comunicato stampa di comunità lucana

Comunicato stampa di comunità lucana 

Senatore Viceconte, nell’esprimerle tutto il personale disgusto per le parole da lei pronunciate a Moliterno durante il convegno sul parco nazionale della Val d’Agri – mi riferisco all’asserzione di un ambientalismo sessantottino e komeinista che avrebbe distrutto l’ambiente –sconnessioni logiche prive di alcun senso in riferimento a materie, la salvaguardia dell’ambiente, che lei evidentemente confonde con qualche studio televisivo (è un ambiente anche quello) e di cui certo suppone essere “mediashopping” o “chi vuol essere milionario” l’etica di base ed il riferimento normante.

 

Ma veniamo alle cose serie, senatore! Quando afferma il binomio parco-petrolio come indicatore di una convivenza possibile tra le attività estrattive presenti e la salvaguardia ambientale che il parco avrebbe cominciato ad assicurare, dimentica che se per 17 anni la perimetrazione dello stesso si perdeva nei rivoli delle procedure di opposizione che l’Eni e qualche referente locale (proprio quei cacciatori-sentinelle dell’ambiente a cui lei inneggia elettoralmente), ciò ha consentito di continuare a perforare pozzi nel corpo stesso del parco, creando “fatti” che non possono essere ignorati se si vuole essere onesti fino in fondo. E questi “fatti” dicono chiaramente che il petrolio è priorità a cui tutto si assoggetta, persino l’esigenza di conservazione di un patrimonio che non è solo naturale, ma anche economico, vocazionale, socio-culturale.

 

Un parco naturale, cioè, non è solo la cristallizzazione museale dello status quo ambientale, ma la tutela di un complesso di relazioni tra uomo ed ambiente, in cui sia l’equilibrio virtuoso tra questi il perno su cui ruoti una idea del mondo che vorremmo tramandare alle future generazioni. 

 

Quando lei poi afferma che il peso della partecipazione del petrolio lucano alla bolletta energetica nazionale deve essere tenuto in debito conto dal governo nazionale, dimentica forse di dire che se tale peso fosse adeguatamente considerato dovrebbe allora essere la sua stessa maggioranza a farsi carico di una radicale modifica del D.L. 625/96 che attualmente regola la materia estrazioni, e non certo farsi portavoce di una anti-democratica militarizzazione della gestione energetica con il disegno di legge 1441 ter, che oltretutto espropria le regioni di ogni voce in capitolo.

 

Detto in altri termini, più che la demagogia occorrerebbe aumentare significativamente le royalties e stabilire dei seri vincoli alle estrazioni, la partenza del parco in primo luogo, e non certo agitare il vessillo della presunta diminuzione del prezzo della benzina che il governo intenderebbe attuare per compensare la Basilicata dei suoi sacrifici, ma che fino ad oggi nessuno ha visto e che seppur realmente realizzabile, sposterebbe nei consumi risorse altrimenti e più nobilmente spendibili come flussi straordinari per opere straordinarie, l’autosufficienza energetica regionale da fonti rinnovabili, tanto per farle un esempio. Ma d’altronde è singolare che mentre la sua stessa parte politica parla di federalismo, nella nostra regione cala la scure del peggior centralismo, visto che quando si parla di petrolio in Italia e si pongono in essere legislazioni in merito, è solo di Basilicata che si parla!

 

Senatore, che la sua parte politica più che al parco della Val d’Agri sia interessata alla gestione di una risorsa finora nelle mani del centro-sinistra lucano è cosa chiara anche ai più ingenui, un poco meno chiaro è come questo si coniugherebbe ad una gestione locale delle risorse, visto quanto appena considerato.

 

Se la lobby petrolifera abbisogna di poteri con cui trattare – e di quale colore essi siano ben poco importa a chi sulla base delle logiche del colonialismo più bieco ha solo bisogno di un sistema di consenso quanto più radicato possibile, compito questo della politica locale e dei suoi addentellati territoriali – non sarà certo consentito che ad un potere che rischia di svanire se sostituisca un altro che agisca in difformità dal primo. Il gran capo lo sa, avendo fatto i suoi conti, e prova ne è il fatto che nessun lucano figura nella compagine di governo con incarichi di un certo peso politico.

Senatore Viceconte, se la parte politica che lei accredita di cambiamenti che ci pare si esauriscano nelle leggi ad personam quale idea della giustizia che doveva essere uguale per tutti, in elemosine sociali quali politica della solidarietà, nelle contro-riforme dei tagli selvaggi, nei pasticci CAI, oltre alla nota schiavitù al padrone che mi pare sia il dato identitario che vi connaturi, ha progetti di una gestione di questa terra come sta gestendo ed ha gestito un paese intero, i sessantottini komeinisti dicono e diranno no ai vostri progetti scellerati di mercificare tutto e venderlo al peggior offerente, e le diranno no con tutta l’energia dell’amore verso la ricchezza umana e naturale di una terra che se questo centro-sinistra degli affari personali e di partito ha infranto sugli scogli di una modernità e di una globalizzazione senza pudori, questo centro-destra finirebbe per distruggere. 

Miko Somma,coordinatore regionale di Comunità Lucana  

Un pensiero su “comunicato stampa di comunità lucana

  1. BRAVO MIKO……incominciamo a far sentire la nostra voce,la voce della gente stanca di subire,la voce della gente che ha capito come stanno andando le cose,finalmente il nostro movimento”COMUNITA’ LUCANA”sara’ la voce della gente che e’ stufa di burocrati e falsi attori di una commedia che si svela in tutta la sua ipocrisia…
    Continua cosi miko,anzi continuiamo cosi…….e’ ora di dirle le cose e’ ora che tutti sappiano che succede in questa regione…che succede nella nostra regione,nella nostra terra,nella nostra casa…..
    “AVRAI TUTTO IL SOSTEGNO DI CUI AVRAI BISOGNO “per dare forza alle tue parole che non rimangano soltano parole,ma certezza in un futuro migliore….
    Grazie miko continua cosi…..Noi ci crediamo……w COMUNITA’ LUCANA…
    PER UN FUTURO IN CUI CREDERE……

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