Don Uva: Regione insiste per fitto “Altrimenti altre valutazioni”

25/01/2013 13:33
Lettera alla Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, al Tribunale di Trani e all’Asp. “Subito gli incontri, diversamente, coi contratti scaduti, possibili altre scelte gestionali”

AGR La Regione Basilicata, con una lettera inviata dal Presidente alla Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza e, per conoscenza, al Presidente della Sezione fallimentare del Tribunale di Trani e al Direttore generale dell’Asp, è tornata a sollecitare “L’apertura immediata di un confronto di merito, affinché si possa addivenire, ove esistessero tutte le condizioni, alla sottoscrizione di un’intesa vincolante tra le parti condizionata esclusivamente alla successiva approvazione ed omologa da parte della sezione fallimentare” del Tribunale, annunciando che “ in carenza di un concreto riscontro, La Regione Basilicata si riterrà libera di valutare ogni altra ipotesi gestionale, per garantire i servizi attualmente erogati presso il “Don Uva” di Potenza, essendo ormai scaduti tutti i contratti in essere con l’Asp”. La Regione, in precedenza e sempre con nota a firma del presidente datata 10 dicembre 2012, aveva formalizzato la volontà di addivenire ad un contratto di fitto di ramo d’azienda del Don Uva di Potenza, tramite la Asp, ma l’interesse manifestato dalla Congregazione alla proposta non ha poi avuto seguito. Da parte dell’Ente Regione, quindi, viene ora riproposta la questione con la necessità di dare subito corso agli indispensabili incontri preliminari, che per la dimensione dell’operazione non potranno risolversi in poche battute, affinché l’intesa a cui si lavora venga “recepita “ab initio” nel piano aziendale che codesta congregazione dovrà sottoporre al Tribunale di Trani, costituendone parte integrante e sostanziale”.

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ed il ridicolo sta nel fatto che il sottoscritto oltre tre mesi fa aveva avvertito in un comunicato stampa di questa situazione assurda, nella quale l’unica possibiltà era la risoluzione del contratto ispe facto…quale fitto di ramo d’azienda (cosa che presuppone una volontà espressa) infatti può mai essere concluso con una ditta non solo inadempiente, ma addirittura sorda?…nel frattempo mesi si son persi ed i lavoratori sono ancora lì, nonostante una leggina approvata subito subito per prenderli in giro!!!