basilicata sotto attacco: marmo platano e metapontino

In questi giorni si accavallano notizie su nuove richieste di estrazioni petrolifere, su aperture di centrali a biomasse e termovalizzatori discariche e quant’altro, senza parlare di quello che succede con l’acqua, con l’agricoltura e con la crisi sociale con aziende che chiudono e decine di famiglie che non arrivano a fine mese. Lanceremo a breve una proposta a tutti quelli che intendono lottare contro questo massacro al territorio e ad i suoi cittadini. Seguirà a tale proposito un comunicato stampa del portavoce del nostro comitato, di seguito in due articoli di OLA e di altre associaziazioni la situzione delle richieste estrattive nel marmo- platano e nel metapontino.

La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – chiede ai sindaci del Marmo Platano (Bella, Baragiano, Muro Lucano, San Fele e Balvano), interessati dalla procedura attivata dalla compagnia petrolifera Italmin Petroli che – prima di esprimere il loro parere a Roma nella Conferenza dei Servizi convocata per domani 17 Ottobre presso il Ministero dello Sviluppo Economico (la data ufficiale era fissata per il 22 Ottobre) – ascoltino i cittadini, convocando consigli comunali aperti ove le comunità possano comprendere ed esprimersi democraticamente su tutti gli aspetti della delicata questione.La OLA giudica grave ed inaccettabile la procedura seguita dal Ministero per lo Sviluppo Economico, preoccupato di ripetere quanto è avvenuto nell’area del Melandro, dove i Consigli Comunali hanno espresso democraticamente il loro parere negativo sul procedimento di screening su attività petrolifere attivato dalla Regione Basilicata. Il cambio nella strategia del consenso e del marketing delle compagnie petrolifere – secondo la OLA – è motivato dalla forte determinazione con cui intendono trasformare l’intero territorio regionale (aree protette incluse) mera servitù petrolifera, mortificando i valori della partecipazione e della democrazia. Non è accettabile ricattare i sindaci del Marmo-Platano con la promessa di includerli nella Legge Regionale sulle Royalties, escludendo a priori le comunità dal diritto di comprendere per esprimere un parere consapevole e motivato.

Gli amministratori pubblici della regione la finiscano – una volta per tutte – con le ambiguità, con i tatticismi, con le politiche del ricatto e comincino a praticare la democrazia partecipativa, dichiarando in maniera esplicita “quale progetto hanno per la nostra regione, specie in relazione ad un tema così delicato e quali siano i provvedimenti concreti che hanno adottato o che intendano adottare” per evitare di trasformare la Basilicata in “deserto spopolato”.

Dall’incontro di martedì 14 ottobre presso l’Associazione operatori turistici “Leucippo” di Metaponto (MT) sulla questione delle trivellazioni petrolifere già autorizzate su terraferma nel territorio di Bernalda-Metaponto e Comuni limitrofi, e in riferimento inoltre all’autorizzazione ministeriale in via di approvazione delle trivellazioni in mare riguardanti l’immediata e prospiciente costa jonica lucana, è emersa la volontà dei singoli e delle Associazioni presenti (la già citata Associazione Leucippo, l’Associazione No-scorie Trisaia, il Comitato “Cittadini Attivi” di Bernalda e Metaponto, l’UCAIB) di chiedere al Sindaco di Bernalda-Metaponto la convocazione urgente di un Consiglio Comunale straordinario all’aperto perché si dia conto di questi fatti alla popolazione.
Ha presenziato all’incontro il neo-assessore all’Ambiente della giunta comunale di Bernalda dr. Arcangelo D’Alessandro, che ha garantito ai presenti di portare al Sindaco questa richiesta, dichiarando che neppure lui aveva conoscenza di così grave problema. Si ricorda agli Amministratori che, per legge, è loro dovere informare e consultare la popolazione, soprattutto su problemi di pubblico interesse.
Il territorio jonico è a grave rischio di sfruttamento esterno e di degrado definitivo del nostro ambiente, del suo ecosistema e della già precaria sopravvivenza sanitaria ed economica. Si segnala infine che il territorio metapontino è a forte vocazione agricola e turistica, in virtù dell’enorme patrimonio archeologico ivi presente. Con simili scelte si vuole velocemente portare a compimento una grave e irrimediabile opera di annientamento di questi luoghi e delle loro popolazioni?

Questo articolo è stato pubblicato in Blog da npp . Aggiungi il permalink ai segnalibri.