conferenza stampa e testo della petizione popolare…

ai mezzi di informazione, con preghiera di integrale comunicazione
 
è indetta per domani, giovedì 6 novembre, alle ore 11 presso la sede wwf di potenza, scalinata IV novembre, conferenza stampa di presentazione di una petizione popolare che chiede al presidente della regione ed agli organi politici consiliari di predisporre opposizione presso la corte costituzionale avverso l’art. 38 del decreto 133/2014 (sblocca italia), di rigettare tutte le istanze riguardanti permessi per idrocarburi giacenti presso i competenti uffici regionali che rischiano, se non esaminate entro il 31/03/2014 di passare al titolo concessorio unico, di voler, previa adozione di idoneo strumento legislativo, indire referendum popolare a carattere consultivo che dia possibilità ai cittadini lucani di potersi esprimere circa l’aumento di quote e zone estrattive e di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi
 
la S.V. è invitata a partecipare
 
sono stati invitate associazioni e comitati di cittadini, sindaci e consiglieri regionali
 
di seguito il testo della petizione popolare

 

 

PETIZIONE POPOLARE

Al sig. presidente della Giunta Regionale Marcello Pittella

Al sig. presidente del Consiglio Regionale Piero Lacorazza

Ai sig.i Consiglieri Regionali

 

I sottoscritti cittadini residenti in Basilicata, nel numero di …………., nel presente foglio, nel numero complessivo di …………… in numero ………. fogli di raccolta firme alla data del ……………….,

preoccupati di quanto disposto all’art. 38 del decreto133/2014 nella sua conversione in legge, meglio conosciuto come “Sblocca Italia”, in merito al trasferimento delle competenze regionali in materia di procedure VIA alla competenza ministeriale e del passaggio sempre in competenza ministeriale delle procedure di istanza di ricerca e/o coltivazione e/o stoccaggio nel sottosuolo di idrocarburi liquidi e gassosi giacenti presso i competenti uffici della Regione Basilicata dalla data del 31/03/2015, nella loro riunione in Titolo Concessorio Unico, preoccupati che tale dettato di legge, se confermato, costituisca il viatico per un ulteriore aggravio del peso già sostenuto dal territorio regionale, dai suoi abitanti, dal suo ecosistema, dalla sua economia, in tema di estrazioni e trattamento di idrocarburi,    

chiedono

  1. l’immediata predisposizione di idonei atti di impugnativa da parte della Regione Basilicata presso la corte costituzionale avverso l’art. 38 del decreto 133/2014 nella sua conversione in legge, meglio conosciuto come “Sblocca Italia”, e più in generale verso il complesso del decreto giudicato al pari dell’art 38 come lesivo in molti articoli delle prerogative regionali ex art 117 comma II della Costituzione, in tema di materie concorrenti, tuttora vigente nell’ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

  2. il diniego amministrativo immediato verso tutti gli iter di richiesta di permessi di ricerca e/o coltivazione e/o stoccaggio nel sottosuolo di idrocarburi liquidi e gassosi giacenti presso i competenti uffici della Regione Basilicata, in accordo alle motivazioni politiche della cosiddetta moratoria regionale del 2012 ed in predicato, se non esaminati entro la data del 31/03/2015, di passare in quota di competenza ministeriale ed automaticamente convertiti in Titolo Concessorio Unico.

  3. l’indizione, previa introduzione nell’ordinamento regionale di specifica fattispecie legislativa, di un referendum consultivo atto a far esprimere i cittadini lucani sulla materia di un aumento delle quote estrattive oltre quanto agli accordi ed alle intese già in essere ed operanti.