i nemici di comunità lucana – parte seconda

alla mia iper-attività fatta di comunicati stampa, banchetti, incontri con altri gruppi che lavoravano su temi simili ai nostri (il comitato di ortona in modo particolare), l’organizzazione condivisa di una bella manifestazione no oil il 20 febbraio 2008, incontri con gli studenti, etc. etc., però sembravano seguire più che un appoggio convinto da un partito rappresentato nelle istituzioni, alcune forti criticità interne e proprio per quell’attività frenetica…

critiche “sottobanco” provenienti stranamente proprio da alcuni elementi di rifondazione comunista molto contigui a quella che era allora sinistra democratica, una scissione dai ds in procinto di divenire pd (ed a sinistra si dovrebbe concludere che sono proprio le scissioni a fare le dinamiche della stessa sinistra e non mai le cose concrete!) che divenne poi l’incipit alla scissione vera e propria di sinistra e libertà proprio da rifondazione comunista…

a dire di alcuni di costoro l’attività del comitato andava sin troppo in fondo sulla critica e gli attacchi al sistema e per dirla come mi fu riferito esser pronunciato dal marito della consigliera di rifondazione comunista e.s., p. b. o. (almeno così mi fu riferito, ma ovviamente se il nome del soggetto è errato, non lo erano certo le critiche che si sentivano – eccome se si sentivano! – e che recitavano sempre il mantra de “il comitato stava esagerando e va fuori dal seminato”…”un conto è un pozzo di petrolio a potenza, un altro mettere in dubbio un sistema politico intero”)… 

i partiti che erano stati dentro il comitato e che gradualmente tendevo ad allontanare, mettendo in evidenza proprio le loro contraddizioni sulla faccenda petrolio, e rimarcando l’indipendenza dello stesso comitato da ogni tentativo di “metterci cappello”, da rifondazione ai verdi, da sinistra democratica ad altre formazioni minori, erano abbastanza preoccupati della virulenza dei miei attacchi sistemici al centro-sinistra…di conseguenza le pressioni erano diventate abbastanza forti su un comitato che invece avrebbe dovuto poter lavorare liberamente e necessariamente la mia attività in difesa dello stesso, divenne alquanto intensa, quasi quanto quella che portavo all’esterno…

ovviamente non solo non detti ascolto a chi mi consigliava più o meno velatamente di rallentare, ma se possibile detti maggiore impulso non solo all’attività esterna in quanto tale, ma anche allo studio personale ed approfondito di tutta la materia delle estrazioni petrolifere in regione, che sempre più vedevo come il grimaldello attraverso cui arrivare a tante altre situazioni di sfruttamento selvaggio del territorio lucano…possibilmente sarebbe stato meglio affrontarle in quella che già allora intravedevo come un’unica istanza territoriale e di popolo… 

il sottoscritto, sempre nel febbraio, aveva sostenuto un confronto televisivo con l’assessore all’ambiente v. s. che millantava di monitoraggi ambientali che poi abbiamo tutti imparato non esistere affatto, che stigmatizzava l’eccesso di pale eoliche, le “foreste d’acciaio” come ipocritamente le definì in quell’occasione, che rigettava i campo fotovoltaici nei terreni agricoli (tutte cose poi puntualmente ritrovate nel piear proprio da lui fortemente voluto), e così, quasi come conseguenza diretta dell’approfondimento che si riusciva a dare a temi di cui non si parlava più da anni, si ritrovava ad essere costantemente in televisione in tutti i tg regionali, ricavandone un’accentuazione di interesse sulla sua persona che certo infastidiva qualcuno…

nel frattempo cade il governo prodi e ci si avvicinava alle elezioni del 2008, quelle della sinistra arcobaleno e del suo disastro pilotato per distruggere rifondazione…la mia sovraesposizione sui media si faceva stranamente insistente rispetto a quella che poi mi fu dedicata in seguito, ed in particolare ebbi modo di constatarlo quando l’allora candidata calata dall’alto in regione come capolista della sinistra arcobaleno, t. d. s., chiese esplicitamente l’appoggio del comitato no oil per le elezioni, forse anche in virtù di quella “strana” popolarità che certo faceva visibilità…

il sottoscritto negò decisamente questo appoggio in una riunione pubblica, come alcuni più onesti ricorderanno, poiché questo avrebbe significato la morte dello stesso comitato che sarebbe stato visto solo come un appendice partitica…lo negai nei fatti anche in virtù di una personale previsione elettorale che qualcuno ben  ricorderà, il già citato n. m. con cui condividevamo quasi tutte le battaglie e le iniziative del comitato… 

avevo posto al 3 % massimo il risultato della sinistra arcobaleno, in un disastro che avrebbe precipitato l’intera sinistra nel buio e nel nostro caso specifico probabilmente messo la parola fine sulla lotta contro le estrazioni, lotta che da qualche tempo avevamo regionalizzato, cambiando il nome del comitato da no oil potenza a no oil lucania ed usando esplicitamente il nome lucania, nome reale della nostra regione, molto spesso snobbato come troppo identitario e smaccatamente di destra (figuriamoci dove può arrivare a volte un certo tipo di pensiero!)…

ma ad onor del vero lo avevamo usato anche per differenziare il comitato da un altro comitato fantasma, nato più o meno nel settembre dell’anno precedente e che non aveva mai fatto alcuna attività, risultando tutto al più una semplice sigla ad uso e consumo proprio dei partiti che lo avevano costituito…

