Abortisce bimba violentata, scomunicati i medici

 

06 marzo 2009 – La scomunica della Chiesa cattolica brasiliana è arrivata puntuale. I medici che hanno praticato l’aborto su una bambina di 9 anni, stuprata dal patrigno per tre anni e incinta di due gemelli, sono stati scomunicati dall’arcivescovo di Recife, José Cardoso Sobrinho. “Chi ha realizzato l’aborto è stato scomunicato, si spera che queste persone, in un momento di riflessione, si pentano”, ha dichiarato alla stampa l’alto prelato mentre mentre un gruppo di avvocati cattolici ha denunciato il caso alla giustizia. Posizione, quella assunta dalla Chiesa, fortemente criticata dal ministro della Sanità brasiliano, Jose Gomes Temporao, che ha accusato l’alto prelato di aver adottato una posizione “estremista” e “inopportuna”.

Il ministro della Sanità: intervento della Chiesa inopportuno – “Credo che la posizione della Chiesa sia estremista, radicale e inopportuna”, ha detto il ministro nel corso di un programma radiofonico. “Sono scioccato per la posizione radicale di questa religione che, nell’affermare a torto di voler difendere una vita, mette un’altra vita in pericolo”, ha aggiunto. La legge brasiliana consente l’aborto in due casi specifi: in caso di stupro o di pericolo per la salute della madre. E, chiariscono i medici, nel caso della bimba violentata dal padre concorrono entrambi i requisiti. Alla bambina di 9 anni sono stati somministrati medicinali per indurre un aborto farmaceutico.

Il patrigno orco arrestato Il patrigno della bambina, un uomo di 23 anni di cui non è stato dato il nome, si trova in stato d’arresto da giorni in un carcere dell’entroterra del Pernambuco, in seguito alla confessione di aver stuprato la piccola – la prima volta tre anni fa – e di aver abusato anche della sorella invalida di 14 anni.

Il paese diviso – La vicenda della piccola sta facendo discutere molto e ha diviso tra l’altro anche i suoi genitori, visto che il padre si è detto contro l’aborto, la madre invece a favore. Livio Moraes, primario presso l’ospedale dell’Università di Pernambuco, ha ricordato che la legge brasiliana “autorizza l’aborto in caso di stupro o pericolo di morte”. Ma per l’arcivescovo Sobrinho non ci sono ragioni valide: “La legge di Dio è al di sopra della legge umana – ha detto -. Quando una norma promulgata da legislatori umani va contro la legge di Dio perde qualsiasi valore”.

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ci sono casi in cui anche la stupidità dovrebbe avere un limite!!!