un sunto del terzo giorno copam

Copam 2011:Ambiente e Salute, parola d’ordine consapevolezza

05/03/2011 15:59Tutti d’accordo sull’importanza della diffusione di informazioni. Ma su monitoraggio e prevenzione non siamo all’anno zero.

AGR  Parola d’ordine: consapevolezza. Una parola che mette d’accordo veramente tutti. Quanti chiedono sempre più chiarezza sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, ma anche quanti sono convinti che solo una maggiore informazione può aiutare a vivere con serenità la coesistenza con un’attività estrattiva sostenibile.
Sul tema della consapevolezza, a Viggiano nella Giornata di lavori del Copam 2011 riservata proprio al confronto con le popolazioni delle aree interessate alle estrazioni sui temi di ambiente e salute, si sono ritrovati un po’ tutti, a conferma che la sfida lanciata dalla Regione Basilicata con l’organizzazione della prima Conferenza Petrolio e Ambiente ha colto nel segno. “E non si tratta di un’iniziativa isolata – spiega il direttore generale del dipartimento Donato Viggiano – perché la Regione ha scelto di accelerare sulla via dell’informazione e della trasparenza, e uno snodo fondamentale è l’osservatorio ambientale della Val d’Agri. La configurazione non sarà quella di un laboratorio inaccessibile, ma proprio quella di un acceleratore di consapevolezza, che raccoglierà e metterà a disposizione di tutti le informazioni che riguardano le attività estrattive”.
Il ruolo fondamentale dell’informazione alle popolazioni è stato sottolineato anche da Eduardo Croci, della Bocconi, secondo cui “in questo ambito rientrano anche salute, paesaggio e tutto ciò che ha a che fare con l’ambiente in senso lato” e da Vittorio Cogliati Dezza di Legambiente. “È importante – ha spiegato l’esponente ambientalista – dire che non esiste un’attività estrattiva che non abbia impatto sull’ambiente. E nel fare le scelte bisogna tener presente che il petrolio, o mai, a livello mondiale, ha un orizzonte limitato e se si vuole evitare che quando il petrolio finisce qui resti il deserto bisogna puntare su quella che è la vera innovazione, e mi riferisco non solo e non tanto alle energie rinnovabili, ma all’efficienza energetica”.
E le informazioni potranno essere complete grazie ad una rete di controlli che si basa su competenze elevate e diverse. “Dobbiamo ragionare in termini di sistema – ha avvertito il presidente dell’Istituto prevenzione e ricerca ambientale Bernardo De Bernardinis – mettendo in rete i dati di tutti quanti fanno monitoraggio”. “Il polo del Cnr in Val d’Agri, dove lavorano 15 ricercatori – ha spiegato ad esempio il direttore dell’Istituto di Metodologie per l’analisi ambientale Cnr, Vincenzo Lapenna – è dotato di infrastrutture di ricerca di rilevanza internazionale quali il Campo sperimentale Hydrogeosite che rappresenta uno dei primi laboratori europei per lo studio di fenomeni di inquinamento di suoli e falde acquifere”. E la Basilicata non starà solo alla finestra a vedere ciò che succede, ma oltre a monitorare metterà in campo tutte le azioni di prevenzione di ogni possibile rischio. “Il ruolo delle istituzioni e delle amministrazioni locali è fondamentale – ha sottolineato Paola Albrito dell’Organizzazione per il Programma Ambiente delle Nazioni Unite – per elaborare una strategia di tutela ambientale. La Val D’Agri ha un patrimonio socio culturale altissimo ed è importante non solo capire i rischi legati all’estrazione ma anche i rischi dovuti a fenomeni naturali che possono a loro volta causare un disastro di natura industriale. Ad esempio, il mantenimento di investimenti in accurate mappe sismiche permette di evitare lo stoccaggio in zone a rischio, e comunque essenziali sono la messa in sicurezza degli impianti e la costruzione che segua scrupolosi criteri di ingegneria sismica”.
