non sono io che devo vergognarmi…

Bene, facciamo un po’ di analisi del voto, condita anche con un qualche razione di immancabile risentimento personale che cercherò però di tenere basso, sul voto del 24 marzo…

La regione sembra abbia seguito l’onda lunga del salvinismo che impazza nel paese e sul quale in analisi abbiamo detto tutto o quasi tutto (ed il peggio sembra debba ancora venire, perché le ondate di tsumani fanno danni all’andata ed in risacca e lasciamo immense quantità di detriti), ma rimaniamo incollati al voto lucano, perchè è proprio qui che il paradosso si esplicita nella psicopatologia di massa…

Come dico spesso, gli elettori hanno sempre ragione, anche quando hanno evidentemente torto, e questa volta, ancora una volta, l’effetto 4 marzo è sceso come una cortina di ferro sulle opinioni dei lucani chiamati al voto per giudicare 5 anni di fallimentare politica pittelliana che sono seguiti ad altre non esaltanti consiliature, e questa cortina di ferro ha scatenato la punizione – eh si, perché di punizione si tratta – verso un sistema di potere a guida centrosinistra e pd sentito come avverso agli interessi generali e personali (non vorrei si dimenticasse questa componente che in una regione ancora dominata dal familismo più o meno amorale come importante fattore culturale ed identitario) e tale trasformatosi dopo incrollabili fiducie ventennali allo stesso…

Ed è evidente che i lucani per punire pittella ed il pd, con annesso satellitume centrosinistrorso, hanno scelto non solo il centrodestra, che pure poteva essere una reazione democraticamente corretta, ma in modo particolare la lega, la lega di salvini…

Nulla quaestio sulla legittimità dell’orientamento al voto, ma si sono chiesti i cittadini lucani se la lega rappresenta davvero i propri interessi o se non sia un semplice sfogatoio usato in maniera estrema che alla fine, punendo il centrosinistra, finirà per punire i lucani stessi?…

Forse in una regione ossessionata dall’incubo di colonizzazione del petrolio, con annessi e connessi ambientali, sanitari, economici (perché alla nostra economia di danni ne ha fatti e ne farà ancora tanti), votare per un partito che sul petrolio lucano si è chiaramente espresso come a suo tempo si espresse renzi, ovvero il petrolio c’è e ce lo prendiamo, non rappresenta affatto gli interessi dei lucani che sfogandosi per il tradimento delle loro aspettative da parte della sinistra, si sono evirati con il voto proprio a chi promette di fare peggio…

per chiarezza aumentare le estrazioni fino al raggiungimento della quota prevista dalla strategia energetica nazionale del 2013 (fine governo monti), 15% del fabbisogno nazionale globale di energia, ovvero circa 400-450.000 barili al giorno, nella generica promessa di aumento delle royalties che a questo punto non sappiamo se perseguibile con un modifica dell’articolo 45 della legge 99/09 (che le fissa al 10% di cui del famoso 3% dell’ex bonus carburanti che ad oggi è evaporato), articolo che se avessero voluto loro ed i loro sodali soprammobili grillini, avrebbero già modificato, o semplicemente e come appare più scontato, nella logica di un lobbysmo delle compagnie che sembra aver cambiato solo cavallo, come sempre, aumentando a dismisura il quoziente estrattivo che già l’art. 38 dello sblocca italia renziano e successive modifiche prevedeva e rendeva semplice (titolo unico)…

e per il sottoscritto che di petrolio se ne intende, la seconda via sarà quella praticata, quindi sappiano i lucani che hanno votato lega per punire il centrosinistra che il nuovo padrone li nutrirà a pane e petrolio, o meglio inquinamento da petrolio, perché guardate, è sintomatico che a viggiano salvini con felpa “vald’agri” (si, l’ignoranza è tale), caschetto eni e di fianco ad un signore che è il re dei rifiuti petroliferi, ciò che preannuncia è che tutto rimarrà come prima, anzi peggio, poiché aumentando ritmi e volumi estrattivi, più rifiuti ci saranno, in più siti andranno stoccati, più “robaccia” finirà altrove…spero che sia chiaro, conterranei leghisti…

e se a questo aggiungiamo il picchettaggio pre-squadrista che soprattutto in val d’agri – a proposito, si scrive così – ha costretto la gente a subire vere e proprie intimidazioni al voto per salvini, quando le promesse di impiego nel nuovo sistema sembravano non bastare e forse non era ancora bastata la bolla di suggestione social che ha fatto apparire l’ondata della lega come attraente per la famosa teoria del gregge, portando al paradosso di eleggere un candidato incapace di esprimersi (non correttamente, proprio di esprimersi) tanto che al suo posto lo faceva il fratello, pittelliano “quagliato” alla lega, quindi più o meno all’ovile forzitaliota dove pittella lo prelevò qualche anno fa, la cosa assume contorni inquietanti…

