tutto virtuale, persino l’archeologia

Archeogiordania, un progetto per il sito di Gadara

 23/03/2011 13:59 Mastrosimone: un progetto-pilota significativo anche per il coinvolgimento delle comunità locali AGR   Tecnologie virtuali e forte coinvolgimento delle comunità locali. Sono gli elementi portanti del progetto “Archeogiordania”, che ha l’obiettivo di raccontare, anche virtualmente, il sito archeologico di Gadara-Umm Qais in un’ottica di turismo sostenibile.
Partner di “Archeogiordania”, che è parte del progetto integrato Diacheo per la cooperazione tra le Regioni italiane e i Paesi del Mediterraneo, sono la Basilicata (ente capofila), l’Umbria, la Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera, Sviluppumbria e il Dipartimento delle Antichità Giordane. Il progetto-pilota, con tempi di scadenza aprile 2011, è stato presentato questa mattina a Matera durante un seminario, in cui i vari interventi hanno messo a fuoco i punti salienti delle attività svolte nel territorio giordano della Decapolis, nome che indica le dieci città di cultura greco-romana situate sulla frontiera orientale dell’Impero Romano.
Il Nord della Giordania è un territorio ricco di archeologia, ma poco conosciuto dal flusso di turisti che si dirige, invece, verso altre aree, come per esempio l’antica città di Petra. Si è trattato, dunque, di capire come valorizzare i siti di grande valore storico, traendo da questi anche occasione di sviluppo.
Il progetto si è diramato in diverse direzioni. Una piattaforma virtuale è stata la base su cui ricostruire alcuni edifici, quali il santuario ellenistico, il teatro ovest e una della case più importanti del villaggio ottomano. La ricostruzione permetterà non solo di ‘rimmaginare’ il senso dello spazio antico, ma anche di capire le funzioni politiche, sociali, religiose di quegli spazi continuamente riutilizzati nel tempo, confrontando ad esempio modelli abitativi del periodo romano con quello di una casa del periodo ottomano, per far emergere un senso di ‘riconoscibilità’ di spazi familiari e comuni a culture diverse.
Il progetto ha cercato anche di operare una “ricucitura culturale”. Il mondo arabo tende a non percepire come appartenenti alla propria cultura i siti di origine ellenistica, considerandoli di interesse solo dei turisti. Con il coinvolgimento delle scuole e delle comunità locali, il progetto ha voluto far crescere la consapevolezza del valore del patrimonio archeologico.
Contemporaneamente è stato svolto un lavoro sullo sviluppo economico e sul branding per individuare itinerari e incrementare il turismo e l’economia.
La condivisione culturale che è alla base del Progetto Archeogiordania – ha detto l’assessore regionale alla Cultura, Formazione e Lavoro, Rosa Mastrosimone, concludendo il seminario – rappresenta un fattore indispensabile per la promozione di processi di cooperazione durevoli ed armoniosi e per l’acquisizione della consapevolezza del patrimonio culturale del territorio. A questo proposito ritengo che il valore aggiunto del progetto è rappresentato proprio dal coinvolgimento delle comunità locali e dal lavoro sulla loro percezione e consapevolezza dei siti archeologici. In quest’ottica appare assolutamente evidente che sarebbe auspicabile dare una continuità al rapporto di collaborazione tra la Regione Basilicata, la Scuola di specializzazione di Archeologia di Matera (la quale svolge un ruolo prioritario per la diffusione della cultura dell’archeologia in Basilicata) e il Dipartimento delle Antichità giordane”.
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Comune Mt, Adduce: primi contenuti nel gemellaggio con Petra23/03/2011 15:23  BAS “Oggi viviamo in un tempo e in una società particolarmente complessi all’interno del quale credo sia particolarmente importante recuperare il valore del dialogo, del confronto. E credo che la storia millenaria presente nelle testimonianze più antiche che il passato ci ha lasciato in eredità, ci parla proprio di questo, della necessità di tenere aperti i confini e arricchire la conoscenza”. Lo ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, intervenendo stamane alla presentazione del progetto “ArcheoGiordania. Linea di dialogo e cultura – progetto integrato Diarcheo”.
Adduce, nel corso del suo intervento, ha rilevato le diverse affinità fra Matera e Petra ricordando che “esattamente un mese fa, il 21 febbraio, abbiamo firmato il patto di gemellaggio con la città di Petra, alla presenza dell’ambasciatrice della Giordania in Italia, Sua Altezza Reale Wijdan al-Hashemi. Crediamo che questo progetto di promozione turistica dei siti archeologici attraverso le nuove tecnologie della comunicazione contribuisca notevolmente a riempire di contenuti il gemellaggio fra le due storiche città. E proprio in virtù di questa intesa mi auguro che questo progetto possa proseguire per consentire ulteriori sviluppi futuri al percorso di collaborazione italo – giordana intrapreso con il progetto”.
Adduce, inoltre, ha affermato che il progetto Archeogiordania si inserisce coerentemente nel percorso di candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019 grazie alla sua profondità, alla sua capacità di intessere dialoghi e relazioni con una parte molto lontana del mondo, ma molto vicina per tanti aspetti.
Infine, Adduce ha voluto ringraziare personalmente il viceministro del turismo Giordano, Issa Gamooh per le parole usate nei confronti della città di Matera. Infatti, l’esponente del governo Giordano, nel suo intervento, si è soffermato sulla “bellissima idea del gemellaggio tra Petra e Matera. Oggi ho visitato Matera e i Sassi mi hanno fatto nascere molte idee che porterò e realizzerò in Giordana, a partire dai vostri alberghi in grotta, dalla gestione del vostro patrimonio storico”.
—————————————————————————————————————-tutto virtuale dunque, persino l’archeologia che pur necessita di attività di campo non solo per la scoperta del passato, ma anche per la sua conservazione all’oggi ed al domani…in realtà si trata di progetti che mettono in campo dei denari pubblici e che vengono spesi per la realizzazione di supporti informatici e video non sempre all’altezza delle roboanti parole con cui si esprime la mastrosimone (che ben farebbe a a rendere conto dei suoi tanti cambi casacca in virtù dell’ingresso in idv ed in giunta regionale) ed il sindaco adduce che almeno gestisce un patrimonio, mentre lei lo dilapida…quale?…quello della formazione, terreno di caccia idv da due giunte ormai…