i grand commis

Arbea, Rosa e Pici: mantenuto strumento filiera elettorale

18/11/2010 11:21I consiglieri del Pdl parlano “di un Governo regionale che crede di poter fare tutto, di gestire tutto anche violando le procedure ed il buon senso”

ACR“Era nelle previsioni – affermano Rosa e Pici – che il dott. Andrea Freschi sarebbe stato ‘nominato’ direttore di quel carrozzone regionale conosciuto come Arbea; il 25 Ottobre ha ricevuto questo incarico ben retribuito. Nessuna sorpresa, nessun colpo di scena, area di competenza professionale ‘Partito democratico’. Era nelle previsioni – continuano i consiglieri del Pdl – che qualche trovata sarebbe stata inventata per creare qualche utilità fittizia all’Ente sub regionale Arbea, non certo per salvaguardare i dipendenti, pericoli non ne corrono; non certo per salvaguardare gli interessi degli addetti all’agricoltura, ma solo esclusivamente per mantenere in piedi uno strumento di filiera elettorale ed un parcheggio per qualche nomina di stampo partitico”.

“Nessun nobile scopo – sostengono Rosa e Pici – nella delibera n.1723 del 2010, ‘oggetto: approvazione della convenzione tra l’Agenzia delle erogazioni in agricoltura ( Agea), Regione Basilicata e ed Arbea per i pagamenti del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013’. Ovvero facciamo finta di nulla, dimentichiamo il passato, specie quello recente di Arbea, che ha fallito il suo ruolo di ente pagatore, declassata anche dal Ministero delle Politiche Agricole per non aver adempiuto al proprio ruolo. Storia nota, non vogliamo ritornarci. Ma ai giochi di prestigio della maggioranza di centrosinistra non c’è limite e neanche decenza. La data di questa delibera è del 22 ottobre 2010, e chi ha un pizzico di attenzione conosce la ‘magia delle delibere retroattive’, un trucco troppo spesso utilizzato. Leggendola con attenzione si percepisce l’arroganza di un Governo regionale che crede di poter fare tutto, di gestire tutto anche violando le procedure ed il buon senso. Nel testo delle convenzione allegata alla delibera – dichiarano Rosa e Pici – si legge che il dott. Freschi è il direttore generale dell’Arbea, ancora prima di esser designato il 25 ottobre. Una indecenza istituzionale, un atto gravissimo che il presidente De Filippo e il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino, quali massime cariche della Regione Basilicata devono spiegare senza giri di parole o politichese. Sono stati calpestati dei principi fondamentali, Freschi il 22 ottobre non rivestiva il ruolo di direttore generale dell’Arbea”.

“Un atto illegale? – concludono Rosa e Pici – Un atto di tracotanza politica? Un atto pubblico firmato da un direttore generale dell’Ente, firmato da tutti gli assessori e dal Presidente delle Regione compreso”.

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chi mi conosce e legge questo blog da tempo, sa che non sono mai stato tenero con i berluskones locali (e lo sarò anche con i finones), da me spesso accusati di trasversalismo locale e di sudditanza ai voleri viscerali del “gran capo”, gente a volte politicamente da nulla, ma in questo caso costoro hanno pienamente ragione…la cosa sembra una pura questione formale, lana caprina dunque, ma le domande di rispetto della formalità sono fondamentali, poichè è anche il rispetto delle formalità (quindi delle leggi) ad essere materia sostanziale in democrazia…

non stupisce però che per “sistemare” freschi  (di cui il dicitur è che sia genero o ex genero di antonio bassolino) in arbea, si bypassi il rispetto delle formalità democratiche poichè costui è a pieno titolo parte di quel “salottino” di dirigenti tuttofare che comandano in regione e stabiliscono cosa, dove e chi deve fare e sul quale occorre che si cominci a fare chiarezza…

gente che prende decisioni importanti a cui la politica si adegua!!!…con la differenza che ad un politico, almeno teoricamente si può negare il voto, a questa gente, gli alti papaveri in gergo plebeo, i grand commis in politichese giornalistico, da 25.000 euro al mese non si può dire nulla, poichè protetti dalle strutture degli organigrammi riservati alle decisioni del presidente della giunta ed in sub-ordine del presidente della giunta…

e se la gente crede che la politica si giochi ancora sulle idee, provi allora a scorrere le liste nazionali e locali degli alti dirigenti…a destra, come a sinistra, per certa gente, competenze o meno, la “mobilità” non esiste, anzi no, esiste, ma si chiama “spostamento ad altro incarico”…sempre lautamente pagato, mai esaminato nel merito della sua efficacia…