ma non voglio dilungarmi a discutere del voto di costoro che – bravi, vi identifica per ciò che siete – quanto di quello che è accaduto a sinistra…qui siamo arrivati al paradosso del tafazzismo più estremo, quello che arriva a coincidere con l’arte o meglio con alcune sue forme che vedono nell’autolesione il climax di un processo di dissoluzione dell’individuo senziente…

e mi spiego…capendo ciò che ha portato all’assurda candidatura di trerotola, lanciato come agnello sacrificale nell’agone ed a cui va il mio rispetto per la croce che ha accettato di portare, pur non possedendo alcuna delle caratteristiche di comunicazione e di portato politico che pure sarebbe occorso ad un candidato presidente di una coalizione in evidente necessità di dover riprendere consensi erosi proprio dal pittelismo califfale e da una ben orchestrata campagna mediatica per far apparire ancor più gravi ed irrimediabili, se non usando la categoria dell’eccesso autolesionista, gli errori comunque evidenti della giunta regionale, forse capiamo la genesi di questa assurdo voto…

e di questa candidatura pochi hanno capito che in realtà non era pittella ad aver scelto trerotola, sebbene l’annuncio egli aveva voluto fosse suo per quell’arrogante tratto caratteriale che non ho mai sopportato dell’uomo – quasi, mi scelgo il successore quindi l’impressione che rimando è che comando ancora io – quanto l’apparato di vecchi e giovani vecchi saggi che ha “ben” pensato di suggerirlo per risolvere una situazione bloccata dalla testardaggine suicida di marcello pittella che ben sapeva che a nulla avrebbe portato quel suo insistere su di se come candidato e dalla ancor più assurda testardaggine degli altri di volersi opporre non suggerendo nomi plausibili al contesto creatosi, ovvero che costui e la sua parte potesse accettare come compromesso…tra i nomi doveva esserci quello del sottoscritto, ma è una storia che racconterò a parte e come fatto molto biografico e poco agiografico, perché questo non è accaduto e la scelta invece è ricaduta sul povero trerotola…

quindi primo equivoco, il candidato era scelto da pittella, ovviamente un non-argomento “caricato” da chi proprio non voleva accettare che si ricomponesse anche emergenzialmente un quadro unitario perché o aveva bisogno di caratterizzarsi identitariamente per affermare che esisteva o perché senza saperlo lavorava per la destra poiché divideva invece di unire o perché proprio non aveva capito che in un sistema maggioritario o si sta insieme – e la qualità dello stare insieme lo determini appunto standoci – per tentare un’operazione salvataggio della regione e non del centrosinistra (perché di questo si trattava) o si perde e consegnando all’avversario la stessa alla fine si è inconsciamente lavorato per questo…

mi riferisco ovviamente ai “compagni” della lista tramutoli, ed a quanti invece non hanno votato o hanno annullato o fatto scheda bianca e mi riferisco a loro senza recriminare, ma per farli riflettere sul danno occorso alla regione da una non volontà di dialogo e da un uso appunto autolesionista del voto…

ora chiarendo che i numeri sommati di csx e basilicata possibile non sembrano potessero cambiare il quadro di molto il quadro del voto, semmai approssimando ad una più onorevole sconfitta dell’universo sinistra, ma forse immaginando che un quadro unitario avrebbe portato a minore o forse nulla fuoriuscita di voto nullo o astensionismo – parlavo infatti di una sorta di comitato regionale di liberazione da comporre prima della presentazione delle liste, ovvero quell’unità di fronte al pericolo che è dovere delle forze democratiche che non si è avuto la maturità di perseguire, almeno tentandoci – un ragionamento dobbiamo pur farlo…

e partiamo allora dall’assurda indisposizione del pd diviso in intestine correnti filo/contro pittella ed a sua volta diviso quel contro in altre intestine correnti (cosa che di fatto ha portato a tre liste con cui quel partito si è presentato) a riuscire a discutere di altro che non di se stesso – la malattia che tuttora sembra affliggerlo anche dopo l’elezione di un ecumenico segretario a cui personalmente darei almeno il beneficio del dubbio – e che nella realtà dell’orgia confusa che si è consumata al park hotel di potenza in 3-4 giorni e notti di tiro alla fune ha di fatto portato ad una tregua armata fondata appunto su tre liste ed un candidato farmacista del tutto impreparato al ruolo (e ripeto lo dico con il massimo rispetto dell’uomo trerotola)…il pd quindi non ha dialogato con la lista tramutoli, primo punto…

