la finanziata

MANOVRA FINANZIARIA: DE FILIPPO: RIGORE E SVILUPPO
 
21/12/2009 20.23.45
[Basilicata]
(AGR) – “Rigore e sviluppo” sono i termini che meglio sintetizzano la manovra finanziaria illustrata in Consiglio dal Presidente della Regione Vito De Filippo: rigore nei conti e nei bilanci delle Regioni, ma complessivamente del sistema pubblico del nostro Paese e sviluppo in un tempo complicato e difficile da implementare, da praticare.
De Filippo, al di là delle cifre, ha fornito una interpretazione politica della manovra ed ha descritto una strategia ed una traiettoria nell’attività di programmazione che si innestano su un bilancio “molto positivo, con una lunga storia virtuosa di equilibrio”.
Il Presidente ha esordito ricordando la mancata approvazione di programmi già tecnicamente istruiti, assentiti dal Ministero dello Sviluppo Economico, come per esempio il Programma attuativo regionale (Par) del Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas), la riduzione consistente di trasferimenti su partite fondamentali per la vita della Regione, ed ha precisato che la manovra risente dello sforzo di compilazione e di impostazione per recuperare gran parte di queste risorse che non sono nella disponibilità della Regione. Ciò nonostante la manovra si mantiene ancora una volta al di sotto della potenzialità di indebitamento che il nostro bilancio potrebbe consentirci, assicurando investimenti nel settore della sanità, nei programmi comunitari 2007-2013 e la conclusione dei programmi comunitari 2000-2006, nelle quote di investimento per programmi che realizzano i Comuni, le Province, i Consorzi di Bonifica: manutenzione e sicurezza delle strade provinciali, i finanziamenti importanti per i piccoli Comuni, recupero di importanti complessi architettonici, sicurezza del sistema scolastico.
Anche quest’anno – ha detto il Presidente – la Regione rinuncia ad utilizzare la leva fiscale: “Siamo rimasti la regione italiana ad avere la più bassa addizionale regionale e abbiamo sgravato dei provvedimenti che abbiamo assunto in questi anni, abbiamo sgravato settori e parti importanti della comunità regionale da ulteriori tassazioni e abbiamo sgravato da tasse che erano state già introdotte nella nostra legislazione regionale e mi riferisco all’addizionale regionale, alle accise regionali.
Per quanto riguarda lo sviluppo, De Filippo ha fatto notare che “ci sono provvedimenti importanti e garanzie finanziarie per provvedimenti importanti che riguardano le famiglie. Si replica l’abbassamento della bolletta energetica, soprattutto sul tema del gas. Il provvedimento nazionale ovviamente inciderà molto limitatamente rispetto alla potente porzione di finanziamenti che noi abbiamo messo a disposizione per lo sconto-gas. Noi vogliamo replicare per il terzo anno questa manovra che ha consentito a 163.000 nuclei familiari q di avere un abbattimento di circa il 15% della bolletta energetica e a 12.000 nuclei familiari più disagiati con un parametro in sé che abbiamo individuato e classificato negli atti amministrativi successivi all’approvazione della legge, una riduzione della bolletta del gas di circa il 35%. Per questa iniziativa prevediamo un investimento di 20 milioni di euro. Stiamo provando a costruire un percorso che allarghi la platea dei beneficiari con redditi più bassi, ritoccando le fasce di reddito medio-alto.
Il Presidente ha poi precisato che si avvia, con risorse regionali, la prima annualità del nuovo ciclo di programma di cittadinanza solidale, e si attueranno investimenti importanti e straordinari a sostegno delle imprese per 280milioni di euro tra agricoltura e attività produttive: 50milioni di euro per il bando che interessa la Provincia di Matera, 30milioni per la Val D’Agri, 6milioni per il Senisese, 140milioni di euro i bandi che riguardano l’agricoltura.
Nella Finanziaria regionale – ha proseguito De Filippo – sono garantiti 45 milioni di euro per la forestazione, nella prospettazione di aumento delle giornate lavorative, di cui all’accordo che abbiamo costruito con il sindacato: oltre 4 mila nuclei familiari avranno la possibilità di registrare un aumento di reddito che si aggira intorno al 20%.
Si rispettano gli impegni con il sistema di trasporti pubblici locali, garantendo 104 milioni di euro per la gestione dei servizi; si prevedono risorse pari a 442 milioni per il FERS, 185 milioni per il Fondo Sociale e 2,4 milioni per il FEP che ci consentiranno di applicare questo programma correttamente anche nell’anno futuro.
Rigore e sviluppo. Il rigore è ancora più apprezzabile, io considero tale il nostro sforzo, in presenza di una puntuale riduzione di risorse dello Stato, alle quali noi abbiamo dovuto supplire e mettere mano sostituendoci ad iniziative che erano in capo allo stato.
Qualche esempio: meno 5 milioni di euro di trasferimento dal Fondo dello Stato sulle politiche sociali nel corso dell’anno finanziario 2009; meno 2 milioni di euro dal fondo per l’occupazione, per le cosiddette politiche attive del lavoro; meno 1,5 milioni di euro per le borse, quelle che abbiamo già allungato con la Finanziaria 2009, con l’assestamento, che sono presenti anche nella manovra finanziaria di quest’anno, sono le borse per gli invalidi che riguardano 100 e più addetti che erano stati reclutati nelle amministrazioni locali attraverso un programma nazionale; meno 7 milioni di euro di trasferimenti per la formazione professionale di cui alla legge 845/78; meno 2 milioni 900 mila euro, di cui 1,2 per contributi per le avversità atmosferiche e 1.7 meuro per fascicoli aziendali nel settore dell’agricoltura; meno 3,2 milioni di euro di trasferimento per i livelli essenziali di assistenza aggiuntivi, finanziati dello Stato, meno 15 milioni di euro per infrastrutture sanitarie, minore assegnazione per l’attuazione del programma decennale di cui all’articolo 20 della Legge 17; meno 10 milioni di euro per l’edilizia agevolata; meno 7 milioni di euro per i sistemi di collettamento e di depurazione delle acque reflue, finanziamenti che prima esistevano con manovre finanziarie dello Stato. Siamo a meno 53,600 milioni di euro.
Lo Stato, mi consentirete, si ritira clamorosamente non soltanto da questi investimenti, ma anche dal tema delle infrastrutture.
Domani, l’ANAS Nazionale ci presenterà il progetto preliminare della Saurina,, ma non ci sono i soldi per la Tito-Brienza. Ci sono zero euro per il sesto lotto della Tito–Brienza, ci sono zero euro per la Saurina. Le risorse che vengono citate ripetutamente come “canto di gioia” per le infrastrutture della Basilicata, sono sempre la solita e ripetuta decennale vicenda della variante di Nova Siri. L’ANAS è a secco, non lo dice il Presidente della Regione Basilicata.
Rigore e sviluppo: noi vorremmo in qualche modo dare risposte concrete a mondi importanti.
In agricoltura – ha puntualizzato il Presidente – abbiamo due strumenti attivati: un fondo di garanzia regionale e un accordo con l’ISMEA; nel quale istituto abbiamo versato 3 milioni e 200 mila euro che servono anche per fare operazioni di cofinanziamento e di investimento per i bandi che sono in corso di pubblicazione e che saranno utilizzati dal mondo agricolo. Poi ci sono le risorse finanziarie per le grandinate e per le calamità del 2009. I temi delle calamità naturali sono incardinati con la legge 102 in capo allo Stato. Anche in questo caso c’è stata una riduzione, anzi non c’è stato un riconoscimento di questa delicata importante calamità che noi abbiamo subito nel corso di quest’anno. Ancora una volta ci sostituiamo allo Stato per la mancanza di trasferimento e di risorse mettendo a disposizione due milioni di euro per la calamità e le grandinate, un 1.700.000 euro per i fascicoli aziendali.
A livello nazionale è’ stato azzerato – ha concluso il Presidente De Filippo – anche il fondo per la montagna, che riguarderà le Comunità Montane e le Comunità locali: ci troveremo in gravissime difficoltà anche per aver organizzato, meno male per tempo, un sistema che riduce consistentemente anche i costi con le sette Comunità locali che si devono avviare rispetto alle quattordici Comunità Montane. Insomma lo Stato si ritira, ma la Basilicata si incammina con sforzi propri, con proprie capacità, con le virtù possibili in questo tempo verso una strada di rigore e di sviluppo.

