fonti energetiche rinnovabili – prima parte

La produzione di energia rinnovabile in italia nel 2006 è stata di 52,2 TWh di elettricità, pari al 15% del totale di energia elettrica richiesta, di cui il 12,5 % proveniente dall’idroelettrico, la restante parte da geotermico ed eolico…con tali valori l’italia risulta essere attualmente il quarto produttore in termini assoluti di elettricità da fonti rinnovabili nella u.e. a 22 membri…siamo comunque ancora lontani dai traguardi comunitari che individuano la soglia minima del 22% entro il 2010.
E’ oltremodo emblematico che nonostante tali soglie stabilite dalla u.e., negli ultimi anni la produzione rinnovabile italiana sia aumentata molto poco, mantenendosi quasi stabile nella sua percentuale, nonostante la relativa crescita della fonte eolica, e ciò sicuramente sia a causa di una saturazione del potenziale dell’idroelettrico, sia della conversione dei cosiddetti cip 6, cioè percentuali delle bollette degli italiani che andavano destinate alle fonti rinnovabili reali in contributi che sono andati soprattutto all’industria degli idrocarburi ed alla realizzazione di inceneritori…un vero scandalo, consumato soprattutto (ma non solo) nel periodo di governo delle destre in italia…ma torniamo alle fonti energetiche rinnovabili
dopo aver premesso che fino alla seconda guerra mondiale, la quasi totalità della produzione elettrica italiana derivava dall’idroelettrico e dalla geotermia, passiamo ad elencare le principali fonti di energia rinnovabile:

  1. energia idroelettrica
  2. energia geotermica
  3. energia solare termica
  4. energia solare fotovoltaica
  5. energia eolica
  6. energia da biomasse
  7. idrogeno
  8. biodiesel e bio-etanolo

1. energia idroelettrica – come tutti sapranno l’energia idroelettrica è ottenuta dal movimento di caduta, attraverso un dislivello, di acqua (quindi energia potenziale gravitazionale trasformata in energia cinetica) proveniente da invasi artificiali su eliche o pale, le quali collegate ad un alternatore e quindi ad una o più turbine generano direttamente energia elettrica…è una forma di energia costante, a patto di ben gestire i flussi di entrata ed uscita negli invasi (cosa che richiede una ottima integrazione delle politiche delle acque, in tempi di imprevedibilità dei livelli pluviometrici), trasportabile a lunghe distanze e di antica tradizione nel nostro paese…purtroppo molto poco rimane da fare nel campo dell’energia idroelettrica in italia, settore da cui proviene la stragrande maggioranza della produzione energetica da fonti rinnovabili (ben il 14%), per via degli oggettivi motivi ambientali che impongono uno stop alla costruzione di nuove dighe…le enormi modificazioni ambientali ed umane irreversibili che gli invasi determinano agli ecosistemi spesso delicati su cui insistono, suggeriscono l’abbandono di ogni progetto di grandi opere e quindi di grandi centrali, ma molto ancora si potrebbe fare per il miglioramento delle loro performances energetiche…una potenzialità residua, ma interessante per il nostro sistema di autosufficienza energetica delle comunità, rimane per i cosiddetti sistemi idroelettrici ad acqua fluente, cioè piccoli impianti a scorrimento di produzione elettrica sistemati lungo i corsi d’acqua più regolari, le cui ridotte dimensioni limiterebbero gli impatti ambientali troppo intensi sui piccoli sistemi fluviali…occorre infatti che tali impianti osservino diverse e rigorose regole per non creare ostacoli insormontabili alle migrazioni ittiche ed al libero passaggio dei sedimenti, condizioni essenziali per un corretto equilibrio dell’ecosistema fluviale e perifluviale…un ottimo esempio di integrazione dell’idroelettrico nell’ambiente è la piccola centrale idroelettrica che a tramutola (pz) raccoglie parte delle acque iniziali del torrente caolo, trasformandole in energia elettrica senza modificare il regime idrico di quello stesso torrente…all’interno del campo dell’energia idroelettrica andrebbero annoverate altre forme di energia rinnovabile, quali quella da maree e quella da moto ondoso, ma essendo la nostra regione prevalentemente interna e non possedendo le nostre coste caratteristiche di intense maree, riteniamo utile sorvolare questo ultimo argomento. 

