centrale di tricarico – lettera aperta del comitato

pubblico di seguito una lettera aperta del presidente del comitato di tricarico che si oppone alla costruzione della centrale a finte bio-masse, in risposta alle dichiarazioni, già pubblicate in link all’articolo su questo sito, del presidente api di matera…..

Al Presidente dell’API Matera

 

Nunzio OLIVIERI Matera   e p. c. agli Organi di Stampa   Oggetto: Centrale a Biomasse a Tricarico – Cercasi classe imprenditoriale.   

LETTERA APERTA

  

Egregio Presidente dell’API di Matera,

il Comitato intercomunale “Uno si distrae al bivio” non intende sottrarsi dal farLe pervenire alcune considerazioni diverse da quelle che Lei ha esternato attraverso il suo Comunicato del 17 Novembre u.s.  Dal suo intervento traspare non solo una chiara difesa d’ufficio a favore della  Centrale a biomasse e della CLEAN ENERGY s.r.l., il cui amministratore, Francesco Solimando, fa parte del consiglio di amministrazione dell’A.P.I. ma traspare anche una scarsa conoscenza  sugli aspetti amministrativi messi in atto dagli Enti preposti nonché una scarsa conoscenza del progetto.La vorremmo invitare a non rendere superficiali i motivi della contestazione e della manifestazione del 14 novembre u.s. organizzata da questo comitato, poiché offende in tal modo migliaia di cittadini, che, contrariamente a quanto Lei paventa, non si fanno strumentalizzare ma, più semplicemente, si sono documentati.  La questione ambientale e la teoria dello sviluppo da lei prospettate, non convincono. Forse dovrà fare un ulteriore sforzo per conoscere tutti gli aspetti che hanno per oggetto la costruzione della centrale a biomasse in questione.   

 

 

Ci duole se alcune puntualizzazioni sul suo comunicato vanno evidenziate e rimarcate.

Sotto l’aspetto ambientale, quel sito deve considerarsi  non idoneo perché a distanza di 10 metri vi sono abitazioni, perché è una realtà agricola e produttiva ove si producono prodotti biologici, i cui redditi familiari che ne derivano, per quanto modesti, danno una vita dignitosa alla popolazione del borgo. La centrale a biomasse che si intende realizzare non è figlia del Piano Energetico Regionale come Lei sostiene, mostrando, in tal modo, di non essere ben informato:

 

1)     la fonte di approvvigionamento di biomasse DEVE ESSERE REALE e non sulla carta. Nel progetto della Clean-energy che Lei mostra di non conoscere, è dichiarato che le biomasse (ben 95.400 tonnellate all’anno)  sarebbero reperite nel parco di Gallipoli-Cognato, il cui Presidente ha già fatto sapere, con documento ufficiale, che si tratta di PURA UTOPIA.

 

2)     Il Piano energetico non legittima la realizzazione di centrali A COGENERAZIONE la cui energia termica debba essere SPRECATA, poiché NON E’ POSSIBILE IL SUO UTILIZZO.  Ancora una volta Lei mostra di parlare senza cognizione di causa quando dice che essa sarebbe destinata alle imprese del luogo poiché fa intendere di non sapere che ben il 70% dell’energia prodotta da una centrale come questa, è termica, ossia decine e decine di Mw idonei a dare riscaldamento a MIGLIAIA DI UTENZE CHE NON CI SONO dato che Tricarico, Grassano e gli altri comuni dell’area sono troppo distanti per approntare una rete di teleriscaldamento.  Ergo, le emissioni in atmosfera della centrale si andrebbero ad aggiungere e non a sostituire ai camini e caldaie degli abitanti dell’area. E, come dovrebbe sapere, questo non è proprio conforme alle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali in materia.

 

3)     Anche se si bruciasse solo legna vergine, poi, verrebbero prodotte oltre 100 tonnellate all’anno di polveri sottili che, come specifica il dott. Salvatore Vito VALENTINO, responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Matera nel suo parere agli atti del procedimento, : “..non vengono trattenute dai vari sistemi di captazione o abbattimento.” Ed ancora: “secondo la letteratura tecnica le ceneri volanti derivanti dalla combustione di legname quale quercia, faggio, abete potrebbero presentare un contenuto di cadmio, cromo, rame, piombo e mercurio anche superiore a quella riscontrabile nelle ceneri volanti prodotte dalla combustione del carbone.” !!!

Le polveri sottili, come saprà, si diffonderebbero nell’aria e verrebbero inesorabilmente respirate non solo dai lavoratori della centrale ma anche dalle persone che vivono nei dintorni (fino a circa 20 km di distanza), con le conseguenze che può immaginare.Nei pressi della centrale, ci porterebbe i suoi figli a vivere??  Noi pensiamo di no.

Il progetto di sviluppo di cui Lei parla non è quindi condivisibile sotto l’aspetto ambientale e sociale e non è credibile sotto l’aspetto economico. Come già evidenziatoLe, l’impianto in questione, egregio presidente, produrrebbe una modesta percentuale di energia elettrica e sprecherebbe l’energia termica prodotta. Allora come rendere competitivo il progetto? Come recuperare tale deficienza produttiva e di redditività? Secondo Lei, un impianto che  utilizza solo il 30 % della sua capacità produttiva,  è un investimento economicamente valido oppure vi sono altre teorie economiche e finanziarie che stravolgono tali  principi?

Risponda, presidente, ma prima, per cortesia, si documenti.  Tricarico 18 Novembre 2009 

                                                  

Per il Comitato

                                                                            

Il Presidente onorario

Antonio Giovanni Abate