trivelle nel metapontino e nel senisese

articolo del movimento No Scorie :

NOSCORIE TRISAIA

Movimento Antinucleare

Total, dopo Tempa Rossa Tempa la Petrosa

Non è un gioco di parole ma l’intenzione di trivellare da parte della Total che ha già avviato l’iter amministrativo presso l’Unmig su una vasta area di 412 Kmq che riguarda le province di Matera ,Potenza e Cosenza e che ha già ricevuto nel giugno 2008 il parere favorevole della CIRM(commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie)  Nella concessione sono interessate di loro volta il comune di Policoro, Nova Siri, Rotondella, per passare alla fascia ionica calabrese con Rocca Imperiale, Montegiordano per poi risalire costeggiando il parco del pollino nei comuni di Canna, Oriolo per poi passare a Valsinni, Tursi, Colobraro, diga di Montecotugno e  in provincia di Potenza nei comuni di Senise e Sant’Arcangelo. . La concessione Tempa la Petrosa si interseca con la concessione Policoro della Gas Plus Italia  che interessa i comuni di Policoro, Nova Siri, Rotondella.Il comune di Nova Siri, Rotondella e Policoro vantano il triste primato di essere interessate da tre concessioni petrolifere ( dalla Consul Service nel Mare, dalla Gas Plu Italia e dalla Total sulla terraferma). Il disegno distruttivo del territorio e delle sue economie locali con danni alla salute delle popolazioni è chiaro e militarmente strategico sulle mappe delle concessioni petrolifere. L’invaso di Montecotugno che fornisce acqua per uso  potabile, irriguo e industriale al Metapontino e a grande parte della Puglia sarà minacciato dall’inquinamento petrolifero(così come accade sul Pertusillo in Val d’agri).Inquinamento elevato per i limiti di emissioni italiani (vedi il solubile in acqua idrogeno solforato da 0,005 ppm in America ai 10 ppm in Italia) e che è attualmente non è  neanche monitorato dalle istituzioni preposte come la Regione (vedi il bando regionale in corso di esecuzione dopo dieci anni di estrazioni petrolifere in Regione). A rischio l’agricoltura che nel solo Metapontino fa 10000 addetti (la nostra vera Fiat) e le produzioni di qualità biologiche come ad esempio le albicocche d
i Rotondella che riempiono gli omogeinizzati plasmon per l’infanzia.Altre migliaia di posti di lavoro rischiano di svanire nel turismo della costa ionica e delle zone interne collinari vicine al Parco del Pollino. Quanti posti di lavoro dovremo perdere, ammalandoci per dare il nostro territorio alle lobby petrolifere che lo gestiscono con azioni che si vendono e si svendono a loro piacimento mettendo a serio rischio la vivibilità di queste terre che rischiano di spopolarsi definitivamente. Il riscontro è evidente, perdita dei fondi legati all’obbiettivo 1 (per via del PIL drogato dalle esportazioni petrolifere), nessuna royalites per il gas e un piatto di lenticchie per il petrolio(in Canada le royalites sono del 50%).Ma il vero indotto petrolifero sono i rifiuti petroliferi, business delle società dei rifiuti su cui sono molto attivi gli industriali della Basilicata  e su cui è molto attento l’assessorato all’ambiente della Regione Basilicata.Ad ogni area da trivellare  segue la dis
carica di competenza, sarà quindi un caso la procedura di Via in atto che interessa una discarica per rifiuti speciali (anche reflui petroliferi ) nel comune di Colobraro ?

Prima di Natale doveva essere discusso il disegno di legge 1441 che prevedeva che le competenze in materia di autorizzazioni petrolifere passino  dalle Regioni allo Stato , nonché lo sciagurato disegno di legge che permette la riapertura dei canali economici per far ripartire il nucleare in Italia .

Mentre la Regione Basilicata piange perché gli sarà sottratto l’osso delle autorizzazioni (gestite male e in modo antidemocratico ) i deputati del pdl lucano hanno votato sì alla camera al 1441 .In un comune come Nova Siri interessato da tre società petrolifere e dal centro nucleare Sogin di Trisaia (che rischia di diventare sito provvisorio-definitivo) i senatori del pdl lucano voteranno ancora sì per il petrolio allo Stato e il ritorno al nucleare?

Da tutti i consiglieri regionali vogliamo invece una moratoria vera sulle estrazioni petrolifere e la trascrizione di regole certe che tutelano le popolazioni da tutti i punti vista , non digeriamo le buffonate di chi in Consiglio prima fa una proposta di legge sulla moratoria e poi la ritira .

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