 ——————————————————————————–ma quale rigore se non a parole, perchè nei fatti la gestione è sempre allegra, ma quale sviluppo, se nei fatti è sotto l’occhio di tutti che per lei e la sua maggioranza questa parola significa solo e soltanto una certa idea di sviluppo molto referente a certi interessi che nulla hanno a che fare con la gente?…progetto di bassissimo profilo e che non si tirino in ballo i minori trasferimenti dallo stato che sono validi per ogni regione italiana…ciò che vorremmo sapere per esempio è come vengono e saranno utilizzati i fondi delle royalties?…come si ha intenzione di procedere per i citati programmi comunitari che dovevano partire dal 2007 e partono invece dal 2010, ad interventi del sessennio 2000-2006 ancora non conclusi?…lo sconto sul gas è una vera e molto costosa stupidaggine che fa l’elemosina, piuttosto che programmare interventi energetici di autosufficienza per 20 milioni?…il reddito di cittadinanza solidale è una presa in giro dell’intelligenza, in primis, e della povertà reale, in seconda battuta, poichè gli elenchi predisposti dai comuni sono largamente inficiati da clientele locali su cui nessuno controlla a fondo…il psr è inficiato dall’incapacità di prevedere sbocchi interni del mercato locale e dalla volontà di cedere la vocazione agricola in favore di una non meglio precisata vocazione energetica a bio-masse (indirizzi per colture no-food) e di localizzazione di impianti energetici. oltre che dalle solite “facilitazioni per i soliti noti”…i 45 milioni per la forestazione sono la consacrazione del nostro patrimonio boschivo ai forni delle tante centrali a bio-massa che il piear consentirà, ma che già nei comuni avanzano senza alcun controllo (sono attualmente una ventina le centrali in predicato in tutta la regione), con la ciliegina della solita elemosina per legare il voto della gente alla precarietà…per i trasporti 104 milioni per un sistema da terzo mondo sono l’ennesimo regalo alle cordate di imprenditori dei trasporti, senza alcuna volontà di cominciare a ripensare al sistema stesso…sulle strade si raggiunge il ridicolo, perchè la regione dice che l’anas non ha soldi, ma la provincia di potenza investe 153 milioni di euro in opere inutili, tra le quali strade che non serviranno mai a nessuno e che da ben altre opere potrebbero essere sostituite…ancora per l’agricoltura si citano denari che sarà l’arbea a dover gestire, con tutto quello che possiamo immaginare…no, presidente, aspetto di poter leggere il testo licenziato in aula con gli emendamenti di piccolo cabotaggio locale che si dovranno concedere ai tanti baroni e baronetti che fanno la sua maggioranza e mi riservo di intervenire con maggiore durezza contro la sua gestione di un futuro della regione che sembra le appartenga per diritto divino e che se anche l’elettorato le concederà per i soliti giretti di voti affidati e clientele ( e per che altro senno?), di certo non le consentono almeno moralmente di fare il monarca 

