CRISI: PITTELLA(PD), DA BERLUSCONI IL GIOCO DELLE 3 CARTE
 
05/04/2009 14.15.13
[Basilicata]
Per mantenere la pace sociale vuole aumentare i fondi per gli ammortizzatori sociali come fossero carità e li finanzia togliendo risorse alle infrastrutture: la ricetta anticrisi del ‘candidato’ alle Europee Silvio Berlusconi è ancora il solito gioco delle tre carte’’. Cosi’ il presidente della delegazione italiana nel gruppo del Pse al Parlamento europeo, Gianni Pittella, commenta Le affermazioni del presidente del Consiglio in risposta alla richiesta del sindacato di aprire un tavolo sulla crisi. ‘’Berlusconi, particolarmente attivo sulla scena internazionale se non altro per le gaffe che inanella da una capitale europea all’altra, non sembra cogliere minimamente le possibilità che l’Unione Europea ci offre – polemizza ancora Pittella – abbiamo proposto il lancio di eurobond per finanziare un grande piano di investimenti sulle grandi infrastrutture, fisiche e immateriali, l’energie pulite la banda larga; il raddoppio del fondo per aggiustare gli effetti della globalizzazione e della crisi; un ‘erasmus universale’ per gli studenti, regolamentare le agenzie di rating e di affidare la vigilanza sui mercati finanziari alla Bce’’.‘’Come si vede le cose da fare e da proporre
non mancano – conclude Pittella – ma l’unica preoccupazione del premier è zittire con minacce e battute stampa e opposizione.

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sono d’accordo con pittella…berluskoni gioca alle tre carte…ma loro a che gioco giocano?…a quello ad una sola carta…il mercato globale…ancora questa stupidaggine crudele da cui anche un bimbo capirebbe bisogna tenersi lontani e ripensare completamente ai meccanismi che da una quindicina di anni a questa parte hanno impoverito il mondo a favore di oligarchie di banchieri e finanzieri, con annessi petrolieri ed immobiliaristi e gentaglia simile, incidendo profondamente e forse in modo irreparabile nei meccanismi ambientali…c’è da fare altro, caro pittella, a cominciare da una serena e severa regolamentazione dei mercati stessi e di un graduale ma veloce ritorno alle economie locali in rete, a partire dal settore primario, annullando tutte le tutele concesse finora alle grandi concentrazioni e ristabilendo il diritto come base di una nuova economia sociale ed il rispetto dei cicli ambientali come determinate dei consumi possibili nell’ottica di economie circolari basate sul riutilizzo delle materie prime, sul risparmio energetico reale e sulla riconversione ecologica di ogni attività produttiva…ma sono cose che proprio non vi entrano in testa, come purtroppo ben sappiamo in questa regione che avete martoriato con il vostro pensiero unico?…e dall’altra parte c’è anche di peggio!!!