la nostra solidarietà al rettore tamburro

UNIVERSITA’, IL SENATO ACCADEMICO DALLA PARTE DEL RETTORE
“I componenti togati del Senato Accademico dell’Università degli studi della Basilicata condividono pienamente i principi di libertà di pensiero, di parola e di autonomia delle Istituzioni che hanno ispirato il Magnifico Rettore, professore Antonio Mario Tamburro, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2007/2008”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dall’Università lucana.

…bene, noi eravamo lì, come già scritto, e ci associamo in pieno sia alla forma che alla sostanza di quanto espresso dal rettore tamburro, che certo non ha alcun bisogno della nostra solidarietà…ciò che parlano davvero sono le argomentazioni, i fatti, ed i suoi ci sono sembrati molto più pregnanti ed efficaci delle terree espressioni dei “baroni” politici alle parole del rettore  e delle esternazioni contro il suo supposto “carnevale” (cito ciò che ho sentito alla loro uscita dall’aula) pronunciate in tono scandalizzato da alcuni altri “baroni”, che di certo non ci paiono per nulla alternativi a quelli che oggi critichiamo…la cultura, la scienza ed il complesso di docenza e discenza sono liberi e devono essere liberi…anche e soprattutto dall’influenza discriminante di quella “cultura dell’impresa” che dà origine e viene originata da quel “mercato” che , dovendo tutti noi confrontare con esso e con i suoi effetti la nostra vita quotidiana, ci pare solo e sempre più la santificazione dogmatica di alcuni interessi forti organizzati in oligopoli e non certo quel libero incontro tra una domanda, basata sui bisogni reali, ed un’offerta, strutturata sulla capacità dei singoli e non solo sulle posizioni dominanti ed i cartelli…miko 

7 pensieri su “la nostra solidarietà al rettore tamburro

  1. Condiviso in parte, ma se il Rettore oltre ai discorsi lodevoli mostrasse atteggiamenti meno totalitari e supponenti e più dediti alla comprensione di tutti coloro che lavorano e si impegnano per costruire qualcosa, alla democrazia e alla partecipazione reale, ne guadagrerebbe in coerenza e comprensione!
    E mi fermo qui…

  2. Chissà, magari avere una classe intellettuale regolarmente retribuita, e non mandata al massacro in cotratti a tempo molto determinato, potrebbe migliorare la qualità della ricerca e, forse, potrebbe anche aiutare a diffondere il coraggio di esprimere le proprie idee, migliorando finalmente lo stato della democrazia di questa regione e dell’intero Paese.

  3. La Colella è stata già reintegrata o no?
    Sul discorso del rettore, a me non è dispiaciuto, anzi[…] L’unica avvertenza: quei dati sugli studenti …tutti felici e contenti.
    “Il migliore rapporto con i docenti è espresso anche nella soddisfazione per questi ultimi, che arriva al 90%, contro una media nazionale dell’81%”.
    Su questo dato secondo me si può discutere.
    Possibile che il 90% degli studenti è contenta dei docenti? Dove è finito il diritto al dissenso o la naturale critica? Può essere che come altrove, gli studenti precari in formazione non abbiano possibilità di esprimere seriamente un giudizio? Oppure questi test di valutazione anonimi non funzionano poi così bene? Ai posteri l’ardua sentenza, io sono perplesso.

  4. PS. Sempre più deluso di essere sempre dall’altra parte della statistica. Quasi quasi diventò felice eh eh

  5. caro daniele, è la ragione di stare dalla parte del “torto” che rende felici…riguardo alla prof.ssa colella, vi devo confessare che non ne so abbastanza al riguardo, ma prometto di documentarmi presto e provare a dire la mia…la solidarietà al rettore è la solidarietà che si deve sempre alla ricerca ed al sapere critico, come valore astratto di democrazia e valore pratico di partecipazione ad un presente-futuro meno invaso da quel “mercato” a cui si accennava nell’articolo…credo che al di là delle difese al suo operato, tamburro esprimesse molta più dolenza per questo aspetto minacciato di “laicità” del sapere che per altro…o almeno così mi è parso di capire.

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