economie cicliche territoriali

anche rispolverare keynes non basta a rispondere alla drammaticità dell’azione di un capitale che è riuscito ad imporre il profitto nella sua partizione attuale (10% della popolazione più ricca=50% della ricchezza in un dato abbastanza costante ormai in molte società occidentali)…
 
occorre non solo una ovvia maggiore equità fiscale come fattore di riequilibrio della distribuzione della ricchezza, ma soprattutto un’economia più equa con le società umane ed i loro diritti essenziali e con l’uso delle risorse e così della tutela ambientale, sanitaria, etno-storica dei territori…
 
quando sento parlare di crescita in correlazione ai consumi come soluzione al debito ed alla recessione, mi si accappona la pelle…significa politiche di consumo prima di tutto inutili se la gente non ha denari per spendere, secondo bisogni effimeri che consumeranno le risorse stesse, riduzione in schiavitù ambientale delle popolazioni che hanno la “sfortuna” di possedere risorse e leader che le gestiscono come fosse cosa loro…
 
ecco, credo che stimolare economie cicliche territoriali sia l’unica risposta ormai possibile ad un capitalismo omni-antropofago
 
miko somma