parco delle chiese rupestri…un patrimonio

Nominato il presidente del Parco delle Chiese rupestri

07/03/2011 20:17

Avvalendosi dei poteri sostitutivi, il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, ha designato anche un componente della Commissione per la Tutela del Paesaggio e uno del Comitato di gestione del Fondo per il volontariato ACR    Con i poteri sostitutivi previsti dall’articolo 9 della legge 32/2000, il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vincenzo Folino, sentiti i capigruppo consiliari, ha provveduto ad effettuare alcune designazioni.Il nuovo presidente del Parco delle Chiese rupestri del Materano è l’ingegner Pier Francesco Pellecchia, che è stato scelto da una rosa di nomi proposti dalla Comunità del Parco.L’architetto Gennaro Larocca è stato inoltre designato quale componente della Commissione regionale per la Tutela del Paesaggio mentre il signor Fernando Picerno è stato nominato quale componente nel Comitato di gestione del Fondo speciale per il volontariato, in rappresentanza degli enti locali Anci, Upi e Uncem.————————————————————————————————–poteri sostitutivi ovvero piccolo manuale cencelli alla lucana

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ridicoli sindacati di regime

Fiat Melfi: Fim, Uilm, Fismic e Ugl su posizione Fiom

 

07/03/2011 16:44

 

BASI segretari generali di Fim, Uilm, Fismic e Ugl, Antonio Zenga, Vincenzo Tortorelli, Marco Roselli e Donato Russo, esprimono – in un comunicato stampa diffuso dalla Fim Cisl di Basilicata – “il proprio disappunto per la mancata risposta da parte della Fiom alla richiesta fatta lo scorso 3 marzo di convocare una riunione delle segreterie unitarie per definire un calendario di assemblee e convocare per mercoledì 9 marzo l’incontro con tutta la Rsu della Sata”.
“La scelta di non rispondere alla nostra richiesta di confronto a ridosso del tavolo di confronto con la Fiat – spiegano i quattro dirigenti sindacali – conferma ancora una volta l’atteggiamento dilatorio della Fiom di sottrarsi al confronto unitario e di procedere in modo unilaterale, così come sta facendo la Fiat, comportamento confermato anche dalla richiesta della Fiom di rinviare più volte il tavolo già programmato a Torino prima il 4 e poi l’8 marzo. Se questo è il percorso scelto dalla dirigenza della Fiom, non resta che ufficializzarlo, ne prenderemo atto nostro malgrado. Da parte nostra c’è stata, c’è e continuerà ad esserci – continuano Zenga, Tortorelli, Roselli e Russo – la massima apertura e disponibilità al confronto unitario su questioni di vitale importanza che riguardano la vita dei lavoratori di Melfi. Perseverare, come fa la Fiom, in una politica di autarchia sindacale non fa che rafforzare la posizione della controparte, indebolendo allo stesso tempo quella dei lavoratori. Fim, Uilm, Fismic e Ugl continueranno, al contrario, a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti possibili affinché nel confronto aperto con Fiat sullo stabilimento di Melfi non si parli solo della nuova metrica ma anche di investimenti, nuovi modelli e nuova occupazione. Noi siamo disponibili a discutere e a firmare un accordo sulla Ergo-Uas, ma poniamo una condizione perentoria: che la questione sia inserita nel quadro più generale delle prospettive produttive e occupazionali di Melfi”. In considerazione del rinvio dell’incontro di domani a Torino, Zenga, Tortorelli, Roselli e Russo invitano infine la Sata a posticipare l’avvio della nuova organizzazione del lavoro prevista per il 14 marzo.

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anche a me non sono piaciuti molti passaggi che hanno portato all’arroccamento, seppur più che comprensibile e per moltissimi versi giusto e sacrosanto, della fiom sulla faccenda fiat, ma mi chiedo cosa vogliono ora questi?…non si sono ancora resi conto di essere stati “giocati” da fiat e da marchionne e di aver sacrificato, in nome di una difesa dei posti di lavoro che risulta praticamente impossibile praticare, la contrattazione collettiva che, piaccia o meno, era uno strumento di regolazione che almeno normava in condizioni di parità in tutto il paese, equiparando i lavoratori del nord a quelli del sud?…non si sono resi conto che un piano industriale non esisteva e non esiste tuttora, tranne cifre da investire che sembrano tanto dei fuochi artificiali?…un po’ di dignita, dunque!!! 

