la pochezza di idee, l’ignoranza, la protervia, l’incapacità

qualche considerazione sulla politica lucana e sulla sua pochezza…in questi tre mesi di lotta contro il pozzo di monte grosso 2 e contro tutti i pozzi in basilicata, abbiamo finalmente riesumato dall’oblio ipocrita nel quale era caduto l’argomento della estrazione di idrocarburi in basilicata e questa è già una prima importante vittoria del comitato e di questo sito di controinformazione (o se mi permettete di informazione tout cort)…siamo abbastanza sicuri di riuscire a vincere la battaglia per monte grosso e speranzosi di poter avviare finalmente un percorso critico virtuoso dell’opinione pubblica lucana circa il tema delle estrazioni e dello spossessamento del territorio e delle sue vocazioni che ne consegue…progetti ambiziosi – certo! – progetti per i quali combattiamo perchè crediamo in un’altra possibilità, crediamo nell’equilibrio tra uomo ed ambiente, crediamo nella democrazia delle scelte partecipate dalle popolazioni, crediamo nella possibilità di un futuro altro…ma in questi mesi, dovendosi confrontare quotidianamente con tutto l’apparato che sta dietro quelle estrazioni, mi sono emersi chiaramente una serie di dati a volte sconcertanti…che le compagnie petrolifere facciano quello che fanno è cosa ovvia, genetica direi…le compagnie petrolifere sono avvolte da un odore inconfondibile di avidità e sfruttamento che a volte puzza di morte e guerra, a volte di corruzione morale e materiale, a volte ancora di blandizie informative e rimescolamenti cinici delle carte in gioco…i loro mezzi economici sono illimitati e loro capacità di influire sulla formazione delle idee attraverso i media è alta (dovrei forse ricordare quanto fa incassare ad un giornale una pagina di pubblicità o un redazionale o magari una serie di spot televisivi?…quando la proprietà stessa dei media non sia direttamente nelle mani delle compagnie!!!)…ma queste cose le conoscevamo già, come conoscevamo la loro incessante attività colonizzante che agisce a tutti i livelli direzionali, scavalcando di fatto la democrazia quando non è direttamente questa a partecipare gioiosamente al “gioco della cavallina”…quindi conoscevamo le “basse” capacità di opposizione delle classi politiche lucane a progetti che hanno origine e terminano sempre fuori dalla nostra regione, transitandovi solo per lo stretto necessario, e cioè installarsi, dominare, pompare, traferire…sapevamo tutto ed in qualche modo abbiamo cercato e cerchiamo ancora di condividere le poche cose che sappiamo con chi è ancora dotato di un senso critico sufficiente a vedere, oltre gli effeti immediati, le cause degli stessi…potevamo utilizzare la retorica dell’identità negata e depredata o quella della rivendicazione “non nel mio giardino di casa”, piuttosto che il romantico e nichilista pessimismo delle “cose che si stanno perdendo”…no, noi abbiamo usato ed usiamo la ragione contro quel complesso di fatti, cose e persone che stanno schiavizzando la basilicata, opponendo progetti ed idee generali e particolari, articolando ragionamenti complessi in proposte semplici, ma non facili, limitando gli slogan allo stretto indispensabile per sentirci parte di un tutto sociale che necessita anche di parole d’ordine intorno a cui stringersi per ritrovarsi…ed in tutta questa attività frenetica crediamo di essere riusciti ad avviare un senso critico generale…qualcuno lo definirebbe un successo politico, lì dove al termine politica si ritrovasse il suo vero significato semantico, quello di un’attività per la città e nella città, quindi per i cittadini e nei cittadini (termine che mi è caro, come si sarà notato, perchè in esso, in quel suono, che in francese ha la musicalità del risveglio delle coscienze, c’è la matrice di quella democrazia moderna che non è certo morta nell’agonia mutante dei partiti tradizionali)…quattro scalmanati, o come ci definiamo scherzosamente tra noi, quattro gatti anche un po’ spelacchiati, riaprono una vertenza seppellita nella burocrazia e la mettono al centro dell’agenda politica comune come necessità…ma basta con le apologie di noi stessi e del nostro comitato…ciò che invece è emerso con sconfortante chiarezza in questi mesi è purtroppo la pochezza di idee, l’ignoranza, la protervia, l’incapacità di una intera classe politica a gestire democraticamente una risorsa, trasformandola in un incubo, e le sue ricadute sociali, economiche, ambientali che da potenzialmente virtuose si sono trasformate in concretamente mostruose, ad avviare percorsi di partecipazione reale, ad innescare meccanismi di auto-riforma di se stessa, a trovare forse per la prima volta quel senso di rappresentanza unitaria degli interessi sia ideali che concreti dei lucani in una cornice di comunità ragionante condivisa con la popolazione, a partire proprio dalla gestione dell’affare idrocarburi, e non invece imposta dallo storico paternalismo poco illuminato e dalle logiche della consorteria clientelare a cui loro stessi ci hanno desolantemente abituati per spirito di attaccamento alla poltrona ed al potere personale, relegando la ragione causale del loro stesso esistere alla rassegnazione con cui i lucani sono costretti a sceglierli in mancanza di meglio!!!…e parlo della classe politica tutta, maggioranza ed opposizioni, in tutte le sue componenti di una piramide del potere che scende dai “piani alti del palazzo” alle più cellulari attività di gestione della vita pubblica…inesistenza di programmi di ampio respiro che non si esauriscano in quella passiva “vocazione energetica della regione” che mi fa rabbrividire pensando a cosa questa terra diventerà in un futuro prossimo, insussistenza di ragioni concretamente plausibili a riforme dell’esistente che non si esauriscano nelle logiche della spartizione comparizia fine a se stessa, inadeguatezza al confronto con la complessità di problematiche energetiche, sociali, economiche, politiche che intrecciano continuamente il globale al locale e che necessitano di risposte fuori dalle logiche consolidate di uno sviluppo con alla base la sola idea fuorviante ed acritica della crescita del prodotto interno lordo e del consumo come indicatore del benessere reale delle popolazioni, inabilità alla gestione di una società multiculturale, multigenere, multietnica che necessita di progetti reali e percorsi di dialogo partecipato nella stessa progettualità per ritrovarsi “comunità” e non per sentirsi massa-oggetto, ridotta al mero ruolo di consumatori, come vorrebbero certe logiche economico-politiche dei cui ritagli e frattaglie questi signori si servono per stabilire bieche egemonie di potere non fondate su altro che sulla paura del domani e sull’ansia del presente…bene, questa a mio giudizio è la politica lucana, anzi i politici, se è vero che oggi le idee le fanno gli uomini e non più viceversa!!!…a ciascuno le proprie scelte…noi scegliamo l’intelligenza e la passione del percorso che abbiamo sperimentato nel nostro comitato…miko somma.     

