non facciamo cretinate con la bad bank…

(ANSA) – ROMA, 10 FEB – Palazzo Chigi smentisce il Financial Times. “Il premier Enrico Letta non ha mai espresso – si apprende da fonti della Presidenza del Consiglio – contrarietà all’ipotesi di una ‘Bad bank'”. Della creazione di una bad bank italiana, aveva parlato nei giorni scorsi il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.

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quindi letta non esprime contrarietà, visto che le fonti sono interne e non paiono essere smentite, alla creazione di questo mostro tossico-finanziario che, a detta di chi sembra volerla proporre come soluzione, servirebbe a contenere tutto appunto l’indigerito finanziario delle banche italiane che verrebbe così a poggiarsi su un groppone pubblico, vista i pessimi precedenti di operazioni simili (qualcuno ricorderà la bad company che fu creata con alcune attività a perdere di alitalia)…

ma vediamo di fare chiarezza…che sarebbe una bad bank?

le bad banks vengono create ad hoc dagli istituti bancari che non riescono a smaltire gli abbondanti  titoli tossici che hanno nel proprio portafogli titoli, di fatto creandosi una sorta di doppione della stessa banca a cui vengono ceduti proprio quei titoli con il compito di aiutare così gli istituti principali a depurarsi dalle perdite di titoli o crediti anomali, tossici e spesso non più esigibili, nel mentre gli stessi vengono gestiti con una certa spregiudicatezza che potenzialmente potrebbe assicurare rendimenti degli stessi più alti, ma in realtà servono solo appunto a creare un boccone avvelenato in attesa di essere smaltito…

il primo caso nel paese ha riguardato il banco di napoli tra fine anni 90 dello scorso secolo/millennio e primi anni 2000, precisamente dopo l’acquisizione dell’istituto da parte dell’allora sanpaolo/imi, che creò per quell’occasione la “società gestione attività” per il recupero dei crediti in sofferenza, riuscendo a farli rientrare quasi per il 94% con una politica aggressiva verso i debitori, ma in questo caso la faccenda sarebbe del tutto diversa, perché nel primo caso l’esigibilità degli stessi titoli non era in discussione, semmai essendo laboriosa e lunga e necessitando di politiche di esazione puntuali dei crediti, qui invece parliamo di un “mostro” la cui pancia contiene titoli che non valgono più assolutamente nulla (se mai hanno avuto un valore)…

e proprio perchè quei titoli non valgono nulla, connoterebbero un istituto la cui unica finalità è appunto quella di essere scaricata sulle case pubbliche non appena saranno maturate “condizioni di poca visibilità alla pubblica opinione” dell’operazione stessa…e direi che non sta affatto bene una cosa simile…

per cui non facciamo cretinate con la bad bank!!!…gli istituti vanno certo aiutati nella depurazione, vista l’importanza di un settore, quello del credito, strategico semmai dovesse ricominciare ad erogare crediti alla imprese*, ma non possiamo dimenticare che la colpa di quelle “abbuffate” non sono degli italiani, ma di alcuni assurdi dettami di finanza “leggera” che hanno dettato legge per anni e di alcuni disonesti che ne sono stati complici e/o vittime (che in un caso di incauti acquisti di simili “schifezze finanziarie” è comunque una colpevolezza nella gestione del patrimonio affidato)!!!…

il tutto ovviamente nel silenzio acquiescente e più spesso del tutto “ignorante” della politica internazionale ed interna che ha permesso tutto questo!!!   

* a maggiore completezza informativa vi accludo questo lancio ansa che fotografa una situazione del credito che si sta facendo pesante, anche se all’aumentare delle sofferenze dei crediti di difficile esazione nell’evidenza di una sofferenza produttiva delle imprese e dei singoli che non riescono a ripagare quanto chiesto originariamente per fattori che sarebbe inutile spiegare, calano un po’ i tassi di interesse sui mutui e più significativamente sul credito al consumo che risente ovviamente di più della crisi stessa dei consumi…

(ANSA) – ROMA, 10 FEB – Sofferenze in crescita per il sistema bancario. A dicembre il tasso di crescita sui dodici mesi è risultato pari al 24,6% (22,7% a novembre). Lo comunica Bankitalia. In calo invece i tassi di interesse per i mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, passati dal 3,86% di novembre al 3,80% di dicembre. Scendono anche i tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo passati all’8,69% dal 9,20% di novembre.