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Al via “comitato per la difesa delle terre joniche”07/03/2011 16:53

BAS  “Questa mattina è stato montato in Piazza a Metaponto il presidio del “Comitato per la difesa delle terre Joniche” costituito sabato sera a Metaponto dopo un incontro partecipato da diverse associazioni ed operatori economici della Provincia di Matera e di Taranto”. Lo si apprende da un comunicato diffuso da Altragricoltura. 
“Una roulotte, ed uno striscione portati in Piazza cui entro oggi si aggiungeranno gazebo e strutture per diventare punto di raccolta e coordinamento delle associazioni e dei comitati attivi nel territori e presidio permanente per le iniziative che dal basso andranno assunte nelle prossime settimane per tutelare gli interessi dei cittadini colpiti nella provincia di Matera e Taranto. Mentre si montavano le strutture il Comitato ha tenuto una conferenza stampa in cui Gianni Fabbris, di Altragricoltura, ha spiegato gli obiettivi e le prime iniziative che verranno assunte: “Sopra ogni altra priorità bisogna, subito, avere le garanzie che le attività economiche del territorio siano messe in condizioni di poter continuare ad operare, dunque si dia attuazione immediata alle misure previste in caso di calamità naturali come è già avvenuto nei mesi scorsi e negli ultimi due anni per il Veneto colpito dalle esondazioni. In particolare serve il blocco e la sospensione immediata dei pagamenti e delle scadenze ed un piano capace di riavviare le attività produttive e di servizio colpite dalle alluvioni”. E’ questo un obiettivo prioritario ed urgente di cui (contrariamente a quanto è già avvenuto per il Veneto che aveva a disposizione risorse e certezza già 48 ore dopo le alluvioni) ancora non si hanno concreti segnali”. 
“C’è il rischio” aggiunge Fabbris “che quando il fango sarà asciutto, l’acqua lasci il posto agli ufficiali giudiziari mandati da banche, Equitalia e creditori a riscuotere crediti che non potranno essere onorati”. Il Comitato, dunque, chiede una assunzione di responsabilità nella consapevolezza che l’alluvione interviene in un territorio già profondamente colpito dalla crisi economica e che le risposte non possono essere burocratiche e rituali: la liturgia delle richieste di rimborsi che non verranno mai soddisfatte, questa volta non potrà soddisfare quanti vedono vanificare in queste ore gli investimenti di anni di lavoro. Per questo il “Comitato per la difesa delle terre joniche” chiama tutti i cittadini e le forze sociali, economiche, associative, culturali e civili a coordinare le iniziative ed a mobilitarsi perché già in queste ore ci siano risposte e certezze. La spinta e la vigilanza dal basso dovrà essere l stimolo per le istituzioni territoriali, regionali e nazionali per concorrere insieme a raggiungere il primo obiettivo delle misure straordinarie conseguenti allo stato di calamità”.
Il Comitato chiama tutte le realtà associative ed i cittadini dell’area del Metapontino e del Ginosino a coordinarsi ed indice due primi appuntamenti:
questa sera (Lunedì 7 alle ore 18 a Vinosa nel piano superore della Banca popolare) assemblea pubblica; mercoledì 9 alle ore 18,30 assemblea interprovinciale a Metaponto Lido presso il Camping Internazionale.

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riporto per conoscenza

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comulucana.JPG

07/03/2011

·        ci sono progetti che necessitano di tempo per essere spiegati e compresi, ma ci sono formule che son subito chiare a tutti…abbattere i privilegi piccoli e grandi è un’opzione sociale che “libera” energie nuove nella società, energie finora rimaste schiacciate da una “democrazia della coppola in mano” penalizzante per i giovani, ingiusta per tutti e soprattutto fuori dal tempo…noi siamo anche questo, determinazione!!!
     miko somma
 
 
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La bufala lucana alla 6^ mostra nazionale di Napoli

07/03/2011 16:04

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eh si, le bufale lucane sono davvero da mostra, come la realtà ha insegnato davvero a tutti

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Maltempo; parlamentari Pdl: Stato farà la sua parte

 

07/03/2011 12:47

 

BAS    “Certamente il Governo nazionale non lascerà i lucani soli ad affrontare tale emergenza calamitosa non ancora conclusa, e tanto meno la difficile fase che seguirà”. Loa ssicurano il Sottosegretario al Miur, Sen. Guido Viceconte, e i parlamentari del Pdl Cosimo Latronico e Vincenzo Taddei, esprimendo vicinanza  alla popolazione lucana dopo i danni causati dall’emergenza maltempo.
“La gravissima situazione provocata in Basilicata dalle avversità atmosferiche degli ultimi giorni – dichiarano i parlamentari del Pdl – è senz’altro una emergenza grave che dovrà essere affrontata nelle sedi opportune. Tutte le istituzioni dovranno fare la loro parte, il nostro impegno sarà in questa direzione. Lo Stato – assicurano Viceconte, Taddei e Latronico – non mancherà di far sentire la sua presenza”.

