la corruzione e l’equazione di klitgaard…

“la corruzione è un reato basato sul calcolo, non sulla passione. La persone tendono a corrompere o a essere corrotte quando i rischi sono bassi, le multe e punizioni minime, e le ricompense grandi”

robert klitgaard

l’equazione di klitgaard  (preside del claremont graduate university di claremont, california dal  2005 al 2009)

C = M + S – R

legenda c = corruzione, m = monopolio, s = segretezza, r = responsabilità

quindi sulla base di questa equazione la corruzione è data dalla somma algebrica di monopolio, quindi un’attività che viene svolta in maniera esclusiva, più segretezza, quindi un’attività che avviene al riparo di controlli, meno la responsabilità, che è quella di una bassa aspettativa di essere soggetti a sanzioni severe o di non essere affatto sanzionati, sia dal complesso delle leggi e delle relative punizioni, sia dall’attività ispettiva

planisfero della “percentuale di corruzione” nel 2010, a cura di Transparency International, che rileva il “grado a cui è percepita la corruzione esistente tra pubblici ufficiali e politici”…un indice più elevato (in blu) indica una percezione minore della corruzione, mentre valori minori (in rosso) indicano un alto grado di percezione.

nella corruzione in senso generico il pubblico ufficiale percepisce l’utilità in seguito ad un accordo consensuale con il privato, viceversa, nella concussione il pubblico ufficiale sfrutta la sua posizione dominante per costringere o indurre il privato a corrispondere denaro od altre utilità, essendo le due  fattispecie di reato opposte

dedicherò a questo argomento maggiore spazio, appena possibile, quindi vogliate considerare l’articolo come un “gustoso” aperitivo, tenendo conto però che alcune delle teorie di klitgaard sono state fortemente criticate, soprattutto quando afferma che, visto l’alto costo dei controlli, conviene tollerare un certo grado di corruzione…