AGRIENERGIA: INIZIATIVE CIA E AIEL IN BASILICATA
 
01/12/2009 09.55.21
[Basilicata]

Sono tre le iniziative promosse dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata di intesa con l’Aiel (Associazione dei produttori di agrienergia costituita dalla Cia) nel quadro dell’iniziativa nazionale “100 Piazze per il Clima”, in occasione del vertice mondiale di Copenaghen organizzato per il 12 dicembre. Attorno a quella data si svilupperà una mobilitazione diffusa per sensibilizzare la società italiana sul tema dei mutamenti climatici e sull’importanza dell’adozione di politiche di mitigazione e di adattamento per contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico.
Le iniziative della Cia si svolgeranno domani 2 dicembre a Tricarico (Sala consiliare ore 16,00) sul tema “La biomassa legnosa, risorsa energetica ecocompatibile a condizione che..” affrontando tra l’altro il tema che continua a dividere della Centrale a biomasse progettata a Tricarico; il 3 dicembre a Potenza (Università, Aula Magna via Nazario Sauro, ore 9,30) su “Agrienergie e rinnovabili per uno sviluppo sostenibile. Innovazione e nuovi indirizzi produttivi”, con la partecipazione del presidente nazionale Aiel, Marino Berton, docenti universitari, esperti e ricercatori, oltre al presidente Sel Rocco Colangelo e all’assessore regionale all’Agricoltura Vincenzo Viti; il 4 dicembre infine sempre a Tricarico presso il Centro R. Scotellaro (ore 16) si affronteranno i temi specifici della qualità, organizzazione e biodiversità con riferimento alle aree svantaggiate di collina e di montagna, partendo dalla vitivinicoltura, con la presenza di amministratori locali ed esperti, oltre che dell’Alsia………Sappiamo che le modalità di inclusione del settore agro forestale negli impegni di riduzione delle emissioni non sono ancora definite, ma come Cia riteniamo utile per l’agricoltura italiana la contabilizzazione degli assorbimenti di carbonio nei suoli per il periodo post 2012 ed anche una dotazione finanziaria aggiuntiva specifica per la nuova sfida dei cambiamenti climatici nella futura programmazione dello sviluppo rurale. Le nostre iniziative – continua Distefano – saranno l’occasione per rilanciare la nostra denuncia: dal Piear (Piano di indirizzo energetico ambientale regionale), il grande assente, in particolare per il contributo che può offrire nei programmi di produzione di energia da fonti rinnovabili, è il comparto agricolo”. Di qui “l’esigenza, già sostenuta da tempo della Cia che ha promosso anche seminari tecnici per informare e preparare gli agricoltori a diventare produttori di energia, di predisporre un vero e proprio Piano di sviluppo delle energie rinnovabili in agricoltura che preveda finanziamenti a quei produttori agricoli che possano produrre bioenergie o partecipare alla gestione di impianti di microcogenerazione da 1 e 2 megawatt. Ciò, oltretutto, darebbe uno sbocco significativo alla multifunzionalità come nuova opportunità del settore primario”.

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eh no, cara cia, non si può predicare bene in piazza e razzolare male negli incontri con i referenti politici quale colangelo di fatto è…la bio-massa non è una risorsa se non in via accessoria e liddove non siano possibili altre risorse rinnovabili da utilizzare, l’assorbimento di co2 nei terreni non può essere contabilizzata in nessun caso, a pena di falsare ogni reale riduzione delle emissioni non naturali (in ogni caso per questo provvede già il rilascio di co2 per le coltivazioni e gli allevamenti, rilascio che riequilibria praticamente il rapporto)…la contabilizzazione agricola sarebbe un errore clamoroso!!!…a meno non vogliate contrattare finanziamenti, come appare del tutto evidente…in quanto alla micro-generazione parlare di impianti da 1-2 mw non mi pare configuri piccoli impianti, ma piuttosto una deregulation ulteriore del settore con l’aggravante di una forte spinta alle produzioni agricole no-food che risulterebbero agli operatori più redditizie, almeno in via apparente,  della produzione agricola in senso stretto, operando così un abbandono delle stesse ed una definitiva e tombale messa a sistema del settore primario nel comparto agrienergetico, dove tante sono le imprese che si fregherebbero le mani per gli affari che si prospettano…un esempio?…quale agricoltore avrebbe i fondi per questi impianti?…o vogliamo sperare nel sistema creditizio?…lasciamo stare queste proposte miopi e cerchiamo piuttosto di parlare di micro-generazione volta all’autosufficienza energetica e al conseguente raccorciamento delle reti