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e lo vedremo se il governo farà la sua parte o se sarà come al solito impegnato a difendere mr. b.unga-bunga dai suoi processi…in ogni caso vista la vicinanza in questi periodi espressa da governo a premier ad alcuni soggetti, io propenderei per un sano scongiuro in perfetto stile meridionale…e comunque se chi di speranza vive, disperato muore, io direi che possiamo essere fiduciosi…fiduciosi che poco o nulla arriverà in tempi ragionevoli e che, soprattutto nei settori agricoli e nelle infrastrutture, il governo farà davvero la sua parte…spostare cifre da un capitolo all’altro senza spenderle mai!!!

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Gestione demanio idrico, interrogazione di Rosa

 

07/03/2011 10:48

Il consigliere regionale del Pdl con un’interrogazione a De Filippo chiede di conoscere “il dettaglio delle entrate della Regione derivanti dai proventi della gestione del demanio idrico e dalla loro utilizzazione negli ultimi cinque anni”

ACR    II consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa, ha rivolto un’interrogazione al presidente della Giunta, Vito De Filippo, per conoscere “il dettaglio analitico delle entrate della Regione Basilicata derivanti dai proventi della gestione del demanio idrico e dalla loro utilizzazione negli ultimi cinque anni”.

Nel ricordare che “l’art. 86 del D.Lgs n.112/98 al comma 1 prevede che ‘alla gestione dei beni del demanio idrico provvedono le Regioni e gli Enti locali competenti per territorio” e che “al comma 2 prevede che i proventi dei canoni ricavati dalla utilizzazione del demanio idrico sono introitati dalla Regione”, il consigliere Rosa chiede, inoltre, di conoscere “quale è la previsioni di entrata ed il relativo utilizzo, per l’anno 2011 e quanto è stato previsto nella voce di bilancio Manutenzione idraulica ed i relativi interventi previsti, per l’anno 2001”.

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interrogazione concludente, seppure i dati siano recuperabili altrove, ma i lavori di un’assemblea devono seguire queste prassi…siamo curiosi di sapere se queste risposte arriveranno prima del referendum o meno…

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non capiamo la negazione del confronto

Copam; De Filippo: Più forti per far valere ragioni lucane

05/03/2011 20:24“Disposti a sostenere esigenze energetiche del Paese, indisponibili ad accontentarci su sicurezza e sviluppo. E i mezzi e le energie ci sono” 

AGR    “Dopo tre giorni di confronti usciamo rafforzati nel mandato che stiamo portando avanti: la Basilicata è disposta a continuare a farsi carico del tema energetico per sostenere il Paese, ma chiede a tutti gli altri soggetti della partita di mostrare altrettanto senso di responsabilità nell’offrire le massime garanzie per l’impatto delle attività sul territorio, e gli esperti ci hanno detto che esistono tecniche adatte d’avanguardia che noi chiediamo, e prevedere compensazioni di sviluppo che a fronte del servizio offerto da questa terra diano un orizzonte che vada oltre il tempo del petrolio”. È la riflessione del presidente della Regione, Vito De Filippo, a conclusione dei lavori della Conferenza Petrolio e Ambiente 2011.
La disponibilità e l’interesse che la comunità lucana ha mostrato per l’iniziativa – ha detto De Filippo – ci consentono per un verso di sentirci più forti nel confronto con Governo e territorio, per un altro di sgombrare il campo da catastrofismi e falsi problemi per meglio mettere a fuoco i problemi e anche i rischi reali e chiedere soluzioni prima di procedere. Per questo importante è stato il contributo offerto non solo da tecnici ed esperti, ma anche e forse soprattutto dal mondo ambientalista, e non mi riferisco soltanto a Legambiente e Wwf presenti al tavolo dei relatori, ma anche alle tante altre sigle, ai movimenti, ai cittadini che con spirito critico, domande, prese di posizione hanno consentito a questo dibattito di essere più ricco”.
“A valle di questo confronto articolato e non scontato – ha concluso De Filippo – la posizione della Basilicata è più forte, perché più ampia, più coesa. E con questa consapevolezza il processo di condivisione andrà avanti tutti i giorni con le espressioni del territorio lucano, mentre ci impegniamo a far procedere il confronto con Stato e Compagnie per far valere le ragioni dei lucani”.
—————————————————————————————————————prima di tutto presidente, che la basilicata sia disponibile a sobbarcarsi l’onere lo ha chiesto alla basilicata, cioè ai suoi cittadini?…o crede di aver esaurito il tema con una conferenza edulcorata?…

e come ha fatto il dibattito ad essere più ricco se non c’è affatto stato?…

e soprattutto come fa a citare associazioni e movimenti come il nostro che non sono stati affatto invitati e che quando hanno tentato di far passare altre comunicazioni o riflessioni sono stati letteralmente bloccati dal poterlo fare?…

presidente, so che ogni tanto legge il blog, e le dirò che la sera del secondo giorno a matera il sottoscritto, ancorchè febbricitante, è venuto lì, portando con sè alcuni manifesti della nostra mappa del petrolio, realizzata questa estate su dati reali tratti da unmig e che le è stata inviata, così come a tutta la giunta ed ai consiglieri regionali e provinciali…