3 pensieri su “la finanziata

  1. Ed annegati in mezzo alla notizia, 1.700.000 euro per i “fascicoli aziendali”, per accontentare i CAA che si rifiutano di firmare convenzioni dal 31 dicembre 2008 e cercare di dare ancora una ragione di vita ad Arbea…
    Ah, cosa non si farebbe, per l’ente dove lavora LA PROPRIA MOGLIE…

  2. La seconda che hai detto.
    Tanto che gliene frega, di questa Regione, a politici che si comprano le case a Roma o, come Criminele Di Mauro, addirittura non appartengono alla Basilicata?

    Le ragioni della sopravvivenza di Arbea?
    Non sono certo da ricercare in abilità, anche non lecite, di un incapacissimo (http://drop.io/relazione_vigilanza_arbea) criminale (http://drop.io/sentenza_condanna_gabriele_dimauro).

    La prima, l’ho già detta…. ma non è che il bel moro dal pesante accento sia l’unico colpevole di una situazione (anche se spero che a marzo, lì nell’urna, in tanti si ricordino che ha fatto sopravvivere Arbea).

    Di sicuro conta molto il fatto che ben quattro Consiglieri regionali ricevano S-O-L-D-I come “agricoltori beneficiari” da Arbea: De Franchi, Straziuso, Mattia, Mancusi. Questo contando solo loro direttamente; se andassimo con i cognomi delle mogli, o dei nipoti, probabilmente avremmo di belle sorprese.
    Non mi sembra nemmeno peregrino il fatto che il clan De Franchi possa assicurare di bei voti, in quel di Sant’Arcangelo.

    In parte è la naturale inerzia della P.A.; ed in parte, il motivo più importante, quello che nessuno dei nostri politicanti di provincia dice e per cui lavorare tutti insieme a murare vivo Criminele Di Mauro in una cella all’Ucciardone: CREA UN PRECEDENTE….

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