PIEAR, FLOVILLA (CP-RB): SI APRE UNA NUOVA FASE

 
13/01/2010 15.09.35
[Basilicata]

(ACR) – “Qualunque ragionamento sul Piano energetico regionale pretende la soluzione di quanto accaduto in questi anni in Basilicata sul terreno delle energie rinnovabili ed, in particolar modo, dell’eolico. Ma senza rinunciare a guardare al complesso di scelte, misure, opportunità, risorse ed elementi naturali che, aldilà del vento, rendono la nostra regione luogo privilegiato nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Senza per ciò dimenticare il gas che, rinveniente dalla raccolta petrolifera, rende alla Basilicata un portafoglio di azioni e risorse finanziarie molto al di sopra della media nazionale”. Lo ha detto il consigliere regionale Antonio Flovilla (Cp-Rb), intervenendo in Aula nel dibattito sull’approvazione del Piano di indirizzo energetico ambientale regionale (Piear).
“Ma restiamo al tema dell’eolico e delle energie alternative – ha aggiunto Flovilla – Se individuiamo uno start nella data di presentazione delle prime domande e uno stop nella così detta moratoria, possiamo verificare come, a fronte di una richiesta di circa 1600 Mgw, solo 200 hanno trovato attuazione. A ciò va aggiunto che ulteriori richieste per circa 1500 Mgw sono pervenute dopo la moratoria. La moratoria si è resa necessaria per disciplinare il rischio di un’anarchia programmatica e produttiva a tutela degli interessi ambientali della Basilicata. Ma ha rappresentato anche un freno ed oggi ci pone in ritardo sul mercato, già molto avanzato, delle produzioni da elementi naturali e sostenibili. L’approvazione del Piear cuce il vecchio contenzioso con le nuove richieste ed apre dunque – e senza indugi – la strada ad una nuova, ricca e impegnativa stagione sul piano delle opportunità. Nasceranno nuove relazioni, più profondi legami fra il territorio, le sue risorse e la produzione di ricchezza. Il tutto nel rispetto dell’ambiente e dell’eco equilibrio del sistema Basilicata”.
“Non erano poche – ha detto Ancora l’esponente politico – le domande che cittadini ed operatori del settore si sono posti in questi mesi di moratoria: come intende regolarsi l’amministrazione regionale sulle richieste precedenti e successive alla moratoria? Sapendo, naturalmente, che vi è un rischio contenziosi molto alto. Le disponibilità di bacini di energia pulita si rivolgeranno solo a nuove domande da effettuarsi a valle del Piear? Le norme di tutela ambientale ed i vincoli che il Piear individuerà – al netto di leggi e vincoli generali – potranno estendersi alle domande pregresse? La delicatezza della questione ha imposto scelte di particolare lucidità e flessibilità. In ogni caso individuando un plafond ove attingere per tutte le tipologie di domande effettuate prima e dopo la moratoria. Solo così i limiti imposti anche dal nuovo piano potranno prendere forma ed acquisteranno di senso. Il lavoro svolto in commissione è stato duro, i livelli di partecipazione e condivisione delle scelte molto alti. Emerge un piano moderno, attento e rispettoso delle emergenze ambientali e degli interessi di equilibrio urbanistico, paesaggistico. La ruralità non viene danneggiata, bensì inserita in un contesto di utilizzo non invasivo delle energie pulite. Nascerà un mercato dell’energia bilanciato, che distinguerà, anche attraverso la Sel, fra gli interessi pubblici e quelli privati, coniugando sviluppo e sostenibilità”……………..

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non casualmente riporto il lancio di costui, notoriamente poco avvezzo a comunicati stampa, e di cui avreno tempo e modo di riparlare…ciò che voglio sottolineare è l’apertura che costui chiede alle domande di realizzazione di campi eolici arrivate prima di quella famosa moratoria, detto in altri termini costui chiede che le domande pregresse rientrino nel plafond attualmente fissato per l’eolico al 60% dell’intero piano, cosa che non chiarita aprirebbe contenziosi a non finire, anche perchè se la richiesta prima della moratoria era di 1500 mw, quella realizzata 200 mw, avanzano 1300 mw che superano di molto i quasi 1000 mw autorizzabili dal piear…a questo punto la regione potrebbe vedersi “costretta” ad aumentare il plafond per soddisfare contenziosi che in buona parte troverebbero ragione, a bocce ferme, presso i tribunali…un pasticcio enorme!!!…un rischio ancora più grande, l’invasione di pale eoliche su tutto il territorio regionale in un numero insostenibile…ma questi davvero non vogliono ragionare…troppi interessi che coincidono!!!