qualcuno vuole minare la 194/78 in basilicata?

Sostegno alla maternità, se ne discute in quarta Ccp

20/02/2014 17:40  ACR  La quarta Commissione consiliare, presieduta da Luigi Bradascio (Pp), ha avviato oggi la discussione sulla proposta di legge (primo firmatario il consigliere Pace del Gruppo misto) che detta misure di sostegno sociale alla maternità e alla natalità. “Uno strumento legislativo – ha detto Pace – che non ha natura ideologica (il riferimento è alla legge 194/78) e mira a tutelare e sostenere la maternità con un aiuto concreto alle tante donne che trovandosi in difficoltà economica si vedono costrette a rinunciare al proprio bambino”. Facendo riferimento alla relazione del ministero della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (L.194/78) del 13 settembre 2013, che fa rilevare un incremento di aborti in Basilicata, dato in controtendenza con il resto d’Italia, Pace ha sottolineato che “tra le cause d’incremento d’interruzione della gravidanza nella nostra regione vi sia proprio l’incidenza delle condizioni disagiate delle nostre comunità”. L’articolato normativo, sottoscritto anche dai consiglieri Bradascio (Pp), Spada, Robortella e Polese (Pd), Galante (Ri), Mollica (Udc), Napoli (Pdl-Fi), Rosa (Lb-Fdi) e Leggieri (M5s), prevede che la Regione Basilicata attinga le risorse da un fondo appositamente costituito, per concedere un contributo mensile di 250,00 euro per la durata di diciotto mensilità, suddivise tra il periodo precedente il parto e quello successivo alla nascita del bambino, alle gestanti residenti in Basilicata che decidano di rinunciare all’interruzione volontaria di gravidanza. L’organismo consiliare, dopo aver acquisito diverse riflessioni e suggerimenti da parte dei consiglieri intervenuti nel dibattito (Romaniello, Galante, Napoli, Mollica, Pietrantuono e Spada), ha deciso di approfondire ulteriormente la materia nelle prossime sedute.

ed a tal proposito vi linko la proposta di legge in forma completa

https://dl.dropboxusercontent.com/u/45542742/VARIE/pdl%20sostegno%20maternita%20natalita.pdf

ed a maggior approfondimento pubblico questo intervento della cgil basilicata sulla proposta di legge

Aborto: Cgil su proposta di legge regionale

21/02/2014 15:23

BAS    “Un Consiglio regionale composto interamente da uomini che, tra le prime iniziative, assume quella di discutere una proposta di legge vergognosa che parte dalla premessa di una definizione dell’aborto come “causa di calo demografico” e “prima causa di morte in Europa”: questo lo scenario.  Qui Basilicata, Italia, 2014”. E’ quanto afferma, in un comunicato stampa, la Cgil…“I nostri consiglieri – sostiene la Cgil – si preoccupano del calo demografico in Basilicata causato anche dall’aborto (testualmente) ma non di quello determinato dall’emigrazione dei nostri giovani, quelli spesso laureati e specializzati, che non hanno alcuna possibilità di accesso a opportunità di lavoro; si preoccupano di promuovere la natalità, affermando che essa è compromessa dal fatto che le donne utilizzano l’aborto come mezzo di controllo delle nascite, consegnandoci una visione della autodeterminazione dei cittadini che credevamo superata in Italia ed in Europa. Affermano che l’aborto è “la prima causa di morte in Europa, più del cancro e dell’infarto”, togliendoci così ogni dubbio sul principio ispiratore di questo intervento e rimuovendo dal centro della questione la soggettività della donna, i drammi, le paure che accompagnano sempre ogni scelta di libertà e di autodeterminazione sulla propria condizione. ”. Inoltre “la legge si propone di tutelare le donne che rinunciano ad abortire, affidando il loro destino ai Centri per la Vita, che dovranno studiare un “progetto di aiuto personalizzato” che include l’erogazione di 250 euro al mese per 18 mensilità, che potranno essere sospese qualora la madre “non rispetti gli impegni concordati nel progetto di aiuto. Stiamo alla versione lucana della becera impostazione culturale presente nella legge spagnola che, giustamente, sta facendo gridare allo sdegno milioni di persone: ci spiegheranno perché non si debba abortire, offriranno soldi per non farlo e metteranno donne lucane in tutela a privati che dovranno vigilare sulle scelte, spesso drammatiche, che accompagnano questi momenti”.
Sono “Centomila euro: questa la cifra stanziata, sufficiente, dunque, ad aiutare una ventina di donne in tutto. Molta ideologia, tanta propaganda, poca sostanza”….
Vorremmo che l’aborto, questione delicata e drammatica, fosse discussa, pur nella diversità di opinioni, dalle donne, innanzitutto. Vorremmo che qualsiasi aiuto alle donne fosse gestito dalle istituzioni e non da associazioni private di ispirazione religiosa”.
Intervenga – aggiunge ancora – il presidente Pittella e dica cosa pensa di questa iniziativa; se la stessa rientra nella sua idea di rivoluzione democratica. Si cominci seriamente a discutere di questioni reali: lavoro, servizi sociali efficienti ed estesi, una legge per la rappresentanza di genere anche in regione, sostegno reale alle famiglie e all’infanzia”.
La Cgil di Basilicata intraprenderà “tutte le iniziative necessarie per fermare questa vergogna e promuovere l’avvio di una seria discussione a tutto tondo che coinvolga innanzitutto le donne e fa appello a tutte le forze democratiche, laiche, della cultura e dei saperi perché tale vergogna non passi sotto silenzio”.

