la faccenda don uva…

Don Uva: Regione formalizzerà richiesta fitto ramo d’azienda

06/12/2012 18:01

Ma tempi non si annunciano brevi. Lo ha comunicato Martorano a sindacati a seguito dei colloqui auto al Tribunale di Trani. Buone prospettive sul pagamento delle spettanze. Questa sera l’assessore incontrerà i lavoratori all’Istituto

AGR  La Regione Basilicata formalizzerà nelle prossime ore, al Don Uva e al Tribunale di Trani, le istanze di richiesta di fitto di ramo d’azienda e di pagamento delle pregresse spettanze relative ai mesi di settembre e ottobre ai lavoratori del Don Uva di Potenza, dichiarandosi al tempo stesso favorevole alla definizione di una transazione sui corrispettivi relativi alle prestazioni sanitarie erogate dall’Istituto in favore della Basilicata.
E’ la decisione, assunta a seguito degli incontri avuti questa mattina dall’assessore alla Salute Attilio Martorano presso il Tribunale di Trani, e comunicata nel pomeriggio ai sindacati accompagnati da una rappresentanza dei lavoratori.
L’assessore ha spiegato che la difficile vicenda dei lavoratori dell’Istituto e la volontà della Regione Basilicata di affrontarla per quanto di propria competenza sta raccogliendo attenzione in tutte le sedi, in uno con l’assicurazione che qualunque procedura non potrà portare al blocco delle attività, ma deve comunque fare i conti con i passaggi procedurali di una vicenda su cui pendono un’istanza di fallimento da parte della procura di Trani e una richiesta di concordato preventivo. Martorano ha comunicato di aver rappresentato negli incontri di questa mattino tanto le difficoltà che si potrebbero registrare nel fornire assistenza ai pazienti del Don Uva quanto la discriminazione patita dai lavoratori lucani ai quali è stata corrisposta una mensilità in meno rispetto ai colleghi pugliesi.
Tuttavia i passaggi legali, sebbene lascino margini per attivare subito le procedure per il pagamento delle spettanze arretrate a seguito di una apposita istanza, impongono di attendere i 60 giorni necessari alla presentazione del piano aziendale (che scadranno il 20 gennaio) prima di poter iniziare a ragionare su ipotesi di fitto di ramo di azienda, ma tale ipotesi, nonostante accolga prime valutazioni positive, deve comunque essere recepita nel piano che il Don Uva proporrà al Giudice e al comitato dei creditori.
“Auspichiamo che queste ipotesi possano trovare realizzazioni – ha detto Martorano – diversamente dovremo valutare che comportamenti adottare quando a fine gennaio 2013 giungeranno a scadenza le convenzioni per i servizi fronti dal Don Uva“.
L’assessore ha anche dato notizia di contatti successivamente avuti con i vertici aziendali che avrebbero garantito che nelle prossime ore avanzeranno istanza al giudice per poter pagare le spettanze arretrate, attestando che tale richiesta sarà poi inquadrata nel piano di rientro che sarà presentato al Tribunale, cercando così di evitare che tutto resti bloccato fino alla presentazione del piano stesso. L’azienda, ha ancora riferito l’assessore, ha comunque assicurato di aver attivato i flussi finanziari per il pagamento nella giornata di domani della parte di mensilità di novembre maturata dopo la data di presentazione dell’istante di concordato.
A margine dell’incontro coi sindacati, l’assessore ha accettato l’invito dei sindacati stessi a recarsi presso la struttura sanitaria potentina per illustrare le evoluzioni delle ultime ore direttamente ai lavoratori.

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allora, partiamo da una premessa…con i condizionali poco si forniscono risposte sia ai lavoratori del don uva che alla corretta continuazione di un servizio così essenziale come quello espletato presso la struttura potentina per conto del servizio sanitario regionale…

testualmente il lancio dice “La Regione Basilicata formalizzerà nelle prossime ore, al Don Uva e al Tribunale di Trani, le istanze di richiesta di fitto di ramo d’azienda e di pagamento delle pregresse spettanze relative ai mesi di settembre e ottobre ai lavoratori del Don Uva di Potenza, dichiarandosi al tempo stesso favorevole alla definizione di una transazione sui corrispettivi relativi alle prestazioni sanitarie erogate dall’Istituto in favore della Basilicata”…e che vuol dire tutto ciò che nelle more di un inadempimento contrattuale che riguarda un accordo terzo, quello tra lavoratori ed azienda che comunque inficia la regolarità del servizio dato che i lavoratori non possono continuare a lavorare gratis, la regione interviene fittando o meglio chiedendo di fittare (tale è l’iter essendo intervenuto il tribunale fallimentare) la struttura e non, come sarebbe ovvio, “stracciare” il contratto ed avviarsi ad una serena gestione dell’attività in proprio?…e che significa dichiararsi favorevoli a transazioni?…quali transazioni su corrispettivi che trovano ragione causale solo e soltanto nel corretto adempimento degli obblighi contrattuali?…

mi rendo conto che la situazione è complessa e nella ricerca di una soluzione si possano anche fare cretinate come quella legge regionale assurda che è stata varata qualche settimana fa tanto per tener buoni i lavoratori, o si possano insufflare ipotesi non realistiche (anche assurde) come chiedere a chi è inadempiente non di ritirarsi dal contratto che prevede che essi facciano qualcosa e noi (la regione) si paghi per quella prestazione, ma di fittarci un ramo d’azienda che nei fatti è già nostro, poichè l’oggetto del contratto riguarda una potestà della regione stessa, cioè la cura di pazienti in carico al servizio sanitario regionale?…quindi che facciamo in questa inverosimile situazione che si prospetta con una certa demagogia elettoralistica, paghiamo l’azienda per fare noi al posto loro qualcosa che già loro avrebbero dovuto fare a pagamento?…una situazione ridicola!!!

ridicola perchè nei fatto o si chiede l’immediata cessazione dal contratto e si provvede di conseguenza in proprio con la presa in carico da parte del servizio sanitario regionale del personale del don uva (cosa davvero difficile per i vincoli alle assunzioni) o si attende la scadenza del contratto, nelle more dei taciti rinnovi che potrebbero essere presenti in esso, e si provvede lo stesso…conclusione, in ogni caso, si deve provvedere e subito, dal momento che siamo a dicembre inoltrato…ed a meno che non spunti d’un tratto qualche società che intende subentrare o stabilire nuovi e più onerosi contratti, stante la necesità (e mi pare che questa sia la strada che non si vuol ammettere sarà perseguità – o sono troppo maligno?), dovremo sin da subito “darci una mossa” che non sia quel condimento a base di condizionali con cui si serve la pietanza ai lavoratori!!!

assessore, piuttosto che dare notizia di “contatti” che non le competono, trattandosi di notizie che, se verificate o verificabili, attengono ad un rapporto privatistico i cui contorni sono giudicabili da un tribunale e non da lei, sia dia da fare piuttosto per attivare sin da subito le procedure perchè tale servizio sia svolto in proprio non solo nelle migliori condizioni operative, come è ovvio, ma anche a quei costi ragionevoli che nuovi contratti con società che “miracolosamente” potrebbero apparire da qui a poche settimane proprio non garantirebbero!!!