Copam 2011. Lacorazza: “mettere in sicurezza il futuro”

05/03/2011 12:11

 

BAS    “La priorità è mettere in sicurezza il futuro. Ad una prospettiva di sviluppo industriale della Basilicata, anche per effetto dell’estrazione petrolifera, dobbiamo legare, ora, le scelte per la sicurezza: un rafforzamento del monitoraggio e controllo ambientale, un efficace piano per ridurre i rischi e per la protezione civile, un investimento di messa in sicurezza idrogeologica del nostro territorio e dei centri abitati, un programma di messa in sicurezza e di efficientamento energetico di strutture pubbliche e case private, una grande piano per la bonifica dei siti contaminati (a partire dall’eredita’ lasciata dalla chimica nella nostra regione)”.
E’ quanto ha detto, nel suo saluto, il Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza al terzo giorno della conferenza “Petrolio e ambiente”, riconoscendo alla regione, all’assessore Mancusi, al presidente De Filippo, nonché al dipartimento Ambiente e al direttore generale Donato Viggiano, l’importante opportunità offerta al dibattito ed al confronto pubblico.
“Certamente intorno all’ estrazione petrolifera – ha continuato – è possibile agganciare le nostre imprese alla nuova industria, creare opportunità di lavoro, costruire una rete capace di accumulare e distribuire innovazione, strutturarsi per nuove economie dentro una competizione internazionale. Una sfida complessa per provare a costruire sviluppo per i prossimi anni. C’è lo spazio per avere uno sguardo lungo incrociando ricerca, tecnologie, innovazione di processo e di prodotto. C’è lo spazio, però’, in un mondo che già oggi assiste e prova ad arginare l’effetto dei cambiamenti climatici, l’impatto sulla terra, sul suolo, sull’aria e quindi sulla qualità della vita e delle produzioni. C’è l’Europa che indica traiettorie e direttive di investimento chiare al 2020 ed anche oltre. Insomma e’ possibile accettare la sfida”.
“Tuttavia – ha concluso Lacorazza – siamo chiamati, ora, per rendere credibile questa prospettiva, a fare della sostenibilità il pilastro fondamentale per un nuovo patto di cittadinanza. Siamo chiamati ora a ricostruire quel debole e sfilacciato rapporto tra istituzioni e cittadini proprio sulla tutela del territorio e della salute. Siamo chiamati ora a mettere in campo programmi di investimento e di riorganizzazione più forti del sistema di monitoraggio e di controllo. Siamo chiamati ora a chiudere pagine storiche, come ad esempio la bonifica dei siti contaminati dalla chimica o dai rifiuti solidi urbani. Siamo chiamati ora a investire su programmi di prevenzione dei rischi e protezioni civile. Siamo chiamati ora a mettere in sicurezza il nostro territorio. Siamo chiamati ora a sostenere un generale investimento sull’efficienza energetica di strutture pubbliche e case private. Insomma legare la prospettiva al nostro ambiente, al nostro territorio significa attivare da subito risorse ed economie per uscire dalla crisi e guardare con più fiducia al futuro. Ricordiamoci che il mondo non l’abbiamo ereditato dai nostri padri ma l’abbiamo ricevuto in prestito dai nostri figli”.

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queste son belle parole, presidente la corazza, ma occorrono anche fatti e soprattutto qualche considerazione…mica iniziamo oggi a convivere con il petrolio per cui ci tuteliamo preventivamente, ci conviviamo da almeno 15 anni massicciamente e finora non si è fatto nulla che andasse nel senso delle sue parole che pure sono in qualche modo apprezzabili…e se finora vigeva il tutt’apposto, cosa cambierebbe da oggi, tranne il diluvio di parole, se gli interpreti dell’opera lirica son sempre gli stessi?