a scanso di equivoci

pubblico i cinque punti della nostra moratoria partita a giugno di questo anno e per la quale sono state già raccolte quasi 5000 firme con i piccolissimi mezzi che avevamo a disposizione come comitato no oil lucania:

1.moratoria sospensiva immediata delle estrazioni in corso nel territorio regionale, fino a quando non siano stabiliti idonei parametri di salvaguardia ambientale ed istituiti validi sistemi di monitoraggio ambientale che prevedano partecipazione diretta di associazioni ambientaliste e cittadini
2.cancellazione immediata di tutte le istanza di ricerca e di coltivazione di idrocarburi nel territorio della regione Basilicata giacenti presso gli uffici del ministero dello sviluppo economico della Repubblica Italiana.
3.interventi legislativi di limitazione delle attività estrattive in corso in base a programmazioni territoriali concertate con le popolazioni ed adozione di misure a tutela del territorio regionale in base all’art. 6 L. 394/91
4.modifica del tetto stabilito ex d.l. 625/96 per le royalties con ricontrattazione delle stesse sulla base media riconosciuta ai principali paesi produttori, ed in ogni caso non inferiore al 25% del valore dell’estratto, con un sistema di controllo delle quantità estratte che preveda la partecipazione diretta ed in loco di enti territoriali
5.insediamento di una commissione euro-parlamentare di inchiesta sulle attività di estrazione di idrocarburi in Basilicata e di quantificazione di danni ambientali, economici e sanitari, previa indagine epidemiologica, fin qui subiti dalle popolazioni della regione Basilicata

crediamo che ogni discorso sul petrolio in lucania debba ripartire proprio da questi cinque punti indirizzati al parlamento europeo ed alla commissione…che diventino il patrimonio rivendicativo comune dei lucani

…ai politici scegliere da quale parte stare e soprattutto come starci!!!