rifiuti?

copincollo:

BRANCALE (AATO1): BENE EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLE SCUOLE

 
13/01/2009 11.10.07
[Basilicata]
“Avevamo visto giusto. Per l’Aato 1 Rifiuti, investire sulla scuola è stato, sin dall’inizio, uno dei principali obiettivi, un aspetto fondamentale nella programmazione dell’Ente per rinnovare e innovare la gestione dei rifiuti nei territori della provincia di Potenza. Siamo consapevoli di aver avviato, negli ultimi cinque anni in Basilicata, un percorso che ha favorito il protagonismo culturale ed educativo della scuola, valorizzato la figura degli insegnanti, creato spazi per la partecipazione dei ragazzi nel guardare ai rifiuti come una risorsa, anziché soltanto un problema.”Lo sostiene, in una nota, Mario Brancale, presidente dell’AATO 1 Rifiuti, commentando la norma che introduce l’educazione ambientale nelle scuole, assegnando un peso specifico al ciclo completo dei rifiuti. “Una corretta gestione dei rifiuti – afferma Brancale – che punti a produrre meno rifiuti e ad aumentare la raccolta differenziata nei diversi territori locali (così da ridurre l’uso delle discariche), dovrà ricevere, per essere sostenuta nell’attuazione degli obiettivi che si è posta, anche l’apporto della scuola. La nuova legge, in tal senso, è un pieno riconoscimento, indiretto, verso quei soggetti, come l’Aato 1 in Basilicata, che da sempre hanno sostenuto con ingenti risorse, e a ciclo continuo, i progetti educativi e didattici delle scuole sui rifiuti. Rafforzando, in tal modo, un ruolo ed una funzione non solo insostituibile, ma soprattutto strategica, per l’ottenimento dei risultati positivi programmati nella nostra regione per gli anni a venire”.

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benissimo, brancale, l’educazione è fondamentale per la corretta comprensione del ciclo dei prodotti post-consumo (forse dovremmo cominciare proprio dal non chiamarli più rifiuti), peccato che la raccolta differenziata non si faccia affatto o quasi e dove la si fa spesso i risultati sono deludenti per via delle tipologie di raccolta inadeguate o semplicemente che conducono ad altro che al riciclo…un esempio?…a potenza la raccolta avviene in cassonetti multimateriale..ora le operazioni di pressa a cui sono soggetti i prodotti di raccolta diminuiscono sensibilmente la qualità dei materiali, la promiscuità dei materiali stessi che si ottengono dalla raccolta dei cassonetti, seppur sottoposta a vagliatura, non conduce ad una efficace separazione delle diverse tipologie, la stessa logica della raccolta in strada non porta a nessuna forma consapevole di partecipazione dell’utenza, partecipazione che comincia dalla corretta separazione dei materiali già in casa…per farla breve, potrebbe essere che la raccolta differenziata serva solo a separare l’umido dal secco, ottenendosi così da rsu (rifiuti solidi urbani) il famigerato cdr (combustibile da rifiuti) che tutti sappiamo essere stato equiparato, con delibera della giunta regionale di basilicata del novembre 2005, alla legna ecologica, sì da consentirne l’utilizzo come combustibile sia in cementifici (cosa che tra l’altro già accadeva, vedi cementificio di matera), che in centrali a bio-massa che così diventerebbero inceneritori camuffati da impianti di produzione di energia rinnovabile…un escamotage utile non solo a bruciare rifiuti in quanto tali ed a ricavarne energia da rivendere (ed i privati ne fanno una speculazione grandiosa, vedi discarica di malagrotta a roma), ma anche ad accedere ai certificati verdi e quindi ai soldi dei cip 6…in casi simili la raccolta differenziata non ha alcun senso se non come riduzione del quantitativo altrimenti immissibile in discarica (fatte salve le ingenti quantità di polveri che ancora non si sa bene come trattare, essenso rifiuti speciali tossico-nocivi, la diossina derivante dalla combustione di materiali eterogenei, i comburenti aggiuntivi, esempio gli olii usati, che servono per sollevare il grado calorimetrico del prodotto), anzi fornisce davvero un cattivo esempio di raccolta…argomento comunque lungo da trattare ed anche su questo ritorneremo (ma quando lo troverò il tempo di tornare su tutto?)…in ogni caso il piano provinciale dei rifiuti della provincia di potenza del 2002 non fornisce alcun elemento utile a comprendere se, quando e come si potrà avviare una efficace raccolta differenziata…noi crediamo che l’unico sistema allo stato dell’arte valido sia quello della raccolta spinta porta a porta con obiettivo minimo il 60% in due-tre anni, rapida infrastrutturazione e soprattutto con tariffa puntuale e meccanismi di incentivo/disincentivo…come dire che se non c’è collaborazione dei cittadini (e la collaborazione spesso va incentivata, come la non collaborazione disincentivata) e la tarsu da tassa non diviene tariffa, ben poco si differenzia e quello che si differenzia rischia di divenire ancora più impattante …meditiamo gente, meditiamo!