Se, quindi, ora si accelera sulla comunicazione, non è giusto dire che questo sia il momento di partenza sui controlli, che ci sono sempre stati. Lo ha chiarito in modo inequivoco il professor Bruno Bove, dell’Arpab, illustrando i risultati di 10 anni di controlli in Val d’Agri. E un’attività preventiva e di monitoraggio fatta anche nel campo della Salute, consente di stare tranquilli anche su questo versante. “Secondo i dati elaborati dal registro tumori – ha spiegato Gabriella Cauzillo del Dipartimento Salute – i trend inerenti il periodo 1970-2010 per incidenza, mortalità e prevalenza mostrano una Basilicata con tassi inferiori rispetto a quelli nazionali e comunque nel trend di avvicinamento alla media italiana va considerato il peso che le mutate abitudini di vita, che in Basilicata si sono omologate a quelle del resto del Paese”. E al momento fenomeni preoccupanti non ce ne sono, anche se l’attenzione è al massimo. “E bisogna valutare – ha detto Michelle Pfeiffer della organizzazione mondiale della sanità – tutti gli effetti dello sviluppo, non solo quelli del Petrolio. Come fatto in Alberta, dove la gente era preoccupata per un aumento dell’incidenza del cancro per l’attività estrattiva, ma una ricerca commissionata dal governo canadese ha escluso il rischio cancro, riscontando invece altri allarmi derivanti dalla mutata situazione di benessere e di sviluppo”. Ciononostante sono sempre maggiori le iniziative di prevenzione, come quella dei medici sentinella, di cui ha parlato Tommaso Pagliani dell’Istituto Mario Negri Sud, che, in tutta l’area delle estrazioni, annoteranno uno ad uno i fenomeni che si registrano sulla popolazione, in modo da tenere sotto controllo in modo puntuale eventuali fenomeni anomali.
E la volontà delle istituzioni lucane di procedere su questa strada è stata ribadita all’infinito. Lo hanno sottolineato, già nei saluti portati in apertura dei lavori, il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, il presidente della Provincia Piero Lacorazza, il sindaco di Viggiano Giuseppe Alberti e lo ha ribadito senza possibilità di equivoco l’assessore all’Ambiente Agatino Mancusi avviando i lavori: “Salute e Ambiente – ha detto – rappresentano le priorità rispetto alle quali siamo disponibili a valutare solo ciò che non comporti rischi reali. E come vogliamo avere mezzi per sapere e decidere noi – ha aggiunto tornando sul tema della consapevolezza – vogliamo che altrettanti ne abbiano i cittadini perché in questa delicata materia siamo nella stagione della condivisione in scelte e responsabilità”.
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commenti?….sono in buona parte nel comunicato stampa di ieri (inviato tardi per la verità, per cui non so se è stato o meno pubblicato) e nei precedenti, ma chiarirò meglio con ulteriori comunicati ed interventi…a viggiano è andata in scena essenzialmente la commedia del tutt’apposto dove gli invitati relazionavano senza alcuna conoscenza puntuale dei dati reali e del territorio, ma sulla base di report elaborati in base agli scarsi dati forniti proprio da arpab, che però millanta attraverso un suo esponente molto politicizzato, di aver fatto tutto ciò che andava fatto…non è così e la cosa è stata ampiamente dimostrata con mille argomentazioni che non ripeterò adesso…

il confronto con la popolazione?…non c’era popolazione (tranne ingiubbottati e coaptati volontari della protezione civile gruppo val d’agri), ma una massa di politicanti e di affaristi della conoscenza (chiamiamoli così alcuni professoroni che dalle nostre parti in camera caritatis ti dicono che hai ragione e che purtroppo loro devono campare con il soldi delle royalties postati dalla regione sulle loro ricerche, ma in pubblico…)…sulla salute ho già detto…come si fa ad escludere a priori che il petrolio non c’entri?…è forse questo metodo scientifico?…

va bene quindi il confronto, ma che almeno ci sia…ed a viggiano come a matera non c’è stato alcun confronto, ma una torsione mediatica degli argomenti verso una tesi…estrarre, estrarre, estrarre…torneremo sull’argomento