io ci andrei più cauto, assessore, con quell’acqua…

Acqua potabile a Tito: nessun allarme

06/02/2014 22:42 Domani ulteriori prelievi per tempestive analisi da parte degli Organi competenti

AGR  Il tavolo tecnico convocato a seguito del presunto inquinamento idrico nel comune di Tito al termine della discussione, presieduta dal vicepresidente e assessore alla Sanità Flavia Franconi, ha sottoscritto il seguente documento:

Premesso che l’ARPAB con nota del 5 febbraio 2014 ha comunicato l’esito delle analisi a seguito di prelievi eseguiti presso le abitazioni della famiglia Oddone in contrada Campi e della famiglia Meliante in via Sotto il Calvario in Comune di Tito, in cui si riscontrano indicatori di idrocarburi totali espressi come “n- esano”.
In seguito a questi risultati l’ASP con nota n. 19992 del 6 febbraio 2014 ha chiesto al Sindaco di disporre il divieto dell’utilizzo dell’acqua solo per le citate abitazioni oggetto del prelievo.
Considerato che i parametri chimici normati dal decreto legislativo 31/01, che definisce i requisiti di potabilità dell’acqua, sono sempre stati monitorati e ritenuti idonei dagli enti preposti alla gestione e al controllo dell’acqua per consumo idrico domestico.
Verificato, pertanto, che le concentrazioni degli analiti emersi a seguito dei prelievi sopracitati non sono normati dal medesimo decreto 31/01, il tavolo tecnico interistituzionale presieduto dal vice presidente e assessore alla Sanità, Flavia Franconi, presente il sindaco del Comune di Tito, e composto da Dipartimento Regionale Ambiente, Arpab, Asp e Acquedotto Lucano, concorda di dare mandato ai tecnici a ciò deputati di effettuare ulteriori tempestivi prelievi nei siti già esaminati per i valori normati e non, nonché di estendere il campionamento ai punti “prelievo” significativi della rete.
Le risultanze analitiche saranno sottoposte alla ulteriore valutazione igienico-sanitaria dell’Istituto Superiore di Sanità (organo tecnico competente in materia) come già richiesto da parte dell’Asp.
A solo scopo prudenziale, il Tavolo tecnico ha suggerito al Sindaco di Tito di disporre con apposita ordinanza il divieto dell’utilizzo dell’acqua potabile per le sole abitazioni nelle quali sono state effettuati i prelievi sopra citati, non essendo gli stessi identificati come “punti prelievo”, ritenendo potabile, così come stabilito dal DLgs 31/01, l’acqua distribuita da Acquedotto Lucano”.

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bene, concordo con l’idea che sia inutile lanciare allarmi sopra le righe, come invece pare facciano mestiere alcuni giornalai e questuanti del consenso/dissenso che non si organizza mai, ma mi sorge un punto di domanda assessore…

che ci siano delle sostanze anomale in quell’acqua è dunque accertato ed il fatto che non siano normate nel decreto non significa però che tale decreto possa contenere la specifica per ogni inquinante o sostanza passibile di creare inquinamento e che quindi le stesse non possano essere nocive

soprattutto in presenza di eventuali fenomeni chimici complessi e derivanti da accumuli di sostanze tossiche interagenti tra loro a creare nuove molecole, magari anche sconosciute od i cui effetti nell’ecosistema e nella biologia umana ed animale sono inosservati alla scienza clinica, fenomeni quindi che in guisa di vecchi processi industriali che hanno tra le altre generato la situazione per cui la sovrastante area industriale di tito scalo è sito di interesse nazionale per le bonifiche, non dovrebbero lasciare tranquilli e dovrebbero spingere, nelle more dei doverosi accertamenti e supplementi che vengono adottati, all’osservanza del principio di precauzione…

e ad essere più cauti, perché a meno che tali sostanze inquinanti non siano state trovate in una rete cieca, quindi passibile di aver ricevuto contaminazioni che terminano appunto alla fine stessa di quella rete, situazione che non mi pare questa, l’evidenza è che la rete continua e fornisce ben più delle abitazioni per le quali sono stati adottati i provvedimenti di non utilizzo dell’acqua…

in altri termini, io ci andrei più cauto, assessore, e precauzionalmente eseguirei prima i campionamenti dettagliati in tutta la rete con una ordinanza di divieto di utilizzo idrico per l’intera area, poi semmai a controlli effettuati consentirei l’utilizzo!!!…

è questione non di procedure, ma di logica!!!…

soprattutto quella di non cadere nella rete del tutt’apposto, assessore!!!