alla richiesta di poter mettere i manifesti su un tavolo ed a disposizione di chi volesse consultarli o prenderli, un famoso giornalista che evidentemente fa anche il guardiacaccia e la security, non solo mi ha recisamente impedito di farlo (e ci stava…quando si va in casa d’altri si chiede il permesso persino per andare in bagno), ma dopo uno scambio di battute con il sottoscritto che testualmente aveva detto a quel giornalista che avrebbe “sputtanato” quel divieto opposto probabilmente senza alcun permesso a farlo (un simpatico siparietto in cui il signore in oggetto ha poi aggiunto che so fare solo quello, con mia contro-battuta che “almeno io qualcosa so fare”), costui ha pensato bene di invitare una giovane signorina dello staff ad avvertire la polizia all’esterno derlla presenza di qualche disturbatore…

polizia che su invito della signorina a fare non si sa bene cosa ed aver chiesto e verificato che il pericoloso disturbatore invece stava tranquillamente ad ascoltare, mi viene riferito aver semplicemente e saggiamente detto a costei di non vedere alcun problema nella presenza di chi ascolta e certo non disturba, nè minaccia, nè costituisce problema alcuno…non so la signorina come ha preso la cosa, ma poco importa…

le sembrano queste relazioni corrette?…

certo lei non era presente e quindi della cosa non posso che accusare un “eccesso di precauzione” del giornalista in oggetto, ma ripeto, essendo costui persona del suo staff e nominato direttamente da lei al suo ruolo, come dobbiamo interpretare la cosa?…

non so lei come la interpreterà o come il giornalista-securista l’ha interpretata, ma io l’ho interpretata invece con una bella risata!!!…e con la convinzione che circondarsi di servi sciocchi non l’aiuterà a vincere tutte le contraddizioni che le sue scelte pure palesano chiaramente a riflettori appena spenti

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nuove relazioni con vecchi amanti…

Dal Copam un nuovo modello relazioni in campo energetico

05/03/2011 20:19

La Regione, rafforzata, parla con rinnovata forza a istituzioni e compagnie: “Vogliamo le tecnologie più sicure al mondo per costruire uno sviluppo sostenibile all’avanguardia”.