7 pensieri su “la pochezza di idee, l’ignoranza, la protervia, l’incapacità

  1. credo che c’è differenza tra soggetti politici in Basilicata, se rendiamo tutti uguali si rischia di fare populismo.
    inoltre anche partiti politici hanno dato vita a questo comitato…e ognuno di noi ( il novanta per cento almeno) è iscritto ad un partito. attenzione a non lanciare messaggi fuorvianti….

  2. se non si riconosce l’attività dei partiti della sinistra e soprattutto delle due parlamentari di Rifondazione Anna Maria Palermo e Angela Lombardi che sono state determinanti nella battaglia ( per adesso vinta, almeno parzialmente) per Monte Grosso non si va molto avanti. l’importanza di un comitato è quella di riuscire a mettere insieme singole e singoli, soggetti dell’associazionismo e partiti politici, e far si che ognuno con la propria specificità si renda utile al raggiungimento dell’obbiettivo preposto.
    questa è politica, quella nobile, continuiamo a lavorare con il comitato e cerchiamo INSIEME di vincere questa battaglia!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. caro ascanio, il populismo è materia di dirigenti di partiti e leader che lo praticano ed io non sono nè l’uno, nè l’altro…faccio le mie analisi, le rendo pubbliche, me ne assumo le responsabilità, intervengo sempre nel dialogo…insomma io ci sono…la tua lontananza pratica dal comitato si evince dalla convinzione di aver almeno parzialmente vinto la battaglia su monte grosso grazie ad una lettera, di cui comunque ringrazio (e l’ho già fatto personalmente) sia angela ,che annamaria…beh, se fossi stato con noi alla conferenza stampa di stamane della società che vuole perforare a monte grosso, forse avresti avuto materiale per cambiare idea al riguardo…in quanto al comitato ci farebbe piacere vederti costruire con noi quelle battaglie che nel tuo appello esorti a vincere e non solo difendere chi non è attaccato…scusa la veemenza, ma a volte superi ogni limite di tolleranza per chi nelle lotte pratiche e non nei proclami fonda la sua battaglia quotidiana per quella dignità democratica che abbiamo imparato dover lottare aspramente per ottenere…questo è quanto…miko.