ma diciamo anche che la lista di basilicata possibile sin dall’inizio non ha voluto affatto discutere e ne è prova il tentativo dal sottoscritto personalmente tentato in tempi non sospetti sin dall’estate che non ha sortito alcun effetto se non sentirsi opporre dei cafoneschi rifiuti proferiti da segretari di partito che avevano già deciso per la conta identitaria, quando io stesso mi ero offerto a garante di quel dialogo almeno potenziale, forse immaginando costoro di riuscire ad essere attrattivi verso l’elettorato di csx deluso, forse immaginando di poter essere attrattivi verso un elettorato deluso dai grillini…ma dicevo ne parlerò in seguito, dicendo ora soltanto che l’unica vera attrattiva è stata verso il mio personale elettorato con un fenomeno di killeraggio politico mortificante e da cui deriveranno alcune mie scelte per il futuro…

nei fatti si è andati divisi e si è perso – forse si sarebbe perso lo stesso, forse no, ma probabilmente occorreva provare per impedire che circa 10.000 elettori di sinistra non votassero o votassero nulla – nell’aggravante quasi ridicola che si è così favorita non solo la destra che forse appunto avrebbe anche vinto lo stesso, ma la consegna dell’opposizione intera in consiglio regionale proprio a 4 pittella&friends che nei fatti sono gli unici eletti a sinistra…forse devo essere più chiaro?..

se in consiglio regionale non siederà per i relativamente pochi voti valerio tramutoli o il maggior eletto della sua lista, cosa che forse in una coalizione allargata e vincente sarebbe accaduta, non siederanno neppure ex consiglieri che comunque dei segnali di discontinuità politica o amministrativa dal passato pure avevano testimoniato (mi riferisco a piero lacorazza ed a francesco pietrantuono per essere chiaro, che pur non essendo dei no oil, anche in ritardo qualcosa avevano tentato per frenare la deriva petrolista) e non siederà neppure il sottoscritto che testardamente aveva tentato con la lista dei verdi molto improvvisata e senza costrutto ideale pienamente condiviso, visti anche i tempi ristretti e che proprio per il suo tentativo è stato punito tanto pesantemente da aver maturato la certezza di non voler mai più tentare esperienze elettorali…

ed avendo allora il sottoscritto, immaginato a ragione di poter contare 2-3000 voti dove sono andati i miei voti?…ci ragioneremo con calma, ma per il momento posso certificare che tanti, in val d’agri a paterno, villa dagri e tramutola, pur esternati in promessa sono invece nella giornata di sabato finiti altrove per i motivi espressi inizialmente (visite a casa e telefonate che li hanno convinti a fare altro e non voglio neppure pensare a quale sarà la faccia di costoro all’incontrarmi) e tanti altri “rubati” dalla lista tramutoli nella suggestione indotta o esplicitata e di cui qualcuno un domani dovrà rendermi conto, che “io stessi con il pd”, che “mi fossi venduto”, che “fossi usato”, che “mi era stato promesso qualcosa” e tutta una serie di mortificanti bugie di cui si sta delineando il quadro e le responsabilità…ma è appunto un’altra storia…diciamo allora che non ha convinto la mia posizione di maturità politica (non voglio usare il termine responsabilità) e chiudiamola qui anche umanamente e non solo politicamente…e chi vuol intendere a modo suo nella sua testaccia piena di social, intenda come gli pare…

il dato finale è uno ed uno solo, la regione è andata alla lega che è socio di maggioranza di una compagine di improvvisati e voltagabbana che farà danni enormi alla regione soprattutto sul petrolio – e stampatevelo bene in testa la parola petrolio associata a queste elezioni, perché il lobbysmo delle compagnie, avendo cambiato cavallo, si è scatenato come mai a ribadire che la regione deve essere sua e la sua destinazione essere un unico campo petrolifero, che la regione avrà una opposizione consiliare fatta di soli pittelliani, che l’universo di ricomposizione è lontano, molto lontano, forse anche troppo lontano per uno come il sottoscritto che avrà fatto anche una figuraccia elettorale, ma continua ad andare a testa alta perché ha fatto ciò che credeva andava fatto, resistere per provare poi a cambiare…

le colpe sono di tutti, dei lucani ingenui che credono alle strenne dei pifferai di turno, del csx che non riesce a chiedere scusa ed ammettere di non aver risposto alle richieste dei lucani, degli astensionisti pilateschi, degli identitari senza alcuna altra identità di che non siano le mani tenute in tasca, e forse anche di me stesso per la mia ingenuità di credere che basti provare a ragionare per far ragionare, ma non sono io che devo vergognarmi, siete voi che dovete chiedere scusa a voi stessi per aver consegnato la ragione al settarismo velleitario del suicida che non ha inteso ancora il vento della deriva suprematista che a breve infurierà nel paese e che forse, forse, potevamo provare a fermare in questa piccola regione che oggi abbiamo tutti offerta, nuda, fragile, ad un satiro pericoloso e polipone…

miko somma