AGR“Dopo il percorso che ha avuto il coronamento in questi tre giorni di lavoro usciamo con una consapevolezza: che tra i vari adempimenti necessari per fare nuove attività petrolifere ci sia anche quello inedito del “vie”, ossia la valutazione di impatto emozionale. Lo dico con grande rispetto, perché nella nostra strategia di ascolto e umiltà abbiamo ancor più ben chiara la necessità che non solo dobbiamo lavorare per avere la garanzia che tutto sia fatto nel modo migliore, ma anche che tutto sia spiegato con trasparenza e ritenuto rassicurante dai cittadini”. C’è grande attenzione alle varie posizioni emerse nelle parole con cui il presidente della Regione Vito De Filippo ha concluso i tre giorni di dibattito del Copam. Un rispetto che si trasforma in forza nelle richieste a compagnie e governo. “Dopo Copam – ha detto – dobbiamo fare due cose: chiedere di mettere in campo gli strumenti al più alto livello mondiale per questa attività industriale, e qualche scienziato ci dice sia possibile farlo anche ad emissione zero, e chiedere che un’attività industriale che nel mondo ha portato angosce, morti e guerre venga a costruire qui un’avanguardia di sviluppo sostenibile. Su questo ho iniziato a lavorare con una logica bipartisan, ho già coinvolto il governo e coinvolgeremo anche l’Europa. Ma dopo che nel 1996 abbiamo per la prima volta a livello mondiale ottenuto che le risorse arrivassero sul territorio interessato alle estrazioni, e non a uno stato centrale, oggi abbiamo maturato una coscienza che ci porta ad andare ancora oltre a chiedere di più in termini di tutela e ambiente”.
De Filippo ha anche rivendicato, però, quanto già è stato fatto fino ad oggi. Mediamente 99 lucani su cento sono convinti che il monitoraggio ambiente fino ad oggi lo abbiano fatto le compagnie. Non è così, ogni anno la Regione paga 2 milioni e mezzo a Metapontum Agrobios per far monitorare acqua, terra aria, alimenti e tutto quanto possibile e i dati, sebbene rassicuranti, in qualche caso, come in un corso fluviale, hanno fatto emergere anche criticità. Ma questo non siamo riusciti a trasferirlo in modo efficace alla gente, e per questo dobbiamo fare tesoro dei nostri errori per migliorare in futuro, perché dal Copam in poi si apre una via nuova e questo deve essere chiaro a tutti, a partire dalle Istituzioni e dalle compagnie”.
La Regione, insomma, va avanti. Lo aveva già sottolineato l’assessore Mancusi spiegando che “stasera non chiudiamo qualcosa, ma apriamo un nuovo capitolo” e la partenza è rassicurante. “Una buona notizia -ha detto Carlos Dora della Organizzazione mondiale per la sanità – è aver visto l’impegno del governo regionale, delle aziende, e della società civile per fare chiarezza. E un buon punto di partenza è anche quello di voler partire dall’economia del petrolio per approdare a un nuovo modello che garantisca la transizione all’economia verde”. “Testimonianze come quelle dell’Organizzazione mondiale della Sanitá – gli ha fatto eco l’on. Salvatore Margotta della commissione Ambiente della Camera – non possono che dare affidabilità assoluta”. E Margiotta si è soffermato poi sugli scenari energetici che trovano un crocevia in Basilicata. Il petrolio, ha spiegato, nel mix energetico del Paese non è eliminabile, e “sul petrolio – ha ammonito – la nuova legislazione supera l’obbligatorietà della concertazione con le Regioni, ma per la Basilicata non mi preoccupo perché la Regione sta dimostrando che non si fa scavalcare dal governo centrale su tutela del territorio e difesa degli interessi dei cittadini”
Una scelta, quella della Regione, che è radicale e non nasce oggi. “Quando il presidente De Filippo mi ha affidato il mandato – ha spiegato il direttore generale dell’Arpab Raffaele Vita – mi ha chiesto solo una cosa: trasparenza. Su questo mandato stiamo finendo di allestire un sistema capace in continuo di cogliere le modificazioni che avvengono sul territorio e trasferirle in modo automatico alle istituzioni, agli ambientalisti e la comunità tutta. E su questo stiamo lavorando, ad esempio aggiungendo 40 centraline al sistema di monitoraggio e chiedendo all’Eni di darci la gestione delle sue centraline di controllo”. E l’Eni si è detta pronta a fare la sua parte. “C’è l’impegno – ha detto Enrico Furegato -per l’ampliamento della rete di monitoraggio che speriamo di ultimare entro 3 mesi e di trasferirle all’Arpab, perché il valore del dato verificato da loro ha più valore per la popolazione. Dal mese prossimo, approfittando di un fermo dell’impianto per l’ammodernamento, si approfitterà per verificare quale è la situazione in assenza di emissioni rumorose e in atmosfera che valga da raffronto nei monitoraggi futuri. E gli interventi ridurranno il rumore e la fumosità della terza fiaccola”.
Un passo in avanti anche verso l’intesa con gli ambientalisti che chiedono di dar più peso alla salvaguardia del territorio. Lo ha detto Gaetano Benedetto del Wwf affermando che “il petrolio qui deve creare lo sviluppo e lo sviluppo deve puntare necessariamente sul territorio e sul parco”, lo ha ribadito il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza chiedendo il progressivo abbandono delle fonti fossili, “anche se – ha detto – i livelli di inquinamento che creano le maggiori preoccupazione sono quelli delle attività di raffinazione e non quelli dell’attività estrattiva”, e lo ha confermato il commissario dell’Ente Parco dell’Appennino Lucano, Domenico Totaro. “La questione – ha spiegato – è trovare il punto di equilibrio tra una risorsa strategica nazionale, il petrolio, e un’altra risorsa altrettanto strategica che è il territorio. E allora dobbiamo dare più valore ai temi ambientali riducendo anche la psicosi che il petrolio può dare. E anche per questo servono quei fondi aggiuntivi che la Basilicata sta sollecitando in questi giorni”.
Sensibilità diverse, insomma, ma alla fine il quadro sembra abbastanza coeso. C’è la volontà di chiedere sviluppo e sicurezza, di lavorare con la massima trasparenza e senza pregiudizi. Ma, soprattutto, c’è la volontà di approfondire continuamente la questione. Il Copam chiude. Il confronto no.
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e no caro presidente, lei che fa tutto da solo, coinvolge l’europa, lavora, etc etc, proprio non dovrebbe dire che la regione da due milioni a metapontum agrobios per i monotoraggi, ma che li dà anche per validare i dati raccolti da arpab e che arpab non può validare perchè è l’unica arpa d’italia a non possedere la potestà certificante 

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un sunto del terzo giorno copam

Copam 2011:Ambiente e Salute, parola d’ordine consapevolezza

05/03/2011 15:59Tutti d’accordo sull’importanza della diffusione di informazioni. Ma su monitoraggio e prevenzione non siamo all’anno zero.

