Comunicato stampa …O il cemento o la cultura

O il cemento o la cultura

A giudicare dalla Delibera di Giunta Regionale che rilascia il suo giudizio positivo di compatibilità ambientale ed autorizza un voluminoso incremento di combustibile secondario da rifiuti (CSS), oltre ad un ampliamento delle aree di stoccaggio e quasi sibillinamente di un “aggiornamento del quadro emissivo” per la Cementeria di Matera, verrebbe da dire che tra le due destinazioni che “impegnano” fortemente l’immagine della città, o il cemento o la cultura, la nostra giunta regionale, assente la non lucana vicepresidente Franconi, sceglie il cemento.

Ed è’ tale la sconvenienza, l’illogicità e la miopia di questa delibera di giunta regionale che autorizza un vero e proprio attentato all’immagine stessa di Matera capitale europea della cultura ed alla salute dei materani, che quasi si stenta a credere che ci si possa dare la zappa sui piedi con tanta violenta ignoranza e protervia senza neppure considerare due ovvietà che avrebbero dovuto spingere proprio in direzione opposta.

Ovvero una città che è un unicum storico-culturale e paesaggistico può concedersi contraddizioni così stridenti come l’utilizzo per un plesso produttivo di rifiuti – tali sono – come combustibile, senza divenire oggetto di quelle criticità che in Val d’Agri portano solo stolti ed interessati a credere che possa esistere il turismo proprio di fianco all’estrazione di idrocarburi?

E ancora, dopo la scoperta dell’inefficienza di ARPAB rispetto a molte matrici di emissioni, come si ha pretesa di convincere i materani che quell’aumento di combustibile da rifiuti ed un “aggiornamento del quadro emissivo” sono un particolare di poco conto?

E se alla prima domanda appare scontato che proprio quell’unicum storico-culturale e paesaggistico richiede soluzioni di approvvigionamento energetico per un plesso produttivo che non siano lo scarto di una società fondata sui consumi, ma soluzioni più moderne che proprio dallo “scarto” prescindano per questioni prima ancora che tecniche, di coerenza culturale ad un modello che si è usato e si usa come “motivo” della candidatura prima e del percorso verso il 2019 poi, alla seconda è evidente che fin quando non si sia fatta la più piena chiarezza sulle potenzialità di controllo di ARPAB e sulla sua  catena fiduciaria con l’ente regione, qualsiasi rassicurazione suonerà a “tutt’apposto” per i cittadini.

Non conosciamo quali motivi abbiano spinto la Giunta Regionale a scegliere, tra cemento e cultura, il primo e non la seconda, visto che pure l’osservanza dei dettati di legge che equiparano il CSS ad altre forme energetiche, e quindi rendono ammissibile e lecita la richiesta della società di revisione dell’AIA, non esonera certo sia da considerazioni più ampie circa la destinazione dei territori, sia da potestà legislative, che in materia di concorrenza ex art. 117 Cost., danno facoltà all’ente di imporre modelli produttivi ossequiosi proprio di quelle destinazioni e quindi non avrebbero costituito ostacolo o gravame al diniego espresso della richiesta.

Ciò nonostante, la Giunta Regionale imbocca una strada monocratica e non discussa affatto con i cittadini attraverso le loro istituzioni locali, di fatto imponendo un modello corto di relazione che lega, con l’ambiguità di tutte le relazioni corte pure nel rispetto della normativa, la struttura societaria, che esprime una domanda, al solo ente regionale, che esprime una risposta, e non al territorio sul quale opera, che invece subisce sia la sicura contraddizione culturale e d’immagine che in epoca di turismo consapevole conduce all’evidenziarsi della stessa in minore fascino ed attrattività di un unicum che sembra meno unico, sia l’eventualità di danno alla salute ed all’ambiente he non sappiamo se siamo in grado di monitorare e quindi di evitare.

In attesa di un ravvedimento della Giunta Regionale a cui faccio richiesta di ravvedimento, invito il sindaco de ruggeri, come massimo responsabile della sicurezza e della salute della città, a sollevare conflitto presso il TAR, precauzionalmente bloccando l’aumento con ordinanza sindacale urgente, o il consiglio comunale a proporre mozione in tale senso, dando modo ai cittadini materani di poter contare chi si oppone ai rifiuti come combustibile per la cementeria e chi invece approva.

Miko Somma, COMUNITÀ LUCANA verso la costituente del Partito Ambientalista Comunitario di Basilicata.