  4. Mi pare che fino a ieri tutti abbiamo detto che la risposta di alfonso gianni era importante e che un primo passo è stato fatto, stamattina non ci sono stato perchè non ho ancora ricevuto il dono dell’ubiquità, avevo scadenze ed orari da rispettare. Comunque dico ( ma lo ho detto spesso) che la mia disponibilità non è quotidiana , quello che posso fare lo faccio volentieri, ma da come parli sembra che io stia a guardare dall’esterno il “vostro” operato senza aver mai partecipato allea attività del comitato. Francamente non è vero.
    Ma il problema resta lo stesso, il comitato è fatto da diverse realtà, bisogna tenere conto anche di questo. come PORTAVOCE del comitato non credo sia giusto che tu critichi l’operato di coloro che sono parte integrante ( chiaramentre non unica) del comitato, la tua opinione è una cosa, il blog contro le estrazioni petrolifere ne è un’altra. Per quanto riguarda la lettera delle parlamentari non è una questione di ringraziamenti personali ma di riconoscere che la politica (non sempre e lo sappiamo tutti) è una strada importante per risolvere le questioni, e non tutti fanno parte del pattume che tu hai così ben descritto.
    malgrado ciò, continuiamo a lottare contro il petrolio. è questa un a battaglia che intreressa tutti.
    P.S. non mi è sembrato di superare i limiti della tolleranza, credo che sia lecito dissentire da ciò che scrivi. io, liberamente dissento.
    Aspetto di leggere qualcosa sulla conferenza di stamattina affinchè anche noi peccatori che la mattina siamo occupati possiamo venirne a conoscenza.
    a presto
    ascanio ( Rifondazione Comunista- Sinistra arcobaleno)

  5. e infatti non ho assolutamente detto che quel pattume riguarda tutti…rileggi e vedi tu se qualcuno è riconoscibile o meno…polemica chiusa, spero…il blog serve a ben altro…miko

  6. Intervengo, per la prima volta in questo blog, per cercare di chiarire quelle che a me paiono incomprensioni ‘semantiche’. E – almeno per questa volta- credo di essere in gran parte d’accordo con Ascanio quando chiede di stare attenti al fare di tutta l’erba un fascio. Questo, ovviamente, non per difesa d’ufficio della classe politica regionale e/o della classe politica tout court, bensì perchè – al di là dei populismi e delle demagogie – credo che le operazioni di accomunamento delle diversità rappresenti una semplificazione che fa il paio con quelle semplificazioni a-democratiche così care al modello neoliberista imperante.
    No, non credo che tutta la politica si sia comportata in questi anni allo stesso modo… conseguentemente non credo che tutti coloro che fanno (o si interessano di) politica si comportino allo stesso modo di fronte a nodi cruciali come quelli della programmazione del/dei territorio/i nell’immediato e nel prossimo futuro.
    Credo che un ‘litigio’ sul chi sia più bravo o meno a difendere le legittime richieste di autodeterminazione ad uno svliluppo (io preferisco chiamarlo progresso) eco-compatibile del territorio non sia opportuno ed utile proprio a quella richiesta/rivendicazione di autodeterminazione. Il Comitato No Oil di Potenza, da questo punto di vista, rappresenta un importante strumento di lotta: ad esso vanno riconosciuti i meriti dell’aver saputo svolgere un ruolo importantissimo nella denuncia di una colonizzazione territoriale che trova pochi altri precedenti nella storia della nostra regione. Così come credo che vada riconosciuto un merito a quelle forze politiche (e mi riferisco in particolare alle forze che oggi hanno dato vita a ‘La Sinistra, L’Arcobaleno’, tra cui lo stesso Prc a cui sono iscritto) che al comitato partecipano convintamente.
    Troppe sono le battaglie di fronte a noi, e troppe le insidie che vengono fuori da uno scenario politico-istituzionale dominato in gran parte da processi di omologazione e compatibilizzazione- comitati e forze politiche antagoniste e/o di opposizione – per sprecare il nostro tempo in dispute ed invettive su premialità. Ri-assumiamo una capacità colletiva di procedere sulla strada della costruzione di un’alternativa al modello che oggi ci viene proposto e che, domani, forse ci verrà imposto.

  7. questo articolo ha scatenato polemiche…bene, sono contento!…però dopo un rapido chiarimento, tutti i mal di pancia sono passati…noi siamo gente fattiva e soprattutto ci vogliamo bene al di là delle polemiche….domani preannuncio un attacco devastante alle compagnie ed alla politica succube…miko

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