AGR  Parola d’ordine: consapevolezza. Una parola che mette d’accordo veramente tutti. Quanti chiedono sempre più chiarezza sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, ma anche quanti sono convinti che solo una maggiore informazione può aiutare a vivere con serenità la coesistenza con un’attività estrattiva sostenibile.
Sul tema della consapevolezza, a Viggiano nella Giornata di lavori del Copam 2011 riservata proprio al confronto con le popolazioni delle aree interessate alle estrazioni sui temi di ambiente e salute, si sono ritrovati un po’ tutti, a conferma che la sfida lanciata dalla Regione Basilicata con l’organizzazione della prima Conferenza Petrolio e Ambiente ha colto nel segno. “E non si tratta di un’iniziativa isolata – spiega il direttore generale del dipartimento Donato Viggiano – perché la Regione ha scelto di accelerare sulla via dell’informazione e della trasparenza, e uno snodo fondamentale è l’osservatorio ambientale della Val d’Agri. La configurazione non sarà quella di un laboratorio inaccessibile, ma proprio quella di un acceleratore di consapevolezza, che raccoglierà e metterà a disposizione di tutti le informazioni che riguardano le attività estrattive”.
Il ruolo fondamentale dell’informazione alle popolazioni è stato sottolineato anche da Eduardo Croci, della Bocconi, secondo cui “in questo ambito rientrano anche salute, paesaggio e tutto ciò che ha a che fare con l’ambiente in senso lato” e da Vittorio Cogliati Dezza di Legambiente. “È importante – ha spiegato l’esponente ambientalista – dire che non esiste un’attività estrattiva che non abbia impatto sull’ambiente. E nel fare le scelte bisogna tener presente che il petrolio, o mai, a livello mondiale, ha un orizzonte limitato e se si vuole evitare che quando il petrolio finisce qui resti il deserto bisogna puntare su quella che è la vera innovazione, e mi riferisco non solo e non tanto alle energie rinnovabili, ma all’efficienza energetica”.
E le informazioni potranno essere complete grazie ad una rete di controlli che si basa su competenze elevate e diverse. “Dobbiamo ragionare in termini di sistema – ha avvertito il presidente dell’Istituto prevenzione e ricerca ambientale Bernardo De Bernardinis – mettendo in rete i dati di tutti quanti fanno monitoraggio”. “Il polo del Cnr in Val d’Agri, dove lavorano 15 ricercatori – ha spiegato ad esempio il direttore dell’Istituto di Metodologie per l’analisi ambientale Cnr, Vincenzo Lapenna – è dotato di infrastrutture di ricerca di rilevanza internazionale quali il Campo sperimentale Hydrogeosite che rappresenta uno dei primi laboratori europei per lo studio di fenomeni di inquinamento di suoli e falde acquifere”. E la Basilicata non starà solo alla finestra a vedere ciò che succede, ma oltre a monitorare metterà in campo tutte le azioni di prevenzione di ogni possibile rischio. “Il ruolo delle istituzioni e delle amministrazioni locali è fondamentale – ha sottolineato Paola Albrito dell’Organizzazione per il Programma Ambiente delle Nazioni Unite – per elaborare una strategia di tutela ambientale. La Val D’Agri ha un patrimonio socio culturale altissimo ed è importante non solo capire i rischi legati all’estrazione ma anche i rischi dovuti a fenomeni naturali che possono a loro volta causare un disastro di natura industriale. Ad esempio, il mantenimento di investimenti in accurate mappe sismiche permette di evitare lo stoccaggio in zone a rischio, e comunque essenziali sono la messa in sicurezza degli impianti e la costruzione che segua scrupolosi criteri di ingegneria sismica”.
Se, quindi, ora si accelera sulla comunicazione, non è giusto dire che questo sia il momento di partenza sui controlli, che ci sono sempre stati. Lo ha chiarito in modo inequivoco il professor Bruno Bove, dell’Arpab, illustrando i risultati di 10 anni di controlli in Val d’Agri. E un’attività preventiva e di monitoraggio fatta anche nel campo della Salute, consente di stare tranquilli anche su questo versante. “Secondo i dati elaborati dal registro tumori – ha spiegato Gabriella Cauzillo del Dipartimento Salute – i trend inerenti il periodo 1970-2010 per incidenza, mortalità e prevalenza mostrano una Basilicata con tassi inferiori rispetto a quelli nazionali e comunque nel trend di avvicinamento alla media italiana va considerato il peso che le mutate abitudini di vita, che in Basilicata si sono omologate a quelle del resto del Paese”. E al momento fenomeni preoccupanti non ce ne sono, anche se l’attenzione è al massimo. “E bisogna valutare – ha detto Michelle Pfeiffer della organizzazione mondiale della sanità – tutti gli effetti dello sviluppo, non solo quelli del Petrolio. Come fatto in Alberta, dove la gente era preoccupata per un aumento dell’incidenza del cancro per l’attività estrattiva, ma una ricerca commissionata dal governo canadese ha escluso il rischio cancro, riscontando invece altri allarmi derivanti dalla mutata situazione di benessere e di sviluppo”. Ciononostante sono sempre maggiori le iniziative di prevenzione, come quella dei medici sentinella, di cui ha parlato Tommaso Pagliani dell’Istituto Mario Negri Sud, che, in tutta l’area delle estrazioni, annoteranno uno ad uno i fenomeni che si registrano sulla popolazione, in modo da tenere sotto controllo in modo puntuale eventuali fenomeni anomali.
E la volontà delle istituzioni lucane di procedere su questa strada è stata ribadita all’infinito. Lo hanno sottolineato, già nei saluti portati in apertura dei lavori, il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, il presidente della Provincia Piero Lacorazza, il sindaco di Viggiano Giuseppe Alberti e lo ha ribadito senza possibilità di equivoco l’assessore all’Ambiente Agatino Mancusi avviando i lavori: “Salute e Ambiente – ha detto – rappresentano le priorità rispetto alle quali siamo disponibili a valutare solo ciò che non comporti rischi reali. E come vogliamo avere mezzi per sapere e decidere noi – ha aggiunto tornando sul tema della consapevolezza – vogliamo che altrettanti ne abbiano i cittadini perché in questa delicata materia siamo nella stagione della condivisione in scelte e responsabilità”.
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commenti?….sono in buona parte nel comunicato stampa di ieri (inviato tardi per la verità, per cui non so se è stato o meno pubblicato) e nei precedenti, ma chiarirò meglio con ulteriori comunicati ed interventi…a viggiano è andata in scena essenzialmente la commedia del tutt’apposto dove gli invitati relazionavano senza alcuna conoscenza puntuale dei dati reali e del territorio, ma sulla base di report elaborati in base agli scarsi dati forniti proprio da arpab, che però millanta attraverso un suo esponente molto politicizzato, di aver fatto tutto ciò che andava fatto…non è così e la cosa è stata ampiamente dimostrata con mille argomentazioni che non ripeterò adesso…