2. energia geotermica – l’energia geotermica è generata da fonti geologiche di calore è viene considerata una fonte rinnovabile nonostante la rigenerazione dei pozzi geotermici richieda tempi lunghi…le temperature del pianeta aumentano via via che si scende nella sua profondità ad una media più o meno costante di 3 gradi centigradi per ogni 100 metri (30 gradi centigradi per 1 km, 300 gradi centigradi per 10 km), ma limitatamente allo strato di crosta terrestre, essendo il gradiente geotermico, cioè l’aumento di temperatura al discendere all’interno degli strati terrestri, molto minore…ovviamente in particolari condizioni, es. zone con fenomeni vulcanici e tettonici, le temperature possono essere più alte della media indicata ed essere sfruttate per la produzione di energia mediante la geotermia…essenzialmente il processo di produzione energetica geotermica consiste nel perforare il sottosuolo sino al raggiungimento di un serbatoio geotermico (falda acquifera calda) e convogliarne i vapori provenienti (sistema a vapore dominante) verso turbine adibite alla produzione di energia elettrica, con la possibilità di riutilizzare il vapore acqueo residuo per il riscaldamento delle abitazioni, per coltivazioni in serra ed attività di tipo termale, oppure utilizzare direttamente le acque calde del sottosuolo (sistema ad acqua dominante) per la produzione civile di calore, reimmettendo in seguito all’utilizzo le stesse in profondità, con il mantenimento quindi di un ciclo il più possibile chiuso..la produzione di vapore acqueo viene alimentata a volte con l’immissione nel sottosuolo di acqua fredda, per mantenere costante il flusso di vapore e permettere alle turbine di funzionare con maggiore regolarità…la geotermia è chiaramente una fonte energetica utilizzabile solo in contesti territoriali limitati (anche se l’islanda deriva da essa la quasi totalità del proprio fabbisogno elettrico)…in italia la geotermia è attiva dall’inizio del ‘900 con il primo stabilimento costruito al mondo a lardarello (ed ancora in funzione)…attualmente la produzione di energia geotermica in italia è infatti concentrata in toscana, pur esistendo numerosi altri siti le cui caratteristiche si presterebbero a piccoli e poco invasivi impianti (ben pochi penserebbero da noi ad impianti da 1400 mw come the geysers in california)…un problema tipico delle centrali geotermiche è la fuoriuscita dal sottosuolo di h2s (idrogeno solforato) i cui effetti, come nel caso delle raffinazioni di idrocarburi sono altamente tossici, pur essendo questi controllabili con sistemi moderni di abbattimento…i giacimenti toscani di lardarello e montieri producono in media 4 miliardi di kw di elettricità…sono in avanzate fase di studio e di realizzazione diverse tecniche promettenti che sfruttano il differenziale magneto-termico tra superficie e sottosuolo per ottenere il riscaldamento diretto di acque immesse in un pozzo e fuoriuscenti da un altro…non mancano nella nostra regione diverse piccole attività termali, es. latronico, marsico vetere, etc., il cui utilizzo potrebbe implementare la produzione di energia rinnovabile locale, nonchè interessanti prospettive legate alla tettonica del nostro territorio ed ai residui di vulcanismo che un corretto approccio esplorativo alla magneto-termia potrebbe rivelare come di un certo interesse, ma sempre all’interno della logica dei microimpianti di utilizzo strettamente locale…(continua)

miko somma

2 pensieri su “fonti energetiche rinnovabili – prima parte

  1. klaus mondrian

    Sabato 23 Febbraio 2008 3:14 am e

    Domenica 24 su LIBERAZIONE ho inserito in un mio articolo di satira un pezzo sulla vostra iniziativa.
    Spero di dare così un mio minimo contributo alla causa.
    Vivo a Roma ma il mio cuore è lucano e la mia passione politica viene da quella terra di sole e dolore.
    Grazie per la vostra resistenza e spero di poter fare altro.
    Klaus Mondrian

    riporto un commento alla nostra manifestazione di klaus mondrian (lucano di anzi), che ben conosco e saluto con affetto ricordando gli anni romani tra la mobilitazione nei centri sociali e quella roma underground fatta di ricerca artistica, passione civile e crescita umana che rimane come una esperienza indelebile e formativa…mobilitiamo tutte le comunità lucane all’estero!!!…ciao, klaus o preferisci che ti saluto con il tuo vero nome?…lascio la domanda, così magari rispondi e partecipi ancora…miko.

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