise nella direzione di tutelare il diritto potenziale per ciascuno rispetto alle possibilità economiche dei singoli…

chiaro che sul finanziamento pubblico ci sono stati abusi “mortali” ai danni dello stesso diritto che hanno creato un clima di ostilità palese nella popolazione nei confronti di ciò che pur non essendo regolato dalla costituzione che all’art. 49 definisce il partito e ne assume la sua rilevanza per lo svolgimento della vita democratica del paese, troverà una sua prima regolazione nella legge del 2 maggio 1974 n. 195 (o legge piccoli) e in seguito nella legge n. 659 del 18 novembre 1981 che introduce le prime modifiche…

vi sarà un primo referendum per l’abrogazione della prima delle leggi nel 1978 che non raggiunge la maggioranza e successivamente nell’aprile del 1993 un altro referendum proposto dai radicali che con il 90,3% dei voti ottiene l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, nel clima di piena sfiducia di tangentopoli…

successivamente e nello stesso dicembre del ’93  il parlamento aggiorna la materia finanziamento ed in un certo senso aggira il risultato del referendum, con la legge n. 515 del 10 dicembre 1993, ma non è mia intenzione declinare la storia di questa annosa materia, quanto far comprendere come sia la sfiducia nei partiti e nell’abuso che sui fondi si è oggettivamente operato ad avere creato un odio quasi viscerale verso il finanziamento pubblico che si è scelto di blandire inseguendo direttamente la piazza su una materia scivolosa…e pericolosa, a mio avviso…

ma il discorso non finisce qui, dovendosi considerare anche altri combinati disposti di leggi che restringono la rappresentanza politica e così l’accesso stesso ad essa ad un numero di soggetti molto minori che in passato… 

art. 16, comma 17, del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138, poi convertito dalla legge 14 settembre 2011, n.148 il legislatore è intervenuto per ridurre il numero dei consiglieri e degli assessori per i comuni fino a 10.000 abitanti, poi in seguito per tutti i comuni ed i consigli regionali, e quasi contemporaneamente partono le manovre per “cassare” le province, il risultato è che già scarsa rappresentanza territoriale e politica (ricordo che l’italia ha uno dei più bassi numeri di rappresentatività d’europa, tra parlamentari, consiglieri regionali e via di seguito, pur se a livello popolare viene invece percepito il contrario) viene ulteriormente diminuita…

e se si combina questa diminuzione con un restringimento dell’accesso di fatto limitato ai soli che possono permetterselo o che sono sponsorizzati, il risultato è una tale restrizione elitaria della vita politica che in un solo colpo il paese fa un balzo indietro di oltre un secolo…

così attenti a non buttare mai via il bambino della democrazia con l’acqua sporca del malaffare e della corruzione!!!