il confronto con la popolazione?…non c’era popolazione (tranne ingiubbottati e coaptati volontari della protezione civile gruppo val d’agri), ma una massa di politicanti e di affaristi della conoscenza (chiamiamoli così alcuni professoroni che dalle nostre parti in camera caritatis ti dicono che hai ragione e che purtroppo loro devono campare con il soldi delle royalties postati dalla regione sulle loro ricerche, ma in pubblico…)…sulla salute ho già detto…come si fa ad escludere a priori che il petrolio non c’entri?…è forse questo metodo scientifico?…

va bene quindi il confronto, ma che almeno ci sia…ed a viggiano come a matera non c’è stato alcun confronto, ma una torsione mediatica degli argomenti verso una tesi…estrarre, estrarre, estrarre…torneremo sull’argomento

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un fallimento…

Copam 2011, oltre 4000 contatti per diretta web05/03/2011 16:17

AGR L’obiettivo del Copam 2011 di fare chiarezza sui temi del petrolio è stato centrato anche sul web. Oltre 4000 le persone che hanno seguito lo streaming in diretta sul sito dedicato all’evento e su basilicatanet, a testimonianza di come gli argomenti affrontati siano molto sentiti e abbiano riscosso notevole interesse nelle comunità.

—————————————————————————————————————ennesima bufala mediatica della divisione minculpop di via verrastro…4000 contatti in tre giorni con il link dello streaming sono praticamente nulla in rapporto alla pretesa importanza che all’evento si è voluto dare (io da solo mi sono collegato almeno una ventina di volte)…ma ovviamente i “kapò” minculpop non avendo o volendo alcun tipo di confronto, nelle more di un manuale delle comunicazioni che gli impone di magnificare berluskonianamente anche le “magre”, cosa fanno se non inneggiare?

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Maltempo, lunedì vertice parlamentari – giunta – capigruppo

05/03/2011 12:40   L’incontro si terrà nella Sala “Verrastro”, presso il palazzo della giunta regionale. Seguirà alle ore 15 una conferenza stampa.

AGR     Il presidente della Regione, Vito De Filippo, d’intesa con il Sottosegretario alla Pubblica Istruzione, sen. Guido Viceconte, ha convocato una riunione tra tutti i parlamentari lucani, la giunta regionale e i capigruppo,  per le ore 14 di lunedì 7 marzo. All’ordine del giorno, la gravissima situazione provocata in Basilicata dalle avversità atmosferiche degli ultimi giorni.

