Israele e Hamas dicono “no” all’Onu.

“A Gaza massacrati 30 civili” Dopo giorni convulsi di frenetica attività diplomatica, le Nazioni Unite approvano una risoluzione per l’immediato cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza, con l’astensione degli Stati Uniti. Un risultato importante, che sottolinea la gravità della situazione umanitaria che si è raggiunta all’interno dei territori palestinesi. In un comunicato emesso in mattinata, inoltre, l’Onu punta anche i metodi usati dagli israeliani per condurre questa guerra e accusa l’esercito israeliano di aver ucciso in un bombardamento 30 civili che facevano parte di un gruppo di 110 palestinesi che avevano riunito in una casa di Gaza. “Secondo diverse testimonianze, il 4 gennaio – è scritto nel comunicato -, dei soldati hanno evacuato e raggruppato circa 110 palestinesi in una sola casa a Zeitun (di questi la metà erano bambini) ordinando loro di restare all’interno dell’immobile”. Secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento umanitario (Ocha), che ha emesso il comunicato, “ventiquattr’ore più tardi, le forze israeliane hanno bombardato a più riprese quella casa, uccidendo circa 30” persone. La testimonianza di chi è scampato al massacro – Sotto alle rovine dell’edificio colpito dal fuoco israeliano potrebbero trovarsi ancora altri cadaveri, ha detto all’ANSA una donna sopravvissuta al massacro, che è adesso ricoverata all’ospedale Shifa di Gaza. Nel massacro la donna, di 29 anni, ha perso due dei suoi sei figli. L’episodio è avvenuto nella zona della ex colonia ebraica di Netzarim, a sud di Gaza, ed ha colpito il clan familiare dei Sammuni. La donna ha precisato che le forze israeliane hanno ordinato a un centinaio di membri del clan di entrare in un magazzino, che successivamente è stato colpito da due cannonate: una all’ingresso e l’altra all’interno dell’edificio. Solo con la prima tregua umanitaria di mercoledì i feriti hanno potuto raggiungere l’ospedale Shifa. Olmert: l’offensiva va avanti – La risoluzione non scalfisce però la convinzione di Israele che le bombe su Gaza siano l’unica soluzione. “L’esercito israeliano continuerà ad agire per difendere i civili israeliani e realizzerà gli obiettivi affidatigli in questa operazione”, ha dichiarato infatti il premier israeliano Ehud Olmert. La dichiarazione di Olmert arriva dopo che Hamas – molto critica perché la risoluzione “mette sullo stesso piano” israeliani e palestinesi – si era dissociata dalla presa di posizione delle Nazioni Unite: “La risoluzione non ci riguarda”. Molto positivo invece il parere del presidente dell’Anp Abu Mazen (Mahmud Abbas) che da Madrid ha fatto sapere che “adesso il problema sta nel tradurre le parole dell’Onu in fatti”. Confermata intanto da parte di Israele la tregua di tre ore anche per oggi. La risoluzione per l’immediata fine delle ostilità votata dall’Onu chiede l’immediato cessate il fuoco tra Israele ed Hamas ed esorta a far di tutto per permettere la distribuzione di aiuti umanitari di emergenza a Gaza. Sono aiuti che le Nazioni Unite hanno sospeso per il momento, dopo la morte di due dipendenti dell’agenzia per i profughi palestinesi, l’Unrwa, ed il ferimento di un terzo.

L’accordo tra i Paesi occidentali e la Lega araba – Il voto per 14-0, con gli Usa astenuti, è arrivato ore dopo che i paesi occidentali del Consiglio di Sicurezza hanno raggiunto un accordo con quelli della Lega Araba (rappresentati in Consiglio dalla Libia) per una risoluzione che chiede il cessate il fuoco immediato, duraturo e pienamente rispettato, che conduca a un ritiro completo delle forze israeliane da Gaza. E’ una risoluzione il cui contenuto è condiviso anche da Washington, ha spiegato il segretario di Stato Condoleezza Rice, che ha partecipato al voto, ma gli Usa hanno scelto di astenersi ritenendo ”importante attendere di vedere gli esiti degli sforzi di mediazione egiziani”.

La dichiarazione dell’Onu – Nella dichiarazione, Ban Ki-Moon condanna con fermezza l’attacco dell’esercito israeliano contro un convoglio di aiuti a Gaza, che ha provocato la morte di almeno due dipendenti dell’Unrwa e il ferimento di un terzo. Chiedendo di nuovo un cessate il fuoco immediato, il segretario generale ricorda che l’Unrwa e’ stata obbligata ad interrompere la distribuzione di beni alimentari non essendo garantita la sicurezza del suo personale. Infine gli Stati Uniti, molto preoccupati per la situazione umanitaria, hanno chiesto ad Israele di ampliare il cessate il fuoco quotidiano di tre ore, per agevolare l’invio di aiuti alimentari a Gaza.

Hamas: risoluzione ingiusta – E’ molto critica la prima reazione di Hamas a Gaza in merito alla risoluzione delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato nei combattimenti. “Si tratta di una risoluzione ingiusta” ha detto Fawzi Barhum, un portavoce di Hamas, ai mezzi stampa locali. “Le Nazioni Unite hanno infatti posto sullo stesso piano le vittime e i loro aggressori”. Nelle ultime ore, peraltro, 20 palestinesi sono rimasti uccisi in una nuova serie di bombardamenti condotti dalla aviazione e della marina militare israeliana. Otto delle vittime si sono avute a Beit Lahya, a nord di Gaza. Israele afferma di aver colpito fra l’altro un comando di Hamas e una sede della Jihad islamica, a Khan Yunes.

Continua il lancio di razzi da Gaza su Israele – Il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin el-Qassam, continua a bombardare le città israeliane con razzi di vario genere e mortai. Dall’inizio della mattinata ne sono stati sparati oltre 20. In Israele per ora non si segnalano vittime. I razzi sono esplosi ad Ashqelon, Sderot e Beer Sheva. Un milione di israeliani che vivono a meno di 40 chilometri da Gaza hanno ordine anche oggi di restare in zone protette. Finora non ha conferma in Israele l’affermazione delle Brigate al-Qassam di aver sparato almeno un razzo in direzione della base aerea di Tel Nof, nel Neghev. Anche la aviazione israeliana ha proseguito le proprie incursioni a Gaza, provocando la morte di almento sei palestinesi.

Le vittime: 770 palestinesi e 11 israeliani – Il bilancio dei palestinesi uccisi a Gaza dall’ inizio della operazione “Piombo fuso” è di oltre 770. Sono finora 11 gli israeliani uccisi nella operazione ‘Piombo fuso’ lanciata due settimane fa a Gaza contro Hamas. Quattro delle vittime (tre civili e un militare) sono state uccise dalla esplosione di razzi palestinesi in territorio israeliano. Sette militari sono caduti negli ultimi giorni nella striscia di Gaza. Quattro di essi sono stati colpiti a morte da ‘fuoco amico’, ossia dal fuoco involontario di unità militari israeliane che operavano nelle loro vicinanze.

abuso di legittima difesa o genocidio programmato? 

boicotta lo stato di israele…non comprare prodotti che rechino in etichetta, di fianco al codice a barre, il numero 729