Com. stampa Comunità Lucana-Movimento No Oil verso il partito della Comunità Lucana

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 questo comunicato non è stato inviato al sito istituzionale di basilicatanet, visto quanto già da noi espresso circa l’opera di confusione che puntualmente viene messa in atto o per imperizia (e ci può stare visti i criteri) o per cosciente manipolazione bulgara (cosa molto più probabile) delle affermazioni dei comunicati, il cui senso non andrebbe distorto, ma semmai solo adeguato alle esigenze di spazio concessogli in ciò che dovrebbe essere una sorta di rassegna dei comunicati inviati

tale attività riprenderà solo a seguito delle scuse ufficiali del sito basilicatanet

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…bonificare la sterilità indotta da cattive pratiche.

  

Non entrerò nel merito del discorso programmatico del presidente De Filippo durante la presentazione della nuova giunta, avendolo più volte fatto e, per necessità, dovendolo fare ancora in futuro, neppure della discussione che ha occupato il consiglio fino a sera, quando la nevicata in atto sul capoluogo ha dichiarato la fine dei lavori che pur sarebbero dovuti continuare.

  

E non entrerò nel merito del discorso programmatico anche perché non è il primo del settennato di De Filippo (e ritengo non sarà neppure l’ultimo), nella ripetizione con varianti sceniche di idee decotte e di pratiche ancora attuali, decotte le prime poiché non verificatesi e non verificabili se non in quella sorta di delirio superoministico e di esaltazione della propria volontà come veicolo di trasmissione di realtà o rappresentazioni di essa che è per il sottoscritto motivo di grandi preoccupazioni sul futuro della nostra regione, ancora attuali le seconde nella coazione a ripetersi di tutti i motivi baronali e di bande interne al partito di maggioranza relativa e sodali che ancora pretendono di tingersi di motivazioni politiche nel riproporsi di un concetto di gestione che non sembra neppure più accorgersi della realtà.

  

Di fatto, se scomodar drammaturghi vichinghi o greci per tentar di descrivere quanto sostanziatosi ieri nella presentazione della nuova giunta attiene alla sensibilità e alla cultura personale dell’osservatore – invero pochi nella sala riservata al pubblico – la sensazione percepita è stata molto più quella di una “rappresentazione” della nuova giunta, affatto nuova, nella “rappresentazione” di un Consiglio ridotto a pura camera di ratifica (e neppure nel caso specifico, non prevedendosi in statuto alcun voto).

  

Ma oltre allo spettacolo di meta-politica, il messaggio chiaro è che si prosegue lungo la stessa strada che finora ha portato al nulla programmatico, economico e sociale nel quale hanno prosperato solo gli interessi dei boiardi e dei loro “famigli” negli interessi delle multinazionali – giammai quelli di una terra e dei suoi cittadini, pur spesso evocati a discontinuità con il passato nella conferma che mai sono stati considerati “interessi superiori”. E si prosegue lungo la stessa strada che è fatta di risorse sprecate nel rincorrersi di impegni di spesa portati a vanto e mai messi a confronto con risultati concreti, programmi occupazionali e formativi che producono precarietà e stanzialità nella stessa, utili al ritorno di consensi e non mai all’avvio di processi di indipendenza economica, dei soggetti coinvolti, utilizzi del territorio in difformità alla ragione, silenzi ed omissioni, sudari ed ipocrisie, come la vicenda Fenice insegna.

  

Ma questa strada ha tuttavia una sua direzione, l’hub energetico caro al presidente ed a Confindustria Basilicata, ed un suo veicolo, il Memorandum sulle estrazioni di idrocarburi, in estrema sintesi servitù del territorio alle infrastrutture energetiche e trivellazioni ovunque, come dimostra, nonostante le vacue promesse del presidente di non autorizzare nuovi pozzi, il procedere inesorabile e simultaneo di tutte le istanze di ricerca di idrocarburi sul nostro territorio e puntualmente avallate dagli uffici competenti. Il Consiglio approva bipartizan, le compagnie ringraziano, lo stato ci elemosina dei 6 ipotetici miliardi in 30 anni da spendersi in generiche infrastrutturazioni tutte da verificarsi, sia in fattibilità che in bisogno.

  

Così la rappresentazione della giunta non è neppure lo spettacolo di un gran rondeau di incompetenti il cui assemblaggio fa dire al presidente che si è anticipato Monti ed il suo arido governo tecnico (non uno degli assessori ha titoli tecnici per amministrare quelle deleghe), ma il pro-forma istituzionale della compiuta colonizzazione nell’assenza di contenuti ed idee nuove persino nel dibattito – qualcuno parla ancora di sfide ed opportunità della globalizzazione citando persino un conferenziere ormai famoso a fare quadrare i conti nominali tra preservazione dell’ambiente (e quindi della salute) e certa distruzione dello stesso in formulazioni soft, mentre altri si affannano a farsi alfieri del cambiamento locale dopo la distruzione sistematica di un paese tra nani, papponi e ballerine, altri ancora a ritrovare verginità etica, altri a sonnecchiare tranquillamente nella posizione di comodo che pur lo scranno gli assicura.

  

Non stupisce quindi che il presidente vinca apparentemente ogni resistenza, permettendosi il lusso di suggerire alle opposizioni come meglio opporsi, appiattisca critiche di merito nell’ineludibilità presunta dei processi in atto, si amplifichi a dominus e riduca a tecnica la democrazia, ciò che stupisce è la sola protervia con cui ciò accade nella assoluta mancanza di riferimenti concreti alla realtà di una terra che, oggi come non mai, ha necessità di nuove idee per bonificare la sterilità indotta dalle cattive pratiche.

  

Miko Somma, coordinatore regionale di Comunità Lucana-Movimento No Oil