affrontando il tema idrocarburi su scala generale regionale si aprivano territori di lotta molto più ampi e che consentivano di marcare ulteriormente le critiche all’accordo eni-regione del ’98 e finanche all’ultimo accordo con la total per il giacimento tempa rossa…negai quindi con molta serenità e fermezza ogni appoggio a quell’avventura e mi auto-sospesi dal partito, per non essere vincolato in alcun modo, arrivando addirittura a proporre provocatoriamente una mia candidatura per sottolineare l’importanza che il tema avrebbe dovuto avere e che non aveva, essendosi preferite logiche di nomenclatura che avevano trasformato l’idea originaria della sinistra arcobaleno in una sommatoria di ceti politici…lo stesso sottoscritto per un paio di settimane ci aveva quasi creduto nell’operazione, ma alcune strane mosse dei vertici dei partiti in oggetto svelarono molto di quel progetto…

aprii comunque gli interventi nella costituente della sinistra arcobaleno in basilicata con un intervento duro contro la senescenza politica di alcuni eterni rappresentanti della sinistra in questa regione, intervento che certo non piacque a molti, tirati in causa per le pratiche consociative con il sistema dei poteri che notoriamente tutti conoscevano e nessuno denunciava apertamente…anzi in molti casi, questi soggetti erano parte stessa, pur se in ruoli da comprimari, del potere, come per esempio f. m., allora dei verdi, e consigliere regionale…

le elezioni furono naturalmente un disastro, nessuno venne eletto, la sinistra arcobaleno morì, partorendosi nei fatti la spaccatura definitiva dentro rifondazione tra ferrero e vendola…spaccatura che in basilicata però aveva già visto i vendoliani prendere tutte le posizioni di rilievo in quel partito e così veleggiare tranquilli verso la scissione…

infatti se come segretario regionale del partito della rifondazione comunista era subentrato a g. s., intellettuale a perdere (per il prc) inviato dalla segreteria nazionale e già parlamentare e presidente del consiglio regionale in quota dell’allora pci, m. s., un mediocre, ed alla parlamentare a. l. già segretaria provinciale di potenza, p. p., un protetto del sindaco di rionero (che all’epoca era di sinistra democratica) e dello stesso g. s., r. r.  rimaneva segretario di matera per veicolare la candidatura della sorella…

solo in seguito alle elezioni r. r. lasciò la carica di segretario provinciale, premiato con la presidenza del parco di gallipoli cognato…al suo posto fu nominato transitoriamente g. p., molto presto fatto fuori attraverso una sua falsa lettera ai giornali, scritta da chissà chi, che lo spinse a dimettersi e lasciare la politica attiva nel partito…al suo posto in seguito fu nominato l’attuale segretario o. f….la situazione in rifondazione si prospettava come un vero e proprio golpe perfettamente riuscito…non rimaneva che la scissione da compiersi… 

e mentre si procedeva a preordinare quella scissione cominciano i primi attacchi reali al comitato no oil…ero già stato attaccato da a. t. (poi traslata nella sel), eterna portaborse presso il gruppo provinciale di rifondazione comunista, oggi passata con lo stesso ruolo al gruppo della sel sempre alla provincia, a suo dire perché non condividevo in lunghi giri di mail i comunicati stampa che di fatto avrebbero reso poi inutile gli stessi, necessitando questi di una freschezza dell’argomento…

attacco strumentale e di poca rilevanza di fatto portato da p. p., segretario provinciale, che credeva avere io un qualche rapporto di appartenenza ad una “cordata” facente capo all’ex segretaria a. l. (che ho sempre politicamente detestato), nel frattempo trovatasi senza alcuna carica nel partito ed impegnata in una lotta dura con gli scissionisti…poi fui attaccato da a. d., un giovanotto pieno di sé figlio di u. d., responsabile dell’ufficio elettorale del comune di potenza, nel frattempo diventato segretario cittadino di rifondazione… p. p. e soci lo avevano messo a controllare il mio operato, essendo tra le altre del tutto assente ogni sua attività interna…un “controllo” da apparato che si rivelò alquanto comico, oltre che inefficace…dopo quasi un anno costui tirò in ballo che il mio incarico non era stato condiviso da tutti, cosa di fatto non vera e dimostrata dall’unanimità della decisione di chi quel giorno, in una riunione convocata nel solito giorno delle riunioni del comitato, mi aveva dato piena fiducia…

poi fui attaccato ancora da p. l. v., nel frattempo entrato in segreteria regionale, e da altri tutti vicini al segretario provinciale di potenza p. p.…fu attaccato fisicamente anche n. m., sempre vicino al sottoscritto, da g. r. (sinistra democratica, oggi sel e candidato alla regione)…tutti attacchi che tendevano ad una soppressione del comitato o ad una sua normalizzazione da parte dei golpisti… 

schifato dal come le cose stavano andando in quello che avrebbe dovuto essere un partito che ci appoggiava, mentre nel frattempo in pochi si macinavano chilometri per la basilicata una intera estate e si faceva tappa in tanti paesi lucani per informare la gente, cosciente di come sarebbero potute andare le cose se non vi avessi posto un argine insormontabile, nel tardo ottobre del 2008 fondai comunità lucana in una riunione in val d’agri, come struttura politica differente dal comitato no oil, seppur da esso discendente, e parallela al comitato stesso… 

mi ero nel frattempo definitivamente allontanato da rifondazione comunista al cui congresso provinciale avevo riconsegnato definitivamente la mia tessera di iscrizione, ripresa temporaneamente, dopo l’autosospensione, all’indomani della sconfitta della sinistra arcobaleno…

le persone presenti in quella prima riunione di comunità lucana, una ventina, mi vollero come coordinatore regionale…cominciò così l’attività di comunità lucana, da subito marcando differenze con la sinistra dei partiti tradizionali…il resto è storia nota a chi ci segue da tempo e che riprenderò a breve per continuare nell’oggi…