copincolon

FINANZIAMENTI CIPE, MATTIA (FI-PDL): NUOVA STAGIONE AL SUD
 
07/03/2009 11.55.12
[Basilicata]
                                                                                                                         

(ACR) – “Con l’approvazione da parte del Cipe, del finanziamento per il completamento dell’A3 Sa-Rc e del terzo ‘megalotto’ per la statale 106 Jonica, oltre che per la Variante di Nova Siri, si apre nel Mezzogiorno e in Basilicata una nuova stagione di opere pubbliche indispensabili a superare il più rapidamente possibile il ‘gap infrastrutturale’ che rappresenta un ostacolo per lo sviluppo e la competitività della nostra regione. A questi finanziamenti si aggiungono quelli certamente non meno rilevanti per ammodernare il sistema idrico e le dighe lucane”. E’ il commento del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Mattia (Fi-Pdl), il quale sottolinea che “sia l’A3 che la statale Jonica sono due dorsali viarie fondamentali per i collegamenti nord-sud del Paese e, nello specifico, per la Basilicata, costituiscono le uniche strade in grado di garantire rapidi collegamenti con le grandi assi quella tirrenica e quella ionico-adriatica”. Nel rilevare “l’impegno del Governo e il sostegno dei parlamentari lucani del Pdl per sbloccare finanziamenti da tempo attestati al Cipe ma “congelati” dal precedente Governo Prodi”, Mattia evidenzia inoltre “le grandi ricadute positive per l’occupazione diretta e dell’indotto e per le imprese del settore costruzioni che come è noto attraversano una fase di difficoltà. I cantieri sull’A3 e sulla SS 106 jonica produrranno almeno 50 mila posti di lavoro e consentiranno il rilancio del comparto edile. Ci aspettiamo che anche la Giunta regionale, in tema di infrastrutture ed opere pubbliche, faccia la sua parte accelerando progetti e programmi presenti nel Por Basilicata 2007-2013 con un piano straordinario di piccole-medie opere pubbliche cantierabili in pochi mesi, in modo da accrescere risorse finanziarie ed occasioni di lavoro. E’ pertanto utile – continua Mattia – l’attivazione di un tavolo tecnico tra Giunta Regionale e i Ministri Matteoli e Fitto per prevenire ostacoli tecnico-amministrativi nella realizzazione dei progetti e per una cooperazione istituzionale più efficace”.

——————————————————————————-

allora!!!…siamo tutti contenti dello sblocco dei finaziamenti per l’ammodernamento della ss 106 (strada di indubia rilevanza veicolare e sottodimensionata ripetto all’utenza ed alla strategia) ed in qualche modo per quello della salerno-reggio calabria (purtroppo la follia stava nel pensare solo all’autostrada, che pure andava in qualche modo adeguata e resa più sicura, e non alle ferrovie, che in un panorama di vasto dissesto idrogeologico del territorio calabrese, aggravato proprio dalla cementificazione selvaggia pubblica e privata, avrebbe consentito un minore impatto ed un radicale cambiamento della mentalità del traffico di merci e persone lungo un territorio “sottile” e “complesso”, ma a disastro avviato, meglio concludere limitando i danni che lasciare tutto nel guado!!!), ma la previsione di 50.000 posti di lavoro è forse frutto di un’allucinazione micotica acuta (e dispiace constatare che mattia, ex verde, ne sia affetto), sia nel numero di maestranze, sia nella definizione di posti di lavoro, visto che l’esperienza insegna che nell’edilizia la liquidità occupazionale è la regola – finito il cantiere, finito il lavoro e che facciamo apriamo sempre nuovi cantieri?…mattia ovviamente fa confusione ed inserisce nel numero di 50.000 le più che ottimistiche previsioni occupazionali per il ponte sullo stretto di messina (10.000 dice il governo) e tutte le altre che ancor più ottimistiche previsioni attribuiscono a quello sblocco dei fondi cipe che in realtà sottendono proprio alla miopia di pensare che solo attraverso le grandi infrastrutture viarie (spesso inutili o comunque mai in rapporto alla necessità conclamata di cambiare mentalità e cominciare a far muovere merci e persone lungo assi ferroviari e marini tipo le autostrade del mare, molto meno costose ed ambientalmente più compatibili) ed inutili piani casa (le case ci sarebbero per tutti gli italiani se si utilizzassero meglio le leve di fiscalità generale e le normative anti-trust per “sollecitare” la messa sul mercato di decine di migliaia di case sfitte o nelle mani delle immobiliari che aspettano tempi migliori, contribuendo così anche alla discesa dei prezzi) con fondi che potrebbero essere immessi nel ciclo delle ristrutturazioni energetiche delle case esistenti, stimolando certo molto più le piccole imprese appaltatrici dei lavori condominiali che le grandi imprese che costruiscono maxi-lotti, o nella riqualificazione urbana…è una questione di idee o forse di ideologie quella che muove il governo e gli epigoni berluskini in questa regione…si parla di un’ossatura economica di piccole e medie imprese, provate dalla crisi e dalle crisi, ed invece di stimolare proprio queste, si preferisce la logica del mega-appalto che solo le grandi aziende possono vincere (salvo poi sub-appaltare alle piccole al ribasso di offerta, con le conseguenze che tutti conosciamo sulla sicurezza e sul lavoro nero) e che determina lo stato di “fermo sociale” del profitto che rimane sempre nelle stesse mani, anzi si consolida ulteriormente

in quanto alla regione basilicata, di quali opere parliamo?…se vogliamo terminare la tito-brienza con un piccolo e poco costoso raccordo che ripari la miopia di una giunta comunale (quella di brienza) che opponendosi allo stesso per non far “morire” economicamente il paese, lo fa morire di cancro da emissioni veicolari, facciamolo…se vogliamo finalmente collegare la val sauro e la val camastra alla basentana, si tratta di realizzare essenzialmente delle gallerie che tengano conto di alcuni parametri ambientali ed idrogeologici e se vogliamo collegarle alla fondovalle dell’agri si tratta di fare un ponte sul torrente su cui sbuca nel nulla una moderna galleria dalla val sauro ed un raccordo ad oggi inutile ed ammodernare di lì fino al bivio di armento una strada già esistente…bene facciamole, ma non venite a parlare della lauria-candela…sono esempi con cui voler dire che la strada dell’infrastrutturazione passa per l’ammodernamento funzionale dell’esistente e la creazione del nuovo lì dove ce ne sia la necessità conclamata, ma mai e poi mai la logica dell’infrastruttura ad ogni costo può essere mossa per risolvere problematiche lavorative che trovano origine nel sistema economico e nei suoi attuali presupposti e che come tali vanno risolte, lasciando in pace l’ambiente che a conti fatti è l’unica garanzia che domani ancora qualcosa potrà esistere in questa regione…meditiamo, gente, meditiamo!!!