10/06/2012

ciò che veramente mi lascia perplesso è l’attitudine di alcuni a costruirsi una realta su misura attraverso un patchwork di notizie che si adattano ad una volontà di vedere le cose del mondo non in una loro possibile oggettività, ma in una sorta di rappresentazione teatralizzata del proprio ego (e mi viene in mente schopenauer), utile ad annullare ogni inevitabile contraddizione della realtà in rapporto proprio a questo (cioè che deve adattarsi all’io) e quindi forse “facile”…andare a certe tendenze dell’antropologia sociale delle comunicazioni aiuterebbe a comprendere il pericolo insito in questa deriva che porta dritti dritti a nuovi fascismi fondati non più sulla nazionalizzazione delle masse (cosa che implica un pensiero forte e quindi dominante), ma sulla relativizzazione delle stesse (cosa che implica una serie di “controllori” occulti dei tanti “pensieri” deboli seguenti alla tendenza descritta)

miko somma