arrestato scajola…a sua insaputa?…

(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 8 MAG – La dia di Reggio Calabria ha arrestato otto persone tra cui l’ex ministro Claudio Scajola.Tra gli arrestati, figurano persone ritenute legate all’imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, anch’egli colpito da provvedimento restrittivo insieme alla moglie Chiara Rizzo ed alla madre Raffaella De Carolis. Sono stati sequestrati beni per 50 milioni di euro. Le indagini hanno portato a scoprire una rete di complicità per favorire la latitanza di Matacena.

Claudio Scajola (nel tondo Amedeo Matacena) (foto: ANSA)

Otto sono stati i provvedimenti complessivamente eseguiti. Tra gli arrestati, figurano persone ritenute legate al noto imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, anch’egli colpito da provvedimento restrittivo insieme alla moglie Chiara Rizzo ed alla madre Raffaella De Carolis. Matacena è latitante, dopo una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.

L’ex ministro Scajola è stato arrestato perché avrebbe aiutato Matacena a sottrarsi alla cattura. Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho. “Amedeo Matacena godeva e gode tuttora di una rete di complicità ad alti livelli grazie alla quale è riuscito a sottrarsi all’arresto”, ha affermato De Raho. Matacena è un noto imprenditore, non solo calabrese, figlio dell’omonimo armatore, noto per avere dato inizio al traghettamento nello Stretto di Messina e morto nell’agosto 2003.

L’operazione che ha portato all’arresto dell’ex ministro rientra nell’indagine “Breakfast”, che da più di due anni vede impegnata la Dia di Reggio Calabria nella ricerca dei reinvestimenti di capitali illeciti, movimentati dalla ‘ndrangheta in Italia ed all’estero. Oltre a Scajola ed alla madre dell’imprenditore reggino Amedeo Matacena, figurano Martino Politi, Antonio Chillemi e la segretaria di Scajola, Roberta Sacco. Gli indagati sono accusati a vario titolo di aver, con la loro interposizione, agevolato Matacena ad occultare la reale titolarità e disponibilità dei suoi beni, nonché di aver favorito la latitanza all’estero di quest’ultimo.

Personale della Dia di Reggio Calabria sta eseguendo numerose perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro. 
Ed è ancora in corso la perquisizione dell’ufficio di Scajola, in via Matteotti a Imperia. Secondo quanto appreso, l’ufficio era già presidiato da uomini in borghese già dalle prime luci dell’alba, quando sono scattati gli arresti. Quattro uomini della Dia accompagnati da una impiegata stanno cercando carte e documentazione bancaria nell’ufficio dove per anni Scajola ha tenuto riunioni e svolto la sua attività politica. E’ stata Roberta Sacco, la storica segretaria di Claudio Scajola, arrestata stamani a Imperia, a accompagnare nell’ufficio di via Matteotti gli uomini della Dia. Intanto, secondo quanto appreso, è in corso anche la perquisizione della villa di Scajola, sulle colline di Imperia.

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battuta facile, certo, ma penetrando più a fondo nella cosa qui non è in discussione una comune ed odiosa malversazione su una casa, comunque poi essa sia stata risolta in tribunale, ma la copertura di una latitanza di un certo peso, quella di matacena, ex deputato della pdl (nella foto nell’ovale), dopo la sua condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa…non male quindi per un ex ministro dell’interno…

ed in quanto al dolore dell’ex cavaliere, condannato in via definitiva per frode fiscale, riporto le parole di indro montanelli…

“L’Italia di Berlusconi finirà male, malissimo, nella vergogna e nella corruzione. E sarà stato inutile avere ragione”. (Indro Montanelli 1994).