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Copam 2011. Lacorazza: “mettere in sicurezza il futuro”

05/03/2011 12:11

 

BAS    “La priorità è mettere in sicurezza il futuro. Ad una prospettiva di sviluppo industriale della Basilicata, anche per effetto dell’estrazione petrolifera, dobbiamo legare, ora, le scelte per la sicurezza: un rafforzamento del monitoraggio e controllo ambientale, un efficace piano per ridurre i rischi e per la protezione civile, un investimento di messa in sicurezza idrogeologica del nostro territorio e dei centri abitati, un programma di messa in sicurezza e di efficientamento energetico di strutture pubbliche e case private, una grande piano per la bonifica dei siti contaminati (a partire dall’eredita’ lasciata dalla chimica nella nostra regione)”.
E’ quanto ha detto, nel suo saluto, il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza al terzo giorno della conferenza “Petrolio e ambiente”, riconoscendo alla regione, all’assessore Mancusi, al presidente De Filippo, nonché al dipartimento Ambiente e al direttore generale Donato Viggiano, l’importante opportunità offerta al dibattito ed al confronto pubblico.
“Certamente intorno all’ estrazione petrolifera – ha continuato – è possibile agganciare le nostre imprese alla nuova industria, creare opportunità di lavoro, costruire una rete capace di accumulare e distribuire innovazione, strutturarsi per nuove economie dentro una competizione internazionale. Una sfida complessa per provare a costruire sviluppo per i prossimi anni. C’è lo spazio per avere uno sguardo lungo incrociando ricerca, tecnologie, innovazione di processo e di prodotto. C’è lo spazio, però’, in un mondo che già oggi assiste e prova ad arginare l’effetto dei cambiamenti climatici, l’impatto sulla terra, sul suolo, sull’aria e quindi sulla qualità della vita e delle produzioni. C’è l’Europa che indica traiettorie e direttive di investimento chiare al 2020 ed anche oltre. Insomma e’ possibile accettare la sfida”.
“Tuttavia – ha concluso Lacorazza – siamo chiamati, ora, per rendere credibile questa prospettiva, a fare della sostenibilità il pilastro fondamentale per un nuovo patto di cittadinanza. Siamo chiamati ora a ricostruire quel debole e sfilacciato rapporto tra istituzioni e cittadini proprio sulla tutela del territorio e della salute. Siamo chiamati ora a mettere in campo programmi di investimento e di riorganizzazione più forti del sistema di monitoraggio e di controllo. Siamo chiamati ora a chiudere pagine storiche, come ad esempio la bonifica dei siti contaminati dalla chimica o dai rifiuti solidi urbani. Siamo chiamati ora a investire su programmi di prevenzione dei rischi e protezioni civile. Siamo chiamati ora a mettere in sicurezza il nostro territorio. Siamo chiamati ora a sostenere un generale investimento sull’efficienza energetica di strutture pubbliche e case private. Insomma legare la prospettiva al nostro ambiente, al nostro territorio significa attivare da subito risorse ed economie per uscire dalla crisi e guardare con più fiducia al futuro. Ricordiamoci che il mondo non l’abbiamo ereditato dai nostri padri ma l’abbiamo ricevuto in prestito dai nostri figli”.

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queste son belle parole, presidente la corazza, ma occorrono anche fatti e soprattutto qualche considerazione…mica iniziamo oggi a convivere con il petrolio per cui ci tuteliamo preventivamente, ci conviviamo da almeno 15 anni massicciamente e finora non si è fatto nulla che andasse nel senso delle sue parole che pure sono in qualche modo apprezzabili…e se finora vigeva il tutt’apposto, cosa cambierebbe da oggi, tranne il diluvio di parole, se gli interpreti dell’opera lirica son sempre gli stessi?

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andiamo in ordine più o meno sparso a recuperare e commentare notizie di questi giorni…

Prov Pz: domani stipula intesa con Conai su rifiuti06/03/2011 13:12

BAS   Domani, alle ore 10.00, nella sala giunta di Piazza Mario Pagano, verrà stipulato il protocollo d’intesa tra la Provincia di Potenza e il Conai (Consorzio nazionale imballaggi).
Obiettivo dell’intesa è quello di agevolare l’implementazione della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio e facilitarne l’avvio al riciclo e al recupero.
La stipula del protocollo avviene a termine di una fase di partecipazione tra la Provincia di Potenza e i sindaci del territorio. Altri incontri e seminari, a carattere operativo, saranno inoltre organizzati nelle prossime settimane, perché è fondamentale, nella strategia di trattamento dei rifiuti , lavorare sulla riduzione alla fonte dei rifiuti e sulla raccolta differenziata, ferma nella nostra provincia a percentuali troppo basse. (r.s. bas)

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come commentato  per l’analogo accordo tra regione e conai, non è assolutamente la strada da percorrere, quella di disperdere risorse che dovremmo ciclicizzare strettamente nella nostra terra, ma pur di qualcosa si tratta…siamo lontanissimi dalle nostre idee espresse in un “altro” piano regionale dei rifiuti (eppur “si muove” avrebbe recitato qualcuno…non sappiamo però in quale direzione, aggiungerei) che invece vogliono chiudere il ciclo localmente senza dissipare alcuna risorsa, ma insomma qualcosina almeno viene messa in campo, nella follia comunque di un piano che porta alla termovalorizzazione come scelta finale

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