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e adesso vi dico cosa ne penso io di questa faccenda che penosamente mi riporta anche alla considerazione che siano ancora solo uomini (in consiglio come saprete non ci sono donne) a decidere per le donne, di fatto inducendo ancora una volta l’oscurantista e supponente assioma ideologico che le donne abortiscano per motivi economici o peggio per non avere gravidanze…

perché quello che si scorge nella proposta di legge è appunto la conferma, ancora una volta, di una visione limitata su una fenomenologia sociale ed umana – si, umana – che non è semplice e che è assurdo giudicare con gli occhi di moderni controriformisti che credono che elargendo qualche euro si convincano le donne a non abortire, tentando oltremodo di far assumere una rilevanza sociale ad un fenomeno che è e deve rimanere privato, perché in primo luogo attiene alle donne, al loro corpo, alla loro vita, al loro diritto di scegliere o meno se abortire…

consigliere pace, io non conosco una sola donna che abbia abortito a cuor leggero o per quel capriccio che la sua cultura destrorso-confessionale tende a voler rimarcare pur senza avere il coraggio di citarlo chiaramente…non si abortisce per capriccio!!!

io conosco solo donne che quando hanno dovuto ricorrere all’aborto lo hanno fatto soffrendo una decisione contro la loro stessa natura e per le quali l’aborto stesso è stato non una liberazione, ma un peso fatto di mille e mille decisioni e controdecisioni, paure, frustrazioni, angosce, ricordi, disillusioni, mortificazioni in primo luogo con se stesse…donne che una legge come la 194/78, certo perfettibile come tutte le cose umane, ha aiutato a non essere più sole ed abbandonate nelle mani di praticoni e medici ipocriti, rischiando la propria vita…

ma soprattutto io non sono una donna e come tale non posso neppure immaginare il peso interiore, oserei dire biologico, che simili atti comportano sulla psiche di persone spesso lasciate da sole a maturare decisioni tanto pesanti…

e lei crede che bastino 250 euro al mese per “tacitare” la coscienza, il senso di maternità o le paure di non farcela perché una società tanto incattivita di certo non ha neppure il tempo o la voglia di chiedersi cosa serva davvero ad una donna per sentirsi sicura di poter accettare il dono di una vita nuova?…

ed al netto della gerarchie delle fonti normative che potrebbero minare in sede di esame di costituzionalità la stessa legge che oggi propone, è proprio sicuro che bastino denari e non servano invece magari più asili nido gratuiti, sicuri, confortevoli?…

ritiri quella proposta da chierico e pensiamo a cose più urgenti per questa terra, perché con molta probabilità, pensando al bene di questa terra, riusciamo a dare una speranza in più a chi deve portare